Salvini: "Savona dà fastidio a Berlino e Bruxelles"
"Ministro inviso a poteri forti è giusto"
Giuseppe Conte è a colloquio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e Matteo Salvini arriva in Umbria, a Terni, e annuncia il fallimento del tentativo di far nascere il governo giallo-verde. Le parole del leader leghista sono inequivocabili: "Se ci sono veti Ue per noi non si parte". Nel pomeriggio fonti qualificate del Carroccio avevano dato per certo il via libera a Paolo Savova all'Economia da parte del Quirinale e la nascita dell'esecutivo dopo la nota dell'economista messa a punto insieme ai vertici del Carroccio. Ma al Colle non è bastata. L'hanno considerata "del tutto insufficiente". Luigi Di Maio ha cercato una mediazione con Mattarella rilanciando lo spacchettamento del Mef, ma Salvini ha chiuso a ogni possibile compromesso: l'intero ministero a Savona o salta tutto, anche perché ormai era diventata una questione di principio e Salvini non voleva perdere la faccia di fronte al proprio elettorato. A quel punto il veto del Presidente della Repubblica, confermato nei colloqui informali con il segretario della Lega e con il capo politico del M5S, ha fatto il resto. Niente governo giallo-verde.
LE PAROLE DI MATTEO SALVINI - "Se ci sono ministri che si impegnano ad andare ai tavoli europei a difendere diritti dei cittadini italiani parte il governo, se il governo deve partire condizionato dalle minacce dell'Europa il governo con la Lega non parte. Oppure se siamo in democrazia si puo' fare solo una cosa, restituire la parola agli italiani". Cosi' Matteo Salvini intervenuto a Terni al congresso regionale della Lega Umbria. "Abbiamo il principio che per l'Italia e per gli italiani decidono solo gli italiani - ha affermato dal palco - non i tedeschi francesi e portoghesi. Se siamo in un recinto dove possiamo muoverci ma abbiamo la catena corta e non si puo' mettere un ministro che non sta simpatico a Berlino, se quel ministro da' fastidio a certi poteri forti che ci hanno massacrato, vuol dire che quello e' il ministro giusto".
"Se un governo deve nascere condizionato dalle minacce dell'Europa, un governo con la Lega non parte". Sono le parole di Matteo Salvini, a Terni, mentre Giuseppe Conte e' a colloquio con Sergio Mattarella al Quirinale. Il leader della Lega difende a spada tratta Savona, e conferma che "un ministro che non sta bene ai poteri forti e' quello giusto".
"In queste ore mi sto convincendo del fatto che non siamo un Paese libero, che la sovranita' e' limitata. Ce l'ho messa tutta in queste tre settimane e ce la mettero' tutta anche in queste ultime ore. Abbiamo smussato e fatto passi indietro, posso rinunciare alle poltrone ma alla dignita' non rinuncio. Chi si prende la responsabilita' di non far nascere un governo pronto a lavorare domattina, lo vada a spiegare a milioni di italiani". Cosi' Matteo Salvini a Terni.
"Se il professor Savona non puo' fare ministro perche' vuole difendere i cittadini italiani, io se torno al governo ci porto il professor Savona". Cosi' il leader della Lega Matteo Salvini.