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Terremoto, Luttwak: i morti si potevano evitare. Il Giappone lo dimostra


"Negli Stati Uniti d'America i terremoti sono rarissimi e quindi per fare un confronto dobbiamo guardare al Giappone dove ci sono numerosi eventi sismici anche più violenti di quello che ha colpito il Centro Italia". Lo afferma il politologo e analista americano Edward Luttwak, intervistato da Affaritaliani.it. "La questione dirimente è quella dei regolamenti sulla costruzione degli edifici. Se ci sono molte strutture antiche, come nel caso dei paesini sull'Appennino, obiettivamente si può fare molto poco. Sicuramente è impossibile esigere che ogni abitazione e ogni edificio sia a prova di terremoto. I regolamenti anti-sismici avrebbero dovuto essere applicati dagli Anni 60, quando l'Italia emerse dalla povertà e diventò un Paese moderno. Quindi la colpa, se vogliamo attribuirne una, è stata di chi ha costruito palazzi e case negli ultimi decenni. Non c'è una scusa per disastri causati da strutture inadeguate visto che la tecnologia anti-sismica esiste e funziona quasi sempre".

Luttwak prosegue: "In entrambi i terremoti del 2011 in Giappone quasi nessuno è morto a causa del movimento tellurico ma per lo tsunami che è stato del tutto imprevedibile e di quelli che accadano una volta ogni mille anni. Il terremoto in sé non ha ucciso quasi nessuno e le scosse furono più forti di quella che c'è stata in Italia. Perché tutto ciò? I giapponesi usano o una tecnologia antica che fa ballare gli edifici ma non uccide, perché non crollano, o una tecnologia moderna con molle speciali e una struttura molto rigida ma sospesa. L'analisi e la comparazione vanno perciò fatte con il Giappone. La questione è se ciò che era fattibile, essendo molti edifici antichi, è stato fatto e su questo bisognerà indagare. Il dito va puntato sul mancato utilizzo di tecniche anti-sismiche che, come dimostra l'esempio giapponese, funzionano. Ad esempio a San Francisco i regolamenti sono molto stringenti ma ci sono numerosi edifici antichi e solo una parte di questi utilizza tecnologie che funzionano in caso di terremoto".

edward luttwak ape

Edward Luttwak

Luttwak parla poi delle consguenze politiche del sisma, visto anche il referendum istituzionale sempre più vicino. "Chiunque indice un referendum ne diventa ostaggio, esattamente come è accaduto a Cameron. Ostaggio di eventi imprevedibili. Cameron è stato una vittima dell'arrivo dei profughi e dei migranti economici che Italia e Grecia non hanno fermato e hanno fatto entrare illegalmente nell'Unione europea. Tutto dipende da come viene percepita dalla popolazione l'azione del governo. Ci sono due reazioni a un disastro: la prima è la solidarietà della popolazione e la seconda è appunto la percezione di come le autorità hanno saputo reagire. Se la percezione è negativa i governi e i regimi possono anche cadere, come è avvenuto in Nicaragua proprio a seguito di un terremoto. Invece quando la percezione è positiva l'esecutivo in carica si rafforza. Non conta quello che fa o che farà Renzi ma come verrà visto dagli italiani. Se positivamente si rafforzerà, anche se da qui al referendum può ancora accadere di tutto, se invece l'azione del premier e del governo venissero percepite negativamente potrebbero esserci brutte sorprese per il governo Renzi. Dobbiamo aspettare e capire cosa accadrà", conclude.

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