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Politica
M5S-Lega? Non è fantapolitica. Dietro le quinte, l'ipotesi esiste

Per il momento si tratta di uno scenario che potrebbe realizzarsi nei prossimi mesi. Ma uno scenario del quale si discute insistentemente nel Palazzo e nelle segreterie dei partiti. Matteo Salvini non è uscito per caso con l'indicazione di voto per i 5 Stelle a Roma e a Torino in caso di ballottaggio contro i candidati del Partito Democratico. L'endorsement del segretario della Lega per i pentastellati, condito ovviamente dalla precisazione "io sono comunque sicuro di andare al secondo turno", è stato il primo importante segnale che il numero uno del Carroccio ha voluto inviare ai grillini.

E' del tutto evidente che ormai il rapporto con Silvio Berlusconi sia diventato estremamente difficili e non solo per lo scontro su Guido Bertolaso a Roma. L'impressione di Salvini è che troppi in Forza Italia siano nostalgici del Patto del Nazareno e che alla fine cerchino di non far male a Matteo Renzi. L'ex Cav magari vorrebbe anche schierarsi nettamente all'opposizione, come aveva fatto a novembre con la manifestazione leghista di Bologna, ma deve obtorto collo fare i conti con un partito lacerato e con il peso notevole del 'cerchio magico' e di Mediaset che spingono per evitare posizioni troppo dure e intransigenti nei confronti del Pd e del presidente del Consiglio. Salvini, consigliato dall'astuto Giorgetti, ha capito che gli azzurri potrebbero andare in un'altra direzione, riallacciando il dialogo con Alfano e Renzi, e quindi - mentre con Parisi a Milano si tiene aperta la strada della coalizione di Centrodestra - sulle altre città sonda il terreno per capire possibili evoluzione future.

E' ovvio che domani mattina non ci sarà l'intesa programmatica e di governo Lega-M5S, ma è altrettanto vero che Gianroberto Casaleggio (e forse anche Beppe Grillo) non è affatto di sinistra e, specialmente sul no all'euro e a questa Europa, si potrebbe anche cercare di istaurare un dialogo senza escludere un'alleanza. Certo, il problema è che la galassia dei meet-up, ovvero la base dei 5 Stelle, è molto lontana dal Carroccio e difficilmente potrebbe digerire un accordo con Salvini (come non ha digerito quello con lo Ukip di Nigel Farage al Parlamento Ue), ma insieme M5S e Lega potrebbero facilmente superare il 40% e vincere al primo turno in caso di elezioni politiche con l'attuale legge elettorale (sempre che Renzi non modifichi l'Italicum). Ammiccamenti, segnali e ipotesi di intese future. Una cosa è certa, Salvini sa che da solo (o con la Meloni) non può vincere le Politiche e andare a Palazzo Chigi e quindi se si chiude la strada del Centrodestra con Berlusconi e Forza Italia si deve tentare di aprirne una alternativa. Magari proprio con i 5 Stelle...

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lega m5s salvini





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