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Politica
Salvini: "Io il politico più pericoloso d'Europa? Ne vado fiero". VIDEO

“Con il cu…. che ho, spero che  questo tipo non sia il coordinatore dello spaccio nella zona..” dice sorridendo in fuori onda il ministro dell’Interno, mentre  compie il  doveroso rito del selfie  nella passeggiata in via Prè, una delle strade  più pericolose d’Italia. Fatto sta che un tatuatissimo senegalese del posto è accorso insieme al popolo del selfie e ha chiesto di essere immortalato insieme a Salvini.  La battuta di Salvini , degna di un beep censorio, fa il giro dei carabinieri in assetto anti sommossa ( si temono blitz dei centri sociali ) e il vicino di passeggiata, Toti, sorride pensando a Mosca e a certe toghe fucsia.

"Salvini mi piace", ci dice  il nerboruto senegalese . “Foto foto…” invoca anche una parrucchiera congolese.

Il ministro degli Interni è arrivato a Genova per riconsegnare alla collettività 44 immobili sequestrati dalla mafia:  è una occasione imperdibile per il circo dei media che assedia il palazzo della prefettura. Tutti sperano di carpire una intervista. una battuta, e Salvini mai si nega. Ci prenotiamo anche noi.

La conferenza stampa  avviene in strada, tra un centinaio di telecamere e videtelefonini  che paparazzano il Ministro. Il fido  Stefano Cavicchi, autore di magistrali  scoop fotografici nel passato, è il  fotoreporter privato di Matteo, e segue come un’ombra, due Nikon al collo, il ministro.

Chiediamo  a Salvini se ha gradito il complimento dell’Economist, proprietà di Elkann,  che lo  ha   definito “il politico più pericoloso d’Europa”.

“Ne vado fiero" risponde Salvini ai nostri microfoni.

Una stoccata ai manettari : “se siamo in un paese civile siamo innocenti fino a prova contraria: la presunzione di colpevolezza poteva funzionare in Unione Sovietica, non nell’Italia del 2019”

Ed eccoci   in via Prè, un serpentone di negozi multietnici  e di call center gestiti dal clan dei  pakistani, oggetto di numerosi  sequestri   e controlli. La via è la porta  d’accesso al centro storico , meta di   migliaia di turisti  scaricati dalle navi e diretti al famoso  Acquario: ma via Prè  è anche un suk  popolato da spacciatori, un  dormitorio per prostitute,  un labirinto di laboratori  di falsari , tra mansarde di anarchici bohemien che odiano il turismo , negozi  di parrucchieri nigeriani,  sottoscala di  “mamam” , moschee abusive  di  santoni  e  tanti profumi di  indigesti kebab dove lo scontrino  è  sconosciuto.

E’ anche l’occasione per gli  assessori Bordilli e Garassino, per il  sindaco Bucci e per il presidente del Municipio 1 Carratù  di mostrare al ministro degli interni il gioiello riqualificato di Sottoripa, portici medievali popolati da decenni da ubriachi e spacciatori.

Ora non più: due bar gestiti da  un clan pakistano sono stati chiusi per degrado e abusi amministrativi e il  popolo del bicchiere e del fix in vena si è trasferito altrove.

Il ministro ora visita un call center gestito da mafiosi  , finalmente sequestrato .L’inflessibile assessore alla sicurezza del Centro storico,   che ha scoperto il call center,  Antonio  Susi Olivieri annuncia fiero :

“Nell’ultimo consiglio ho fatto un'interrogazione al presidente affinché si possano avere controlli incrociati tra gli uffici del catasto e quelli della Camera di Commercio. E sono sicuro che avremo anche delle sorprese sulle convivenze che si erano create tra locali commerciali fonte di degrado e proprietari di immobili poco attenti alle attività degli esercizi commerciali che venivano aperti.”

Sorprese? Eccome, si attende una cartacea Telenovela, protagonista  un noto studio di avvocati  che affittava cantine al clan dei pakistani ,  che le trasformava poi in bar abusivi per balordi.

Continuano le  felici esternazioni : il sindaco Bucci  annuncia un Museo della emigrazione italiana alla Commenda , la leggiadra Paola Berilli, assessore al Commercio,     forgia un slogan che  diventerà famoso e conforterà i residenti insonni per la movida selvaggia: “ dove vive bene il residente,  vive bene  anche il turista” . Infine, il presidente del Municipio 1,  segnala  ad Affari una targa in memoria delle ”Bocca di rosa” medievali che, tassate dalla Repubblica di Genova, contribuirono a  finanziare la costruzione dei moli.

L’anima di Fabrizio De Andrè sorride nei Campi Elisi.

Salvini,  moderatamente soddisfatto  e perennemente assediato da selfisti e fotoreporter , termina la sua visita al suk di via Prè con una promessa:

“ritornerò di sera, senza scorta , nascosto da un semplice cappellino,  in via Pre alla luce della luna:  e senza avvisare i giornalisti”. Una  perfida sfida  per verificare   la  qualità della vita nel più bello e grande   centro storico del mondo, sfigurato da spaccio , prostituzione e marchi contraffatti che la giunta di Bucci vuole riqualificare.

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