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Politica
Salvini: "Mai più schiavi di Berlusconi"

"Se qualcuno pensa che il futuro della lega sia ancora quello di un partitino servo di qualcun altro, di Berlusconi o di Forza Italia, ha sbagliato a capire. Noi non saremo più schiavi di nessuno. Noi accordi al ribasso non ne faremo con nessuno". Così Matteo Salvini apre il suo intervento conclusivo a Pontida.

"Cambiare il Paese". "Non voglio tornare al 4% - ha aggiunto - per portare 20 parlamentari di cui non me ne faccio un cazzo. Voglio cambiare questo Paese, ma alle nostre condizioni, senza il cappello in mano e  firmando con il sangue ogni accordo politico". "Se ti chiami Scajola, stai con Alfano, Fini e Verdini. Non con me. Se voi volete questa gente, cercate un altro segretario federale". Riferendosi alla convention di Stefano Parisi, senza citarlo direttamente, il segretario della Lega ha parlato di "congressi mummificati".

"Orgoglioso accordo con Le Pen". Il laeder della Lega non vede contraddizione fra il progetto nazionale della sua Lega e la vocazione all'indipendenza delle regioni del Nord: "Prima ci liberiamo dall'Europa dei massoni e delle banche, poi ognuno decide come fare". "Questo Paese - ha aggiunto il segretario leghista - sta insieme solo come aveva detto il genio di Gianfranco Miglio: con il federalismo, con l'insieme delle diversità". Ecco perchè Salvini difende anche l'alleanza con gli euroscettici. "Sono orgoglioso - ha detto - di aver fatto accordi con Marie Le Pen, gli austriaci ma anche con Putin. Questa è la strada poi ognuno vedrà. Perché se oggi vado a bussare a Roma mi risponde un usciere o al massimo Renzi. Il vero nemico è a Bruxelles".

"Lunga vita a Putin". "Lunga vita a Putin, ce ne fossero come lui, avremmo meno terroristi in giro, dobbiamo andare a Bruxelles e riprenderci le chiavi di casa nostra".

"Vaff Bruxelles e tutti i burocrati".  "Vaffanculo a Bruxelles e a tutti gli euroburocrati, dalla Merkel a...". Salvini attacca così l'Unione Europea.

Salvini dà fuoco alle polveri al trentesimo raduno leghista di Pontida (vent'anni dopo la marcia del Po). "Dell'Italia di oggi ci si vergogna - aveva dichiarato il leader della Lega - perchè dà 300 euro agli invalidi e 1.000 euro alle cooperative che garantiscono gli immigrati. L'Italia o sta insieme riconoscendo le diversità come Miglio ha insegnato, oppure il Paese di oggi è un Paese di cui vergognarsi".

L'endorsement di Bossi a Salvini. Umberto Bossi - che in passato non ha avuto rapporti sempre sereni con l'attuale segretario - ha lanciato un assisti a Salvini. "Ho visto lo striscione che dice Italia di merda. Noi veniamo da un periodo difficile, la Lega non era più né carne né pesce. Sembrava un anfibio". "Ho studiato in questi mesi, con molta attenzione, la Lega - aggiunge - . Era in un momento di grande confusione . Ma la Padania vive nel cuore e nella testa della gente, ed è difficile tirarla fuori". "La potenza - ribadisce - è nascosta nella testa e nel cuore della gente del Nord". "La Lega sarà sempre pronta ad aiutare chi vuole conquistare la propria libertà nel proprio Paese - conclude Bossi - . È fondamentale che il Nord conquisti la propria libertà".

Maroni rispolvera "Roma ladrona". Dopo il fondatore, è stato il turno dell'ex segretario Roberto Maroni. "Lombardia e Veneto sono le due regioni più avanzate e tartassate da Roma ladrona". L'ex ministro dell'Interno ha rispolverato dal palco di Pontida un antico slogan della Lega per sostenere, accanto a Luca Zaia, che c'è "una grande azione comune del Lombardo-Veneto, perché la nostra missione è di difendere i nostri cittadini, i nostri territori e il Nord".

Salvini prima dell'intervento si era lasciato andare a una battuta anti papa Francesco. Davanti a una maglietta che raffigura l'immagine di Bergoglio con le mani sul viso e la scritta "Il mio papa è Benedetto", il leader leghista dichiara: "Benedetto sull'islam aveva le idee chiare. Chi apre la chiesa agli imam non mi piace".

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salvini pontida





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