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Politica
Salvini in Piazza Duomo, il trionfo dell'Europa sovranista a Milano. FOTO
foto di Victor Venturelli

18 maggio 2019, Milano.

Un sentimento misto tra euforia ed esaltazione quello che aleggiava nell’aria di Piazza del Duomo nel cuore della città meneghina. Le persone accorrevano numerose, in alto le bandiere e i simboli della Lega inneggiando ad un’Europa diversa, un’Europa del cambiamento.

La piazza era gremita, la gente calorosa nonostante il tempo avverso; quello che doveva essere il comizio politico più importante in occasione delle elezioni Europee si è trasformato in un evento senza precedenti. Sostenitori, curiosi, militanti, tutti hanno risposto alla chiamata del segretario della Lega nonché Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Chi lo ha fatto da fiero leghista, chi da straniero in Italia ma ugualmente fedele ad un sogno di un'Unione Europea diversa.

Decine di migliaia di persone hanno invaso Piazza Duomo in un’atmosfera festosa come di chi è consapevole che si sta per raggiungere un traguardo importante. Un traguardo ambito che inizia a vedersi all'orizzonte.
Giovani, anziani, donne e famiglie, il pubblico, sotto una pioggia a tratti incessante, era dei più variegati.

Una immagine che ha lasciato il segno, persone proveniente da nazionalità diverse ma unite in un clima di generale fermento. Il grido “Matteo, Matteo” risuonava nella piazza, come un richiamo, un’invocazione, quasi a voler dire “abbiamo bisogno di te”. Non a caso numerosi gli stand che vendevano i gadget del Capitano, dalle bandiere alle t-shirt, dai k-way alle felpe.

La folla fremeva, non aspettava altro che le parole del segretario del Carroccio che, inizialmente, si è presentato sul palco in due occasioni ringraziando gestualmente i migliaia di presenti, specchio di un rapporto con l’elettorato di piena riconoscenza e motivazione necessaria. Una risposta implicita di chi sa che è sulla strada giusta e che non sarebbe stato possibile percorrerla senza un supporto e un sostegno così affiatato.

La giornata in Piazza Duomo al richiamo di “Prima l’Italia” non è stata una celebrazione di Matteo Salvini ma di un partito, la Lega, capace anno dopo anno di attirare un consenso sempre maggiore, definendosi come punto di riferimento in Italia e in Europa, trovando sostenitori anche nei Paesi oltralpe, in primis la Francia con Marine Le Pen, ma anche Olanda, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania, Belgio.

Migliaia di presenti hanno fatto valere a pieno regime il significato democratico del manifestare, fin dal corteo partito da Porta Venezia. Quella che poteva essere una festa solo della Lega si è trasformata invece in una esaltazione di un’Europa veramente unita, un tripudio di colori e nazioni che si sono rese protagoniste di una protesta costruttiva verso quella che è un’Unione Europea considerata a senso unico.

Francesi, Tedeschi, Belgi, Olandesi, la Piazza era viva di bandiere, di colori e di persone che indossavano con fierezza quelli che erano i colori della Lega. Uno spirito di coesione e di comunità quello tra i Paesi presenti che ha riflettuto in modo naturale il vivido è positivo fervore che animava gli esponenti politici sul palco.
 

 

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