Trivelle, ora Renzi ha paura. E gioca la carta occupazione
Matteo Renzi ha paura. Non ci sono dubbi. Il referendum di questa domenica sulle trivelle doveva essere una passeggiata per il premier, sicuro - fino a pochi giorni fa - che il quorum non sarebbe stato raggiunto. E invece, anche a causa dell'inchiesta di Potenza che ha portato alle dimissioni di Federica Guidi da ministro dello Sviluppo Economico, il presidente del Consiglio ha mostrato un nervosismo sempre più crescente.
E nell'ultimo giorno di campagna elettorale ha affermato che con la vittoria del sì sono a rischio 11mila posti di lavoro, dato contestato dai promotori del referendum, e che questo non è un voto politico.
E' il segnale inequivocabile che il premier teme che il quorum possa essere raggiunto. Se così fosse non si dimeterebbe lunedì, salvo colpi di scena (per questo ha anche detto che non è un voto politico), ma certamente sarebbe un bruttissimo segnale per il Pd e per il governo soprattutto in vista delle elezioni amministrative del 5 giugno e del referendum istituzionale in programma in ottobre.