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Politica
Simone Di Stefano ad Affaritaliani: con le sanzioni ad Orban l'Ue è finita.

Affaritaliani ha intervistato Simone Di Stefano, segretario di CasaPound, sulla vicenda delle sanzioni Ue a Viktor Orban e all’Ungheria.

 

D: Le sanzioni all’Ungheria cosa significano per l’Unione Europea?

R: Significano la sua fine. Se l’UE sanzione un suo Stato membro, con un governo regolarmente eletto, vuol dire che non funziona più il concetto di democrazia stessa e quindi pone la base della sua fine.

 

D: Cioè c’è ingerenza nella politica dei singoli Stati?

R: C’è una forte ingerenza. Oggi all’Ungheria, domani all’Italia. Anzi, già ci sono state forti critiche a Salvini in tal senso.

 

D: Tuttavia, a riguardo di questa vicenda, i Cinque Stelle alleati della Lega, hanno votato per le sanzioni ad Orban. Come mai?

R: Il M5S è un partito molto composito. Da una parte c’è Di Maio, ma poi c’è anche Fico e, soprattutto, molti deputati eletti che non solo non sono sovranisti, ma sono proprio globalisti.

 

D: Ma Grillo cosa pensa?

R: Grillo si era fatto da parte già prima delle elezioni e dice spesso cose contradditorie, non chiare.

 

D: Invece il governo si avvia al Dpef…

R: Che rischia di essere vuoto, privo di contenuto e di misure reali. I temi economici e quelli del lavoro sono invece fondamentali. La lotta all’immigrazione è semplice da attuare ed infatti è stata fatta, ma il tema del lavoro che non c’è non è stato ancora affrontato. Il decreto dignità, così come è fatto, tutela i lavoratori, ma spaventa gli imprenditori che poi non rinnovano il contratto.

 

D: Quindi cosa farebbe CPI se fosse al governo?

R: L’Italia si riprenderebbe la sua sovranità, a cominciare da quella monetaria. E poi procederebbe alle nazionalizzazioni, autostrade, Ilva, ad esempio. La gente vuole più stato e meno privati. I sondaggi danno al 70% chi vuole più Stato, dieci anni fa erano al 20%.

 

D: Anche perché spesso globalizzazione fa rima con liberalizzazione selvaggia e sinistra mondialista…

R: Esatto. E la destra liberale, Brunetta e Berlusconi, hanno portato sempre in quella direzione. Ad esempio ieri la lettera del ministro Tria sull’euro e gli Stati Uniti d’Europa non si poteva leggere. Nonostante la Lega abbia schierato Borghi e Bagnai la componente sovranista risulta minoritaria e schiacciata rispetto a chi nel governo gode a stare sotto il dominio dell’Euro

 

D: Sulla Libia che dovrebbe fare l’Italia?

R: Dovrebbe intervenire militarmente per difendere i propri interessi contro la Francia appoggiando magari Serraj, sostenuto pure dall’Onu, contro Haftar sostenuto dalla Francia.

 

D: Sui Signori della Silicon Valley che ne pensa?

R: Che devono stare alle leggi dei singoli Stati sovrani. La chiusura dei centri commerciali la domenica va bene ma, si dice, poi c’è Amazon on-line che se ne avvantaggia. Bene. Io dico chiudiamo anche Amazon la domenica, come chiudiamo i centri commerciali. Uno Stato forte può e deve farlo riappropriandosi della propria sovranità.

 

 

 

 

 

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    simone di stefanoorbanuelibiasovranismo





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