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Politica
Stadio Roma, da Parnasi 150 mila euro anche alla Fondazione Pd

Non solo la “Più Voci” presieduta dal tesoriere della Lega Nord Giulio Centemero. Ma anche la Fondazione “Eyu”, presieduta dal tesoriere del Pd Francesco Bonifazi e molto vicina all’allora segretario ed ex premier Matteo Renzi. I Carabinieri di Roma stanno studiando le telefonate nelle quali Luca Parnasi parla di pagamenti alle Fondazioni o associazioni legate alla politica: nell’informativa, come riporta Il Fatto Quotidiano, c'è un capitolo dedicato ai “rapporti con gli organi di comunicazione ufficiali dei partiti”. I Carabinieri ricordano la strategia di Parnasi in vista delle elezioni di marzo: “finanziare candidati ed esponenti della politica, al fine di ottenere favori tali da poter agevolare la propria attività d’impresa”. Poi proseguono: tale strategia è stata attivata attraverso due percorsi. Il primo consiste nel finanziare candidati attraverso alcune società del gruppo riconducibili alla madre di Luca Parnasi, la seconda mediante l'utilizzo di risorse finanziarie della propria galassia societaria per erogare delle elargizioni economiche attraverso strumenti contrattuali fittizi, che mascherano dunque un finanziamento illecito. Vista la complessità delle operazioni, Parnasi affida a quest'ultimo compito al commercialista Gianluca Talone”.

Per quanto riguarda i finanziamenti alla fondazione Eyu, i carabinieri scrivono: “Nella giornata del 21 febbraio 2018 Talone ha svariati contatti con Domenico Petrolo del dipartimento di cultura del partito democratico nonché responsabile relazioni esterne e fundraising della fondazione Eyu".

Petrolo chiede a Tallone se ha visto i contratti. Questa la sintesi della telefonata fatta dei carabinieri: “Talone gli dice che nella pianificazione di tutte le società, l’Iva non l'aveva considerata per cui deve calcolare altri € 50.000, per quegli importi che lui gli ha menzionati erano già comprensivi di Iva, Domenico Petrolo dice di farne uno di 150mila più Iva e l'altro di 50mila più Iva. Gianluca dice che va bene”. In serata Talone dice che "domani mattina gli mandano i contratti firmati e seguita chiedendogli se doveva fare 150 e 100 più Iva. Petrolo risponde di sì. A questo punto Petrolo fa un discorso strano "dicendogli di non preoccuparsi perché essendo cambiato lo schema da donazione dove l'Iva non c’è a… ovviamente cambia tutto”. Il 27 febbraio c'è una strana telefonata. Scrivono i carabinieri: “Petrolo sollecita il pagamento, affermando che ciò aiuterebbe molto trattandosi degli ultimi giorni. Evidente è il riferimento alle vicine elezioni del 4 marzo e alla campagna elettorale in corso".

Il Fatto Quotidiano ha contattato Petrolo: “Noi siamo un think tank e abbiamo fatto uno studio sul rapporto degli italiani con la casa. C'è un solo contratto registrato con la fattura regolare di € 123.000 più Iva di 27.000, in tutto € 150.000”. E il sospetto che avesse fretta per la fine della campagna elettorale? “Non ricordo bene ma penso fosse un modo per accelerare il pagamento, quello era solo uno studio”. Ma Bonifazi sapeva dei soldi di Parnasi? “Era in giro in campagna elettorale”. Perché parlate con l’uomo di Parnasi di precedenti donazioni con schema diverso dalla fattura con Iva? “Secondo me c’è un errore di trascrizione, non ci sono donazioni precedenti”.

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