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Politica
Senato la Lega vota Bernini, ira Berlusconi: la coalizione è finita


Il Centrodestra a un passo dalla clamorosa spaccatura sull'elezione dei presidenti di Camera e Senato. Una spaccatura che potrebbe avere ripercussioni anche sul futuro governo, sulle giunte regionali di Lombardia, Veneto, Liguria e sulle tante amministrazioni comunali. Con un gesto a sorpresa, inatteso e non concordato con gli alleati al secondo scrutinio a Palazzo Madama il Carroccio ha votato per la senatrice di Forza Italia Bernini smarcandosi quindi da Romani, candidato invece di Berlusconi. La reazione dell'ex Cavaliere è stata durissima: atto ostile, i voti della Lega a Bernini rompono la coalizione e smascherano il progetto di governo Lega-M5S. Da segnalare che Umberto Bossi, fondatore del Carroccio, è andato nella sede di Forza Italia per esprire solidarietà a Berlusconi. Il M5S, ufficiosamente, avrebbe fatto capire di essere pronto a votare la Bernini al Senato. E quindi l'asse Di Maio-Salvini è sempre più forte.

LE PAROLE DI SALVINI E GIORGETTI - "Per uscire dal pantano la Lega fa un gesto di responsabilità all'interno del Centrodestra, non abbiamo chiesto nulla per noi, ma qui si fa notte e quindi abbiamo scelto di votare un candidato di Centrodestra, di Forza Italia. Un atto di amore verso il Parlamento e verso il Centrodestra: abbiamo votato Anna Maria Bernini". Lo ha annunciato il segretario federale della Lega, Matteo Salvini. "Ho comunicato la nostra scelta" di votare Anna Maria Bernini "al presidente Berlusconi" ha aggiunto il leader leghista.

"L'unico modo per evitare l'abbraccio Pd-5 Stelle per eleggere il Presidente del Senato è scegliere un candidato del centrodestra che abbia il maggior gradimento possibile. La scelta della Lega, che ha rinunciato ad ogni presidenza e ha indicato la senatrice Bernini di Forza Italia, rappresenta un coraggioso e generoso aiuto alla coalizione per evitare brutti scherzi ed uscire dallo stallo, e un segnale all'Italia perche' il Parlamento cominci a lavorare il prima possibile". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

"Questa maledetta Lega e' quella che sta cercando di risolvere il rebus. Non abbiamo fatto una battaglia per candidature nostre, ora al Senato abbiamo preso l'iniziativa proponendo un altro nome che non ci risulta abbia problemi come quello di Romani, ora speriamo che questo gesto anche per rompere il ghiaccio possa permettere di uscire dalla situazione di stallo". Lo ha detto Giancarlo Giorgetti della Lega intervistato su La7. "Noi abbiamo fatto un passo indietro intero intero - ha aggiunto - chiediamo agli altri di farne almeno mezzo. Il nome di Anna Maria Bernini e' una utile provocazione per muovere le acque, vediamo soprattutto cosa dice il Movimento 5 Stelle, sono proprio curioso di vedere ora cosa fanno. Credo sia Berlusconi a dover decidere se Romani debba fare un passo indietro o meno. Io valuto questa cosa come un favore a Berlusconi. Qui alla Camera no - ha concluso - abbiamo gia' dato togliendo il mio nome come candidato".

LA DURISSIMA NOTA DI FORZA ITALIA - "I voti al Senato ad Anna Maria Bernini strumentalmente utilizzata sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l’unità della coalizione di centrodestra e dall’altro smaschera il progetto per un governo lega-M5s". È quanto si legge in una nota di Forza Italia. 

"La decisione della Lega - non concordata con gli alleati di centrodestra, di votare strumentalmente la collega Bernini al Senato, contravvenendo cosi' agli accordi raggiunti nella giornata di ieri - rappresenta una provocazione che mette seriamente a rischio la tenuta della coalizione". Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta. "Un comportamento assurdo, che Salvini dovra' spiegare in primo luogo agli elettori di centrodestra", aggiunge il deputato azzurro,. "Ci siamo presentati alle elezioni uniti, con programmi condivisi, con medesimi valori e con patti chiari. Se la Lega vuole distruggere tutto e fare un governo con il Movimento 5 Stelle lo dica subito e se ne assuma la responsabilita'. Basta prese in giro, basta giochetti di Palazzo intollerabili", conclude.

L'APPELLO DELLA MELONI - "Rivolgo l'ultimo appello alle forze politiche del centrodestra perche' questo delicato passaggio sulle presidenze delle Camere non si risolva in un 'liberi tutti', soprattutto per rispetto dei milioni di elettori che ci hanno votato credendo nella nostra capacita' di dare all'Italia un governo concreto e coeso". Giorgia Meloni esorta gli alleati e dice "facciamo tutti un passo indietro perche' se ne possa fare insieme uno in avanti". "Ricordo che tutti insieme abbiamo dato la disponibilita' a votare un nome di Forza Italia per la presidenza di una delle due camere, segnatamente il Senato, per favorire la maggiore coesione possibile anche in vista del percorso verso la costituzione del futuro governo. Questo lavoro lungo e prezioso non puo' essere interrotto da divergenze sui metodi o sui nomi", segnala la presidente FdI che si dice anche "disponibile a un nuovo incontro di vertice tra i partiti del centrodestra nella speranza che ci sia ancora un margine per ricomporre la coalizione". Ma "se questo non dovesse accadere - avverte Meloni - Fratelli d'Italia riunira' i suoi organi e prendera' le sue decisioni".

Quello della Lega è un vero colpo di teatro. Nessuno, tantomeno in Forza Italia, si aspettava la mossa di Salvini e Giorgetti. Il Carroccio aveva fiutato la trappola di Berlusconi e di Forza (leggi qui) e ha deciso di rompere l'empassa votando la Bernini, che è una senatrice azzurra ma non è il nome indicato dall'ex Cav, ovvero Paolo Romani. La Lega non aveva comunicato agli alleati la decisione clamorosa di cambiare cavallo e quindi ha spiazzato completamente Forza Italia. Mentre i big azzurri spiegavano di restare fedeli a Romani, il Carroccio in Aula votava la Bernini.

Seconda fumata nera al Senato per l'elezione del nuovo presidente. Annamaria Bernini di Forza Italia ha ottenuto 57 voti ala seconda votazione. Le schede bianche sono state 255. Hanno ottenuto un voto a testa anche Giorgio Napolitano e Roberto Calderoli. Due preferenze per Emma Bonino.

Terminata la seduta del Senato per l'elezione del presidente. Giorgio Napolitano, presidente provvisorio, ha convocato l'Assemblea per domani alle 10,30 di domani. Per la terza votazione, spiega il Regolamento di Palazzo Madama "e' sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Qualora nella terza votazione nessuno abbia riportato detta maggioranza il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa. A parita' di voti e' eletto o entra in ballottaggio il piu' anziano di eta'".

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