Ue, "Salvini al posto di Juncker". La Lega svela le carte. Intervista
Angelo Ciocca, il leghista che aveva fatto infuriare Juncker imbrattando con una scarpa le carte di Moscovici, ad Affaritaliani.it
Aveva fatto infuriare Juncker e l'intera Commissione europea lo scorso 23 ottobre imbrattando da novello Khrushchev con una scarpa le carte di Moscovici (contenenti la prima bocciatura della manovra italiana), oggi, nel giorno in cui il no di Bruxelles alla Legge di Bilancio è diventato ufficiale, Angelo Ciocca - europarlamentare leghista e uomo immagine del Carroccio al Parlamento Ue -, intervistato da Affaritaliani.it, lancia un'altra 'bomba' destinata a far discutere. "Auspico la candidatura di Matteo Salvini alla guida della prossima Commissione europea che nascerà dopo le elezioni in programma a maggio 2019. L'alternativa al lussemburghese Juncker è l'italiano Salvini come rappresentante del fare contro il non fare, ovvero la finanza speculativa che oggi domina a Bruxelles". La proposta non è una boutade visto che gli ultimi sondaggi danno il fronte sovranista in forte ascesa con la Lega che potrebbe risultare la forza più significativa nel campo degli euroscettici.
Angelo Ciocca imbrattacon una scarpa le carte di Moscovici
Quanto alla bocciatura della manovra, Ciocca afferma: "Siamo di fronte ad una Commissione che tiene una linea chiaramente politica perché se basasse i propri ragionamenti su argomenti tecnici arriverebbe certamente a conclusioni ben diverse". L'europarlamentare leghista non risparmia nulla alla Commissione Juncker. "Secondo loro la Grecia sta facendo bene mentre l'Italia male. Peccato che in Grecia ci sia stato un aumento del 40% dei suicidi. Questa Commissione avalla una linea politica che peggiora la qualità della vita del popolo. Se avesse una reale volontà di capire la manovra italiana e i suoi contenuti si potrebbe aprire un dialogo, ma il pregiudizio era già stato espresso prima ancora che il governo mandasse il testo a Bruxelles quando Moscovici dichiarò 'la bocceremo'".
Ma quali sono i motivi che spingono l'esecutivo comunitario ad avere questo tipo di atteggiamento nei confronti dell'Italia? "Semplice, tra sei mesi e mezzo si vota e questa Commissione vale come il gelato fuori dal frigo, è a scadenza. Sanno perfettamente che non torneranno mai. Moscovici è sotto il 4% in Francia, per non parlare di Juncker. Impensabile che un politico che proviene dal Lussemburgo, grande quanto una provincia italiana, sia a capo della Commissione". Non solo, continua Ciocca, "il Lussemburgo è uno Stato che si basa solo sulla finanza, spesso speculativa, e non sul lavoro e sulla fatica della gente".
E la procedura di infrazione per deficit eccessivo? "Ora si parla di sanzioni, ma l'Italia è un contributore netto dell'Unione europeo e versa più di quanto riceve per una cifra pari a 5 miliardi all'anno. Le sanzioni sarebbero assurde, come dire: paghiamo più di quanto riceviamo e ci sanzionano pure? Infatti ci sono molti giuristi che affermano come le sanzioni non siano applicabili all'Italia in quanto contributore netto".
Ciocca poi apre anche un altro fronte di polemica con Bruxelles. "Noi pretendiamo che l'Europa tagli gli sprechi. Questi signori mentre bacchettano l'Italia hanno varato un bilancio dell'Ue per i prossimi sette anni pari a 1.390 miliardi di euro, con un incremento di spesa di 390 miliardi nonostante ci sia un Paese in meno, il Regno Unito. Pensino a tagliare gli sprechi, che invece aumentano, anziché disquisire sulle virgole della manovra italiana. E ovviamente la Commissione intende aumentare il bilancio Ue prelevando più soldi dagli Stati membri e quindi dalle famiglie e dalle imprese".
L'europarlamentare della Lega spiega anche come "l'Unione europea negli ultimi undici anni abbia sbagliato per ben sette volte le previsioni sull'Italia. Se fallisci il 70% delle volte vuole dire che non sei attendibile. Giudicheranno i cittadini italiani con il voto di maggio se sono contenti di Juncker, Moscovici, Oettinger e tutti gli altri componenti della Commissione uscente", conclude Ciocca.
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