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Politica
Rotondi: "Tempesta finanziaria post voto. Poi governo del Colle senza Salvini"

“Ci stavano tutti a fà il governo, mancava solo lei”. Questo è quanto si è sentito dire l’ex ministro Gianfranco Rotondi da parte di un cameriere romano che, in un ristorante della Capitale, fra una carbonara e un bicchiere di vino rosso, ha praticamente partecipato alla cena "in cui si è parlato di un nuovo governo senza Salvini e con tutti gli altri a bordo", come twittato dal  vicecapogruppo di Fi alla Camera e presidente della Dc (LEGGI). Sì, perché il Palazzo sta già pensando al da farsi qualora l’esecutivo Conte crollasse su se stesso. “Non sono nient’altro che le voci di Montecitorio tradotte in pettegolezzo: sta arrivando una ‘sventola di carattere finanziario’ che inchioderà tutti a una responsabilità comune”, commenta Rotondi.

“E’ probabile che per questo dopo le Europee si aprirà la crisi, che non si risolverà in estate, perché non si può votare, e andrà avanti fino a quando non ci si guarderà intorno per una soluzione". E continua: ”La crisi non si aprirà perché Salvini ha vinto, ma perché i conti sono disastrati e, se si va avanti così, non si possono pagare nemmeno gli stipendi”.

“Il parlamento, nato da un anno, non ha voglia di andare a casa. E’ fisiologico. A quel punto, dopo che la situazione finanziaria sarà precipitata, Mattarella prenderà la situazione in mano e darà un incarico tecnico-politico. Difficilmente ci sarà qualcuno che dirà di ‘no’”.

Non è anomalo, quindi, secondo il parlamentare di Forza Italia che ci sia qualcuno che si stia adoperando per capire quali sono le contromisure da prendere in caso di caduta del governo. Poi svela anche quali sarebbero i desideri di Berlusconi, anche se non è un segreto: “Il Cavaliere ha un'altra idea, vorrebbe un governo di centrodestra. Ma alla fine, se cadremo nello stallo, sarà pronto a dialogare con tutti”.

E il ruolo di Mattarella in tutto questo? “Mattarella è il perno del sistema politico italiano - dice Rotondi -. E' stato bravissimo nel consentire la formazione del governo giallo-verde. Se ci fosse stato Scalfaro non sarebbe mai nato un esecutivo Conte, al Presidente emerito non piacevano gli impasti. Nel ’94 Berlusconi ha dovuto fare tutto da solo, senza l’aiuto del Colle”.

È escluso che comunque si vada al voto perché nessuno ha intenzione, dopo nemmeno dodici mesi, di rischiare di non tornare più dentro il palazzo. Ma Rotondi assicura ancora: “Sarà un governo più politico che tecnico con esponenti politici nel governo. Ci sono 3 o 4 profili con doppiopetto grigio che studiano da Premier”. E Giorgetti potrebbe essere uno di questi…

Tre sono le ipotesi di governo post crisi secondo Rotondi. Ma due sono meno probabili: "Salvini vince clamorosamente le elezioni europee, chiama la crisi, si presenta in Parlamento e ottiene la maggioranza con lui premier". La seconda possibilità è quella di un'allenza M5S-Pd: "Al momento il Pd difficilmente aiuterebbe Di Maio, c’è ancora una fronda di parlamentari renziana agguerrita, ma se intervenisse Mattarella la situazione si potrebbe sbloccare". La terza ipotesi è quella più probabile, secondo Rotondi, che torna sullo scenario di un governo con la regia di Mattarella: "Davanti a uno stallo è possibile che emerga la possibilità di mettere tutti quanti i partiti di fronte alle proprie responsabilità, magari con un messaggio del Capo dello Stato. A quel punto si farebbe il governo d’unità nazionale".

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