Sondaggio: Salvini amato e odiato monopolizza la classifica di buoni e cattivi
Secondo Demosper, il leader del Carroccio è considerato il "migliore" ma si piazza anche al secondo posto dei "peggiori" del 2018 dopo...
Il sondaggio di Demosper per Repubblica parla chiaro: Matteo Salvini spopola, dilaga, imperversa. E, come ai tempi di Silvio Berlusconi, divide e spacca l'Italia tra fan sfegatati e accaniti detrattori del leader del Carroccio. Il quale surclassa alleati di coalizione e di governo, svettando nella classifica dei leader più amati del 2018 e piazzandosi al secondo posto in quella dei più odiati, lasciando il primato a un altro personaggio. Chi è a batterlo tra i peggiori lo scopriremo più sotto.
A conti fatti, Salvini ha fatto il bello e il cattivo tempo nell'anno che sta terminando, tanto che il 30% degli italiani intervistati da Demosper lo considera il migliore di tutti quanti. Secondo tra i più apprezzati, ma molto indietro, troviamo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che piace all'11% del campione.
Luigi Di Maio è terzo, ma rispetto a Salvini raccatta le briciole di un risicato 8%, mentre il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte deve accontentarsi del 5%. Per trovare un politico dell'opposizione bisogna scendere al 3% dei consensi che "acclamano" l'ex premier Paolo Gentiloni.
Matteo Salvini, come dicevamo, spopola anche nella classifica dei meno amati, dei "peggiori", piazzandosi al secondo posto on il 17% dei responsi negativi, seguito da Luigi Di Maio (che scontenta l'11% del campione). Silvio Berlusconi è considerato il peggiore di tutti dal 6% degli intervistati e Beppe Grillo dall'1%.
Ma allora chi è la pecora nera secondo gli italiani? Ma lui, Matteo Renzi, che guida la classifica dei peggiori con il 29%, dimostrando di essere ancora - anche se in negativo - un personaggio con cui non si può non fare i conti almeno nel bilancio del 2018. Quali saranno le sue sorti, e ovviamente quelle di Salvini, di Di Maio e di Conte nel 2019? Lo spartiacque storico saranno le Europee del 26 maggio, che probabilmente decreteranno anche il fato del Pd nonché quello di Silvio Berlusconi e di Forza Italia.
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