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Politica
Spadafora, nuovo scontro Lega-5S. Salvini: "Si dimetta, le ong lo aspettano"

Dopo quello sui migranti (fra Salvini e il ministro della Difesa Elisabetta Trenta) e manovra (sempre fra il capo del Carroccio e il premier Conte), un nuovo fronte di scontro agita il governo. Stavolta sono state le parolo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità, Vincenzo Spadafora a provocare l'ira leghista.

"L'Italia vive una pericolosa deriva sessista. Come facciamo a contrastare la violenza sulle donne, se gli insulti alle donne arrivano proprio dalla politica, anzi dai suoi esponenti più importanti?" Un esempio? "Gli attacchi verbali del vicepremier alla capitana Carola. L'ha definita criminale, pirata, sbruffoncella. Parole, quelle di Salvini, che hanno aperto la scia dell'odio maschilista contro Carola, con insulti dilagati per giorni e giorni sui social", aveva detto Spadafora in un'intervista a Repubblica, sostenendo che nei confronti delle donne c'è "odio, sessismo" e che "la politica non dà il buon esempio".

In occasione della presentazione del primo censimento nazionale dei centri antiviolenza, Spadafora spiega: "Abbiamo messo in campo più fondi, quest'anno 37 milioni di euro. Ma vogliamo essere sicuri che vengano rispettati i requisiti previsti dall'intesa che proprio i centri hanno firmato con il governo". Tra le novità, sottolinea, ci sono anche fondi per i centri per uomini maltrattati: "E' una delle novità del piano operativo che presentiamo oggi. Insieme allo studio sulla violenza di genere in tutti i corsi di ambito sanitario. Alle misure per le donne disabili vittime di violenza. E per le donne migranti, oggi abbandonate al loro destino". 

Sulla mancanza di tutela per le donne migranti rincara la dose contro il collega di governo Salvini: le immigrate "sono vittime tra le vittime. E il decreto sicurezza peggiorerà ancora di più la loro condizione di vulnerabilità. Il ministero dell'Interno le sta lasciando senza più supporti, siamo di fronte a una tragedia che ha la firma della Lega".

Dopo le parole di Spadafora è stata subito annullata la presentazione prevista per oggi da parte del sottosegretario pentastellato insieme alla ministra Giulia Bongiorno, del primo censimento nazionale dei centri antiviolenza. Nella conferenza stampa Spadafora avrebbe annunciato l'arrivo di nuovi fondi, ma anche di più rigorosi criteri di controllo sull'operato dei centri stessi. Non sono ancora ufficiali i motivi dell'annullamento della conferenza stampa.

La Lega fa quadrato attorno al suo leader. Il senatore della Lega Massimiliano Romeo, capogruppo in Senato: "Non accettiamo offese gratuite o lezioni morali da nessuno: Spadafora rifletta sulle sue parole e ci porga delle scuse, o se preferisce le sue dimissioni". Sulla stessa linea il capogruppo dei deputati Riccardo Molinari. "La gravità delle parole di Spadafora è sotto gli occhi di tutti. Si può anche dissentire dal pensiero di un membro del Governo di cui si fa parte, ma c'è modo e modo e a tutto, comunque, c'è sempre un limite. Delle due l'una: Spadafora si scusi subito o si dimetta".

"Utilizzare il dramma della violenza che troppe donne hanno subito o subiscono per attaccare Salvini è vile - afferma Erika Stefani ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie - un comportamento che male si addice a chi ha un incarico di Governo così delicato come quello che ricopre Spadafora e che quindi andrebbe ripensato. Sono costernata. La politica non dovrebbe mai arrivare a questo livello".

Infine, la replica del diretto interessato. "Cosa sta a fare Spadafora al governo con un pericoloso maschilista? Se pensa che sono così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei e farei altro, ci sono delle Ong che lo aspettano", ha risposto il ministro dell'Interno in conferenza stampa al Cara di Mineo. 

 

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