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Politica
Salvini: "No a genitore 1 e 2, si torna a madre e padre"

"Per la sinistra, difendere il concetto di Mamma e Papà significa essere 'trogloditi'. Allora sono orgoglioso di essere un #troglodita!". Così il Ministro dell'Interno Matteo Salvini risponde su Twitter alle polemiche dopo il suo annuncio di reintroduzione dei termini di 'madre' e 'padre' sul sito internet del Viminale.

 

Carta d'identità, Salvini: "No a genitore 1 e 2, si torna a madre e padre"

 

Sulle trascrizioni anagrafiche da parte dei comuni dei bambini nati grazie alla pratica dell''utero in affitto' possibile all'estero, il ministro dell'Interno Matteo Salvini si dice contrario. Lo ribadisce in un'intervista alla testata cattolica on line 'Nuova bussola quotidiana': "Ci stiamo lavorando, ho chiesto un parere all'avvocatura di Stato, ho dato indicazione ai prefetti di ricorrere".

"La mia posizione -sottolinea- è fermamente contraria. Per fare un esempio: la settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell'Interno, sui moduli per la carta d'identità elettronica c'erano 'genitore 1' e 'genitore 2'. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione 'madre' e 'padre'. È una piccola cosa, un piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile al ministro dell'Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione. Utero in affitto e orrori simili assolutamente no".

Salvini: "Introdurrò il quoziente familiare per premiare la natalità"

"L'obiettivo che mi pongo da qui a fine governo è introdurre il concetto di quoziente familiare, in modo da premiare la natalità e la scommessa sul futuro". Matteo Salvini, in un'intervista alla testata cattolica online "La nuova bussola quotidiana", rilancia la riforma fiscale a misura di famiglia. Quella che era nel programma elettorale della Lega e che il vicepremier conferma di voler portare a casa, seppur non subito. La stessa che, come denunciato da "Avvenire" (e non solo), è sparita dal contratto di governo.

"Il primo obiettivo - spiega, adesso, Salvini - è sostenere la parte produttiva attraverso un abbassamento delle tasse: se già riusciamo ad aiutare le partite Iva, i produttori, i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori, è un primo passo. Anche loro sono padri e sono madri, un euro di tassa in meno è un euro in più per i figli. Certo, non è risolutivo". Ed allora la promessa di "rendere il nucleo familiare un soggetto fiscalmente riconosciuto. Però, già per il 2018, l'obiettivo è ridurre le tasse a un bel po' di gente e questo sarà mantenuto".

Nell'intervista, dopo aver garantito che "faremo in modo di far avere i quattrini" al ministero della Famiglia con la legge di bilancio, il vicepremier rilancia la sua battaglia in difesa della famiglia tradizionale scagliandosi nuovamente contro i Comuni che trascrivono all’anagrafe bambini nati all’estero con la pratica dell’utero in affitto: “Ho chiesto un parere all’Avvocatura di Stato e ho dato indicazione ai prefetti di ricorrere. La mia posizione è fermamente contraria" dichiara il leader della Lega.

E, a riprova, cita un "piccolo" ma emblematico segnale: "La settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica, c’erano “genitore 1” e “genitore 2”. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione “madre” e “padre”. È una piccola cosa ma è certo che farò tutto quello che è possibile al ministro dell’Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione. Utero in affitto e orrori simili assolutamente no".

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