Salvini: "Il M5S ha tradito gli italiani".Di Maio: "Se vuole la crisi lo dica"
Ue e non solo, tensione alle stelle nel governo
Scontro nella maggioranza dopo il voto discordante di M5S (a favore) e Lega (contro) su Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue. Luigi Di Maio paventa il rischio di un isolamento dell'Italia in seguito al voto contrario della Lega, mentre Salvini va all'attacco, denunciando un "governo di fatto" tra pentastellati e dem a Bruxelles: "Cinquestelle e Pd? Da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles. Tradendo il voto degli Italiani che volevano il cambiamento, i grillini hanno votato il presidente della nuova Comissione Europea, proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi. Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza".
Ma il suo collega pentastellato non ci sta e replica in una diretta su Facebook: "Capisco che si attacchi il M5s per fare notizia e coprire le inchieste sui finanziamenti alla Lega, ma questa è una falsita. È un attacco grave che io non posso permettere", afferma Di Maio. Poi conclude: "Sono stufo, se la Lega vuole far cadere il governo lo dica chiaramente e se ne prenda la responsabilità".La polemica sull'Ue
"Il rischio che sta correndo la Lega è quello di isolare l'Italia - ha detto questa mattina Di Maio a Uno Mattina su Raiuno - Noi siamo stati responsabili", ma adesso "il colmo è che lega vuole anche il commissario europeo, ma se tu ti isoli e poi chiedi di nominare un leghista c'è qualche difficoltà". Poi aggiunge: "La Lega ci accusa di aver votato per von der Leyen. La Lega sta mentendo, c'era un accordo per votarla in cambio del commissario. Poi hanno capito che non riuscivano ad avere il commissario e si sono ritirati. Noi non abbiamo votato per una poltrona".
Quanto alla tenuta del governo dopo il caso Moscopoli, il vicepremier cinquestelle ha ribadito: "Io sono sicuro dell'esecutivo e ritengo ingiusto che ogni giorno si minacci una crisi di governo. Dal mio punto di vista ci sono delle riforme che si devono fare". Tuttavia sottolinea la necessità che Salvini si presenti in Parlamento a fornire chiarimenti sui rapporti del suo partito con la Russia: "Se avessi il minimo sospetto che la Lega ha preso soldi dalla Russia non starei al governo con loro. Il tema è che se il Parlamento chiede un'audizione è giusto che quella persona vada in Parlamento".
Sull'ipotesi di ribaltone, ovvero un cambio di maggioranza che vedrebbe il M5s allearsi con i dem, neanche a parlarne: "Io col Pd non voglio averci nulla a che fare", sentenzia Di Maio.
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