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Politica
Salvini frena: "Nessun golpe giudiziario, vado avanti. Non sono sequestratore"
LaPresse

"Non c'è nessun golpe giudiziario, ci sono delle inchieste. Spero che facciano bene e facciano in fretta". Lo dice Matteo Salvini, il ministro dell'Interno, a margine del Forum Ambrosetti, tornanod così sull'indagine aperta dalla Procura di Palermo a suo carico.  "Rispetto il lavoro di tutti, non mi tolgono il sonno, vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono di fare", aggiunge. 

"Conto di fare per almeno cinque anni il ministro dell’Interno - ha sottolineato - senza essere considerato un sequestratore, un assassino, un delinquente". "Aspetto con curiosità le sentenze che mi riguardano - ha continuato -, sono disponibile ad andare a Palermo a piedi per spiegare. Che io sia un sequestratore fa sorridere molti ma non sono al di sopra della legge e se lo sono ne trarrò le conseguenze".

Passo indietro, quindi, dopo i toni durissimi utilizzati ieri durante la diretta Facebook nella quale il ministro aveva aperto la lettera della Procura con l'avviso d'indagine per sequestro di persona aggravato nel caso 'Diciotti'. "Io pieno di limiti e difetti, sono stato eletto dai cittadini - aveva detto commentando l'iniziativa dei magistrati -; altri non sono stati eletti da nessuno e non rispondono a nessuno".Parole che avevano fatto infuriare i compagni pentastellati di governo Di Maio e Bonafede, che in serata avevano chiesto a Salvini di non scatenare una "guerra con la magistratura" mentre ne criticavano toni e contenuti da "seconda repubblica".

Il cambio di rotta viene accolto con favore dal Guardasigilli Bonafede: "Mi fa piacere - ha commentato il ministro, intervistato da Maria Latella - che Salvini abbia ulteriormente specificato che c'è il massimo rispetto per la magistratura".

"Non ho avuto modo di parlare con Salvini, tra l'altro conosciamo benissimo il pensiero l'uno dell'altro. Il mio, ci tengo a dire, non era un attacco a Salvini ma una precisazione che ritengo fondamentale", ha aggiunto il ministro della Giustizia, che ha poi spiegato la sua posizione.

"Un ministro - ha detto - ha tutto il diritto di dire che un magistrato sbaglia o che un provvedimento emesso nei suoi confronti possa essere sbagliato. Io però voglio lavorare sulla giustizia, che per 20 anni è stata imbrigliata nei dibattito toghe di destra o di sinistra. A me va bene dire che un magistrato sta sbagliando ma è sbagliato dire che lo fa perché è di destra o di sinistra. Questo riporterebbe l'Italia, e ho specificato che non credo che Salvini voglia questo, indietro di 20 anni".

Positiva anche la reazione di Di Maio, che della questione ha parlato in diretta su Facebook: "Quando siamo contrari, noi alla Lega lo diciamo. Io ieri a Salvini gliel'ho detto che non deve attaccare i magistrati, perché sono gli stessi magistrati che arrestato i corrotti, i mafiosi e gli scafisti. E di questo siamo contenti. Allo stesso modo, si rispettano quando ci indagano, anche perché la scelta politica sulla nave Diciotti l'abbiamo presa tutti insieme''.

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