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Politica
Sondaggi Pd crollo. Ecco i ministri più amati del governo Conte. Sondaggi


A pochi mesi dal proprio insediamento, il governo giallo-verde a maggioranza leghista e pentastellata si trova ad affrontare un insieme davvero notevole di emergenze e criticità. Non solo il fronte dell'immigrazione e delle connesse relazioni internazionali, non solo il tradizionale grande problema del lavoro e del rilancio dell'economia, ma anche alcune improvvise, e drammatiche, emergenze infrastrutturali. A distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, due eventi hanno scosso il Paese: l'incidente autostradale sul nodo di Bologna, e il tragico crollo del ponte Morandi a Genova. Due eventi che assomigliano, nell'impatto che hanno avuto sull'opinione pubblica, a delle azioni di guerra che il nostro Paese ha dovuto subire e affrontare. E in effetti, quello Conte, assomiglia sempre di più a una sorta di "gabinetto di guerra". Proprio perché, in tempi molto rapidi, è chiamato a dare risposte su problemi drammatici. Stanno venendo al pettine i nodi di una politica che, per alcuni decenni, ha gravemente trascurato il tema infrastrutturale in Italia. Come ha scritto Antonio Polito sul "Corriere della Sera", l'Italia di oggi è stata costruita negli anni '60, ha cessato ogni reale investimento infrastrutturale negli anni '90, e ha iniziato a crollare negli anni 2000.

La natura per così dire "di guerra" del gabinetto Conte (che deve fronteggiare, lo ripetiamo, tre grandi sfide: lavoro e occupazione, immigrazione e politica di legalità, territorio infrastrutture) è probabilmente una delle ragioni per cui il livello di fiducia nei confronti del governo nel suo insieme, e di vari singoli ministri, continua a essere piuttosto alto (solitamente le opinioni pubbliche nazionali si stringono infatti attorno ai propri governi, nei periodi di grave criticità). Al top della fiducia troviamo appunto il premier Conte (fra 50 e 60 per cento) e i suoi vice Salvini e Di Maio (attorno a quota 50). Alto il livello di fiducia anche verso Giorgetti e Bongiorno, Tria e Savona (tutti sopra quota 40), mentre il ministro Centinaio sfiora quota 40. A seguire il ministro Toninelli che, prima del dramma di Genova, era a quota 36. Il lutto collettivo, e lo choc, per la tragedia ligure comporterà un forte livello di attenzione, per tutti i prossimi mesi, nei riguardi del dicastero delle infrastrutture, facendo dello stesso Toninelli un inevitabile protagonista dello scenario politico-percettivo Italiano. Abbiamo insomma una situazione in cui il premier Conte dividerà le aspettative di cambiamento e radicale miglioramento degli italiani con tre ministri, ognuno deputato a gestire una grande criticità: Salvini per il tema immigrazione, sicurezza e legalità (d'intesa con la ministra Bongiorno), Di Maio per il tema lavoro e sviluppo economico, Toninelli per il tema infrastrutture e messa in sicurezza di un paese che, come purtroppo dimostrano i fatti di Genova, sta evidenziando una drammatica fragilità strutturale. Una sorta di metaforico "consiglio di guerra", con il compito di ridare prospettiva e progettualità a un paese che sembra averle smarrite da tempo.

Alessandro Amadori
Ricercatore e sondaggista

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fiducia governofiducia ministri più amati





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