Trivelle in mare, lite nel governo. Costa: non firmo. Lega: non può fermarle
La vicenda trivelle è esplosa dopo l'annuncio di nuove ricerche autorizzate nel mar Ionio
Scontro aperto nel governo sul caso delle trivelle in mare. Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa annuncia il diniego politico a qualsiasi autorizzazioni. Ma il viceministro all'Economia, il leghista Massimo Garavaglia, respinge: "L'iter è in corso, Costa non può fare quello che vuole".
"Sono per il no alle trivelle, le trivelle passano per la valutazione di impatto ambientale, e io non le firmo. Mi sfiduciano come ministro? Torno a fare il generale dei Carabinieri, lo dico con franchezza". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, intervenendo a un evento a Pescara con il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per il M5s alle elezioni del 10 febbraio prossimo, Sara Marcozzi. Costa lo ha detto parlando della riforma della Commissione Via, il cui parere va sul tavolo politico.
La vicenda trivelle è esplosa dopo l'annuncio di nuove ricerche autorizzate nel mar Ionio. Il governo aveva reagisto annunciando un decreto con una moratoria per le autorizzazioni.
Questa polemica rischia di far slittare l'esame del decreto Semplificazioni. "Chiederemo di passare a domani". Così il presidente della commissione Lavori pubblici del Senato e relatore al dl Semplificazioni, Mauro Coltorti (M5S), durante i lavori sul provvedimento anticipando le intenzioni della maggioranza. "La nostra proposta - ha aggiunto il presidente della commissione Affari costituzionali Stefano Borghesi (Lega) - sarà quella di andare a domani mattina. Difficile immaginare che si possa iniziare in modo dignitoso l'esame oggi in Aula". Tra i nodi principali da sciogliere resta proprio quello sulle trivelle.
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