Suppletive a Cagliari, il Pd scenda dalla nuvola...
Hanno votato il 15 per cento degli elettori, il 40 ha scelto il centrosinistra: totale il 6 per cento del corpo elettorale del collegio, 15mila cittadini su 250
Bisogna stare nella testa di certa gente per capire come funzionano alcuni meccanismi cerebrali: nel Pd c’è euforia per l’elezione di uno di loro al Parlamento, nelle elezioni suppletive di Cagliari.
Cioè, hanno votato il 15 per cento degli elettori, il 40 ha scelto il centrosinistra: totale il 6 per cento del corpo elettorale del collegio, 15mila cittadini su 250mila.
Ovvero, 235mila persone rappresentate alla Camera da uno degli altri quindicimila.
Altro che dibattito sul quorum al referendum! Altro che democrazia!
Un risultato del genere è da vergognarsi: andrebbe annullata ogni elezione in cui non si presenta al voto meno del 50 per cento degli elettori. Qui invece si regala uno stipendio da parlamentare a chi vince col 6 per cento dei suoi compagni.. Certo, poi c’è da chiedere spiegazioni al centrodestra, come ha fatto a perdere; si sventolano i sondaggi e si prendono simili batoste.
Magari, in elezioni così minime, una scelta più oculata della candidatura – tanto più isolata, senza un esercito di candidati alle spalle come accadrebbe in elezioni amministrative – qualcuno la dovrà chiarire. Rispetto per Daniela Noli, di Forza Italia, ma forse non era l’opzione migliore da fare. A meno che non ci sia stato boicottaggio: nella politica di oggi non ci si deve meravigliare più di nulla.
I Cinque stelle, nonostante la fuga del deputato in barca a vela dimissionario, hanno preso un gruzzolo di voti in più del centrodestra unito.
E Casapound racconta di aver preso quasi il 3 con mille voti su 250mila.
Tutti scendano dalla nuvola, perché o sbagliano mestiere i sondaggisti o lo sbagliano i politici.
Il Pd sarà liquefatto lo stesso. Ma la lezione di Cagliari speriamo che serva a qualcosa.
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