Un 8 settembre si avvicina. Renziani cercansi...
Roma, venticinque luglio 1943: Benito Mussolini, il Duce del fascismo viene arrestato dopo essere stato messo in minoranza dall’ordine del giorno di Dino Grandi.
Le milizie fasciste accampate fuori Roma si disciolgono magicamente come neve al sole mentre in Italia e a Roma in particolare ci sono scene di giubilo e non si trova più un fascista in giro manco a cercarlo con il classico lanternino.
Cosa ne era stato dunque delle famose folle oceaniche che si accalcavano a piazza Venezia?
Scomparse.
Roma, 18 febbraio 2017: Matteo Renzi, il segretario del Pd ed ex premier si dimette da segretario.
Le milizie renziste accampate fuori dal Nazareno di disciolgono magicamente come neve al sole mentre in Italia e a Roma in particolare ci sono scene di giubilo e non si trova più un renzista in giro manco a cercarlo con il classico lanternino.
Cosa ne era stato dunque delle famose folle oceaniche che si accalcavano al Nazareno?
Scomparse.
Come diceva Giovanbattista Vico la storia si ripete ma pare che nessuno mai impari da essa.
In Italia ora nessuno è più renziano.
In Rai, ad esempio, feudo della politica politicante, nessuno conosce più l’ex premier.
Tutti si ingegnano ad eliminare l’accento toscano che tante ore di lezioni private e di fatica era loro costato imparare. E così ovunque.
Dalle sezioni periferiche, ai luoghi di potere, soprattutto in Parlamento e poi nelle Grandi Aziende di Stato (GAS).
Anzi, proprio nelle GAS si consuma il dramma maggiore di boiardi più o meno di stato che ora stanno cercando di riconvertirsi al dialetto genovese spinti da un fattivo presentimento che vola alto su Stadi e polizze per puntare dritto a Palazzo Chigi dove Grandi attende l’ “8 settembre”…