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Politica
Salvini come Sanchez in Spagna. Vince le elezioni ma rischia di non governare

Sono davvero poche le cose che possono accomunare due politici così differenti come Salvini in Italia e Sanchez in Spagna. Eppure dopo la crisi di governo innescata dal leader della Lega, il destino politico dei due potrebbe seguire un percorso assai simile. Come molti sapranno, infatti, alle ultime elezioni spagnole, Sanchez ha vinto, ma non ha ottenuto la maggioranza assoluta, ipotesi che è assai verosimile possa accadere anche per la lega in Italia.

Dopo le elezioni, il premier spagnolo ha fatto da subito capire che avrebbe voluto un governo monocolore, cosa che pare assai gradita anche al leader della Lega, che avrebbe difficoltà non solo ad allearsi con Berlusconi, ma anche con la Meloni di fdi, per la sua naturale avversione alla riforma delle autonomie regionali, tanto cara al partito di Matteo.Sanchez in Spagna ha dovuto però scendere a compromessi con Podemos ( cosa che potrebbe e dovrebbe capitare anche a Salvini con il suo naturale alleati e cioè il partito della Meloni ) ma le richieste di Iglesias sono risultate eccessive per il premier spagnolo, che ha dovuto sottostare alla umiliazione del voto contrario in parlamento alla sua investitura. Assai probabile che anche la Meloni possa avere atteggiamento simile, chiedendo da subito un ruolo nel governo.

Non vogliamo qui fare i gufi o i veggenti verso quello che potrà accadere da qui ad Ottobre, probabile finestra elettorale italiana, ma certo è che la situazione per il Matteo nazionale probabile vincitore delle elezioni, non si presenta facile. La politica si sa è arte del compromesso e della mediazione, doti che sembrano non fare troppa parte del DNA di entrambi. Ma quello che accomuna i due e’certamente la ferma intenzione di governare da soli, provando ad incidere in un momento storico, che per loro potrebbe non presentarsi più in simili condizioni.

Salvini sicuramente non uno sprovveduto, ha, infatti,capito che era giunto il momento di raccogliere quanto seminato, prima che l “opposizione”dei grillini potesse rallemtare la sua corsa. I sondaggi malgrado i tanti problemi e disavventure della Lega, continuano a premiarlo e sicuramente l’alleanza con i 5 stelle era diventato un freno alla sua corsa verso Palazzo Chigi.

Inoltre il fatto che Renzi, da sempre ostile ai 5 stelle, sia ancora molto forte nel PD e Zingaretti sia ancora troppo debole, lascia poco spazio a possible alleanze per nuovi governi anche solo di “scopo”. Insomma evidentemente Salvini ha capito che per Mattarella sarebbe difficile trovare una alternativa alle elezioni anticipate. Resta da capire come poter riuscire a governare da solo ( proprio come Sanchez in Spagna), ma attendere ancora, a queste condizioni, forse poteva essere controproducente per il suo partito e la sua persona. Adesso quello che può sperare è di ottenere un consenso così ampio che gli permetta di governare da solo, con appoggio esterno da parte dei fuoriusciti di Forza Italia,l o di partiti autonomisti, un po’ come il primo governo Sanchez, monocolore con appoggio esterno di Podemos e catalani.

Ed ecco allora che le analogie ritornano ad affacciarsi come in un moderno “Vite parallele” di Plutarco. Ma se si guarda ancora una volta a quello accadutto in Spagna, per Salvini non c’ è certo da stare troppo allegri. Ha certamente provato l’azzardo con l’apertura della crisi, un po’ come il suo collega spagnolo ha fatto dopo le elezioni.

A Sanchez è andata per ora male, ma francamente sembra difficile poter prevedere per ora che al nostro possa andare meglio. Il problema è che la Spagna cresce del 2,5 % all anno e il differenziale con il bund tedesco e’ quasi 200 punti minore del nostro. E sopratutto la Spagna non deve affrontare una manovra finanziaria durissima come purtroppo il nostro paese deve fare. Ecco perché il futuro che aspetta il nostro paese è sempre più denso di nubi, a meno che l’elettorato non abbia cieca fiducia in Salvini e cerchi di affidare il paese al cosiddetto “uomo forte”.

Per tornare alle analogie con la Spagna, secondo un recente sondaggio, il partito di Sanchez , in caso di probabili nuove elezioni, sarebbe ad oltre il 40% dei consensi. Singolare che anche la Lega venga data vicino a quelle percentuali. Proprio strana la politica, dopo un anno di dura competizione a distanza tra i due, sulla questione migranti( anche se ora la politica del governo spagnola è molto simile a quella del nostro paese, alla faccia di quello che raccontano i media) adesso il destino li vede accomunati in una situazione politica assai simile, con poche vie di uscita se non quella di sperare in una sorta di plebiscito elettorale.

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