Sindacati da 'rottamare', il vecchio che avanza
Condivisibile la tesi di Grillo
' Forme nuove di democrazia e partecipazione sui luoghi di lavori, sindacati che rappresentano una struttura vecchia come i partiti, un'incrostazione che bisogna togliere. Le aziende devono essere di chi lavora' cosi la provocazione del leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.
Una posizione forte che non regala certo voti ma, alla luce di alcuni recenti avvenimenti, abbastanza condivisibile.
VERTENZA ALITALIA UN ESEMPIO IN NEGATIVO
Basti pensare alla vicenda Alitalia. La compagnia di bandiera, ormai rantolante, ha perso quasi quattro miliardi negli ultimi 5 anni, e ne continua a perdere.
Scelte manageriali sbagliate, opzioni politiche prive di visione strategica( vedi ad esempio il rifiuto alla vecchia proposta di Air France da 2.5 miliardi) e pressioni di un sindacato che difende posti di lavoro praticamente inesistenti.
Tutti apparentemente soddisfatti di aver messo in sicurezza, per il momento, i conti e aver garantito qualche mese di sopravvivenza alla compagnia di bandiera. Tutti ad applaudire un accordo che taglia il costo del lavoro di solo l'8% e non del 30% come si era ipotizzato più realisticamente prima. Tutti ad applaudire la scelta di ridurre gli esuberi da 2037 a 1700 , nonostante tutti
sappiano che , in questo senso, è assolutamente insufficiente.
LA CRISI ALITALIA SOLO RIMANDATA
Il problema si ripresenterà a breve in maniera ancora più pesante e Alitalia andrà in amministrazione controllata sulle spalle dei contribuenti.
Nonostante ciò si va a chiedere, in maniera ipocrita, la firma dei lavoratori per dare l'ok ad un nuovo accordo 'suicida'.
Un sindacato moderno e consapevole avrebbe preso altre direzioni meno populiste e più realistiche.
L'ERRORE DELLO SCIOPERO ALL'OUTLET DI SERRAVALLE
Altro esempio di mancanza di lungimiranza del sindacato sta nelle manifestazioni di ieri all'outlet di Serravalle. Nonostante i lavoratori italiani siano i meno impegnati in turni settimanali domenicali in europa( primi i danesi con il 34% ultimi gli italiani sotto il 20%) e nonostante un bisogno disperato di far crescere il business, Cgil Cisl e UIL, hanno chiamato a raccolta qualche centinaia di lavoratori per bloccare l'outlet nel week end pasquale.
Fortunatamente lo sciopero è stato un flop. I consumatori hanno saltato i blocchi andando comunque allo shopping nei 246 negozi aperti contro i soli 4 chiusi.
LO STOP AI SERVIZI PUBBLICI AL SALONE DEL MOBILE
Ultima recente scelta incomprensibile e sbagliata lo sciopero dei mezzi pubblici nel primo giorno di apertura del Salone del Mobile a Milano, quando tutto il mondo del business si trovava a Milano, unica città italiana considerata, per il business, un'eccellenza di livello europeo.
Se il sindacato non riuscirà a rigenerarsi da solo, a rendersi conto che un approccio garantista è ormai superato e portatore di danni, dovrà essere la politica a fare scelte adeguate per renderlo più utile e vicino ai lavoratori e, in un'ultima analisi, ad un'economia 4.0.