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Politica
Trend 2020, Conte spodesterà Di Maio e Salvini tornerà al Papeete. Con Renzi

I trend del 2020// Demografia, ecologia, lavoro

Quali saranno i trend del 2020? Affaritaliani.it lo ha chiesto al sociologo Domenico De Masi che ha parlato dei 12 mesi che verranno come un anno caratterizzato ancora sostanzialmente da una situazione di stallo. Dividendo per ambiti, “Ci sarà un leggerissimo calo di natalità - per quel che riguarda la demografia - quindi aumenterà l’età media della popolazione, ma non i ‘vecchi’. Un 70enne non è vecchio, dipende da come sta. Non possiamo sapere quanti 70enni sono inabili e quanti no”. Per quanto riguarda il tema più che mai attuale dell’ecologia “Continueranno a vedersi gli effetti del riscaldamento del pianeta. Ma anche gli effetti della mancanza di un intervento massiccio per mettere in sicurezza tutte le fonti di pericolo che abbiamo, come i fiumi”. In ultima anche il tema del lavoro non vedrà accenni di risalita. “Non ci sarà una ripresa notevole, neppure sensibile rispetto a ora. Anche se la tecnologia è sempre più progredita e vengono creati nuovi posti di lavoro, altri se ne perdono e quindi i numeri si annullano – afferma De Masi - Fin quando non si ridurrà drasticamente l’orario di lavoro come quello che c’è in Germania il tasso di disoccupazione crescerà. È probabile che si diffonderanno meglio alcune forme di lavoro più flessibili. Lo smart working”.

I trend del 2020// L'approccio complessivo

Quanto all’approccio complessivo “È stato estremamente puntato sul pessimismo. Sul fatto che tutto andrà male. Credo che avrà una certa influenza l’attività delle sardine, senz’altro più ottimistiche. I grandi problemi del governo, come quello della legge finanziaria, sono dilazionati di un anno. Il primo semestre del 2020 sarà tranquillo. Non c’è una nuova manovra da fare. Ed è probabile che si consolidi il rapporto fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico e questo consentirà di prolungare il governo fino alle elezioni fisiologiche.
 

I trend del 2020// Esisteranno ancora le sardine il prossimo anno?

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“Dipende dal risultato delle elezioni in Emilia-Romagna. Se saranno a favore della sinistra, gran parte di quel risultato sarà da attribuire alle sardine. Se resisteranno con questo ritmo fino alle regionali di gennaio e la sinistra quindi vincerà, magari con un buon margine, allora le sardine potranno intestarsi la vittoria. In questo caso è probabile che quel metodo continuerà a essere usato. Ogni qualvolta che la società civile sentirà uno scollamento, rispetto alla società politica, farà ‘un’azione’ come quella delle sardine per mettere in guardia i politici a non distrarsi dai fatti principali del Paese.

I trend del 2020// Come cambierà la comunicazione politica

“Dopo le sardine nulla è più come prima. Loro sono già una grossa percentuale della popolazione la quale chiede espressamente, nei loro punti fondanti, una modifica della comunicazione. Per cui credo che i politici non potranno non tenerne conto e Salvini ha già modificato profondamente la sua comunicazione e l‘ha fatto sotto l’urto delle sardine. Ma il vero problema della comunicazione in Italia non sono i politici, ma sono i media. Ci sono una ventina di persone che gestiscono tutta la comunicazione italiana. Tutti quelli che veicolano i vari talk show, insieme ad alcuni direttori di giornale che sono sempre negli stessi talk show. Sono quelli che determinano l’informazione in Italia. La verità oramai è quella che presentano loro. È un problema che prima o poi va messo sul tappeto. Come mai in un Paese di 60 milioni di abitanti ce ne sono una ventina che decidono la comunicazione”.

I trend del 2020// La transizione definitiva dei 5 Stelle da movimento a partito

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“Nel 2020 il nodo importante da sciogliere in Italia sarà il completamento del passaggio dei 5 Stelle da movimento a partito. Ora sono a metà strada. Se compiono questo passaggio e fanno un accordo serio col Partito Democratico allora in qualche modo il Centrosinistra si riprenderà. Se questo passaggio non si compie è un problema per tutti”. Una transizione complessa quella di cui parla Domenico De Masi ad Affari, e che probabilmente avrà bisogno di un “traghettatore” ideologicamente differente.

Ci sarà un cambio di staffetta nella leadership del M5s? Stiamo assistendo al tramonto di Luigi Di Maio in quanto leader del Movimento 5 Stelle? “Di sicuro c’è che per fare un buon accordo col Partito Democratico ci vorrebbe un M5s più sensibile ai temi della sinistra. Luigi Di Maio è di destra, c’è poco da fare. Fin quando non viene fuori dal M5s un vero leader di sinistra, l’accordo sarà difficile”.
 

I trend del 2020// Giuseppe Conte sempre più leader dei 5 Stelle

Giuseppe Conte le piace? “Giuseppe Conte è una sorpresa, mi piace il fatto che sia un ottimista”. A chi piace Conte? “Conte piace a molti, è il profilo politico più gradito dopo il Presidente della Repubblica Mattarella, quindi piace a tutte le fasce di elettorato”. Lo farà un partito? ”Farebbe male. Ce l’ha già un partito, bello e pronto. È il Movimento 5 Stelle. Fa prima a modificare loro che a fare un partito”. Quindi potrebbe essere Conte ‘il dopo Di Maio’? “Lo è già. Se uno vuole capire cosa fanno i 5 Stelle fa meglio a chiederlo a Conte che a Di Maio. Poi c’è lo schieramento preciso di Grillo a favore del Centrosinistra”.

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I trend del 2020// La convergenza fra ‘i due Matteo’

Ci può essere una convergenza fra Renzi e Salvini? “Certo che ci può essere. Salvini non ce la farà ad avere il 50% alle prossime elezioni. Per avere la maggioranza assoluta deve andare con la Meloni o con Renzi. Se dovrà scegliere andrà con Renzi perché lo farà apparire più moderato, di Centrodestra, e non di destra-destra. Salvini ora è al centro dello schieramento di destra. Potrà scegliere, a seconda dei numeri che usciranno dalle prossime urne, di voltarsi a destra (Meloni) o a sinistra (Renzi). Se Salvini avrà bisogno dei seggi di qualcuno, e se i seggi di Renzi gli basteranno, sceglierà Renzi. Sceglierà i seggi della Meloni solo se quelli di Renzi non gli basteranno”. Cosa accomuna i due Matteo? “Il piglio e l’egocentrismo. Entrambi sono centrati su se stessi”.

Salvini tornerà al Papeete nell’estate 2020?

“È costretto a tornarci. Perché non sembri sia stata una cosa sbagliata”.

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Domenico De Masi è Professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Ha fondato la S3-Studium, società di consulenza organizzativa, di cui è direttore scientifico. E’ membro del Comitato etico di Siena Biotech e del Comitato Scientifico della Fondazione Veronesi. Ha pubblicato numerosi saggi di sociologia urbana, dello sviluppo, del lavoro, dell’organizzazione, dei macrosistemi. Dirige “NEXT. Strumenti per l'innovazione” ed è membro del Comitato scientifico della rivista “Sociologia del lavoro”. Collabora con le maggiori aziende e con le maggiori testate italiane.

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