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Politica

Tria frena il Di Maio “Cetto La qualunque” e questo vira sui vitalizi. Il populismo di ritorno farà tremare i cinque stelle. Gli italiani hanno riempito le piazze, ed i teatri grillini, indignandosi per indennità e “pensioni” parlamentari ma oggi si aspettano i fatti. Le promesse del candidato Antonio Albanese (Cetto La qualunque) assomigliano al mondo diverso prospettato da alcuni protagonisti governativi ma c’è un manifesto elettorale, in uno dei film del comico, che indurrà gli italiani a non accontentarsi: “Prima voti, poi rifletti!” e questo succederà inducendo Salvini, forse, a staccar la spina da qui a 10 mesi; “trainarsi” in una coalizione, quella del centrodestra compatta in ogni realtà territoriale, conseguire la maggioranza azionaria dell’80% e governare senza il “giallo” (il colore dei grillini, rispetto al verde leghista, liquidando così il governo giamaicano).

Si, “prima voti e poi rifletti” sarà il viatico nazionale. Chi spiegherà ai milioni di italiani, speranzosi di attendere magari dopo l’estate l’avvio del reddito di cittadinanza, che per ora se lo dovranno sognare visto l’esternazione del Ministro Tria? Chi non ha lavoro sarà felice di non ricevere quanto prospettatogli in cambio della limatura del vitalizio ad un migliaio di parlamentari? Ecco perché i cinque stelle rischiano la seconda parte dello slogan di Cetto La qualunque: “... poi rifletti!” e Salvini, che lo sa bene, potrebbe non voler farsi risucchiare dal “populismo di ritorno” per giustificare altrui promesse. Quindi far cassa con la battaglia europea che ha messo in crisi, a casa sua, anche la granitica Merkel, far propria l’esternazione garantista del Papa sui migranti :"ogni Paese deve farla con prudenza: tanti rifugiati quanti può integrarne” e chiedere il consenso sull’unico atto a costo zero prospettato in campagna elettorale e mantenuto dal primo giorno di governo e poter usare, ma in positivo, lo slogan di Cetto La qualunque.

Ecco perché potrebbe non dare il tempo agli italiani di riflettere in modo completo anche sull’attività grillina. Conscio che la luna di miele possa non durare più di dodici mesi, sicuro che le prospettive economiche per le casse degli italiani non si concretizzeranno e non saranno alleviate se deputati e senatori avranno, o meno, una “pensione”, chiederà di “riflettere” elettoralmente ed in questi mesi non spegnere il braccio di ferro europeo (non ultima la possibile comparazione che farà di non far la fine della Grecia oramai di proprietà germanica, avendo i tedeschi acquistato ogni infrastruttura ellenica). Continuare a portare risultati politici in dote leghista sul riconoscimento europeo del volere italiano (i detrattori però lo chiameranno isolamento) come l’ultima ipotesi della stessa Merkel, sull’accoglienza extracomunitaria, di aprire ad accordi tra Stati e non più unica azione comune che sino ad ora ha lasciato, e non tutelato, il nostro Paese in “balia del Mediterraneo”. Ecco perché non correrà il rischio che l’italiano possa interpretare, anche contro lo stesso Salvini, il manifesto elettorale del comico Cetto La qualunque: “Prima voti e poi rifletti!” dovendo accollarsi anche quanto non mantenuto dai vincenti cinque stelle lo scorso 4 marzo.

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