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Politica
Sinistra, Vendola lascia la politica per gli affetti familiari


Nichi Vendola, dopo essere stato per anni la figura “a sinistra dei Ds, Pd ed evoluzioni successive”, ha deciso di non tornare in Parlamento, come ha anche detto in una intervista a Vanity Fair:

"Non ho alcuna intenzione di ritornare in Parlamento, grazie a Dio non soffro la sindrome dell'astinenza da Transatlantico. Per fare politica non è mica obbligatorio stare nelle istituzioni o nei talk show".

La Sindrome da Mancanza da Transatlantico (SMT per gli esperti) è cosa grave e da non sottovalutare; ci sono esempi di malati famosi, come Bruno Tabacci o Pierferdinando Casini e per guarirne occorre darsi molto, ma molto da fare.

Ne ha sofferto anche Massimo D’Alema, ma ora è in via di guarigione con la medicina più appropriata, più naturale ed in fondo più semplice: tornare in Transatlantico. Rimedio banale, che non necessita di elucubrate riconversioni ed improbabili amori per i vitigni o la natura.

Una decisione, quella di Vendola, passata stranamente sotto silenzio mediatico o quasi che però ha un sicuramente rilevanza per la sinistra italiana e soprattutto per le prossime elezioni dove Liberi ed Uguali, in cui è confluito quanto è rimasto di Sinistra Ecologia e Libertà, eredita lo scettro di Vendola che, a sua volta, lo ereditò da Fausto Bertinotti che creò la “sinistra a sinistra del Pci”, cioè Rifondazione Comunista, portandola però in Parlamento e con discreti risultati elettorali ed ottimi personali (fu Presidente della Camera).

D’altro canto è del tutto fisiologico, ed ha il valore di una evidenza storica algebrica, il fatto che a sinistra della sinistra di governo c’è sempre qualcuno, anche se i ruoli di Pietro Grasso e Laura Boldrini, rispettivamente Presidente del Senato e della Camera, suggeriscono una consuetudine istituzionale -che del resto è una replica proprio del ruolo di Bertinotti- che forse non dovrebbe esserci da quelle parti, ma si sa, l’eterogenesi dei fini è sempre in agguato.

Vendola è stato non solo Deputato e Segretario politico, ma anche Presidente della Regione Puglia dal 2005 al 2015, segnando un decennio abbastanza controverso che lo vede imputato per il reato di concussione aggravata nella vicenda dell’Ilva di Taranto; tuttavia, più che per questa vicenda, resterà impresso nell’immaginario pubblico per le sue inopportune risate durante l’intercettazione di una telefonata con il pr dell’Ilva Girolamo Archinà:

https://www.affaritaliani.it/cronache/ilva-la-telefonata-choc-di-vendola151113.html

Certamente queste vicende, oltretutto per un partito che aveva il termine “Ecologia” nella sua ragione sociale, hanno segnato l’inizio del declino politico ed anche la nascita del figlio Tobia nato negli Usa con la maternità surrogata, cioè l’utero in affitto, non hanno aiutato, visto le polemiche sull’utilizzo strumentale del corpo delle donne e soprattutto il denaro speso per ottenere ciò che voleva e che un “proletario” non avrebbe certo mai potuto permettersi.

Verrebbe da chiedersi cosa avrebbe detto un Carlo Marx se avesse potuto assistere a questi eventi; lui, il filosofo di Treviri che condannava lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo (in questo caso si tratta dell’uomo sulla donna) e l’alienazione del processo produttivo del mercato capitalista.

Insomma, contraddizioni che alla fine pesano su chi dell’ideologia comunista pauperista, “corretta”, ecologica ed intransigente sui valori, ha fatto il suo faro guida.

Contraddizioni che del resto sono quasi un punto fermo per la classe comunista ed anche lo stesso Bertinotti è stato messo alla gogna come il “compagno in cashmere”, frequentatore raffinato dei salotti televisivi dell’odiata borghesia e che abita proprio nel quartiere più borghese e ricco di Roma Nord che per un comunista vero dovrebbe essere off - limits (se mai visto, ad esempio, un comunista deputato a Tor Bella Monaca, a Corviale, a Spinaceto? Mai.)

Vendola ha detto di non voler fare politica nel Parlamento, ma comunque di poterla fare da fuori, frase tra l’altro regolarmente pronunciata da chi ormai in Parlamento non ci può più tornare. Ma Vendola ha indubbiamente anche altre doti oltre che la politica; attualmente, ha dichiarato, sta scrivendo un libro di poesie e un soggetto per la TV e ha dato la sua benedizione al nuovo movimento dell’ex avversario Massimo D’Alema nell’ottica di una strana e di nuovo contradditoria non continuità tra gli ideali di liberalismo prima professati ed ora avversati dopo il ritorno ai Soviet.

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nichi vendola





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