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Politica
Dalla via atlantica all'emergenza migranti: un anno di Meloni tra luci e ombre
Ursula Von Der Leyen e Giorgia Meloni

La "caratura democratica" della destra al governo

Giorgia Meloni all'Assemblea ONUGiorgia Meloni all'Assemblea ONU
 

Un'occasione per declinare il dna suo e del suo governo. Per dire allora anche che "a chi vuole vigilare sul nostro governo direi che può spendere meglio il suo tempo", perché "chi dall'estero dice di voler vigilare sull'Italia non manca di rispetto a me ma al popolo italiano, che non ha lezioni da prendere".

Un passaggio di rilievo come quello su un tema dominante durante la campagna elettorale, quello sulla 'caratura democratica' della destra ora al governo: "Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici".

"Per nessun regime, fascismo compreso", sottolinea Meloni che rivendica di avere "sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre". E, osserva ancora, "i totalitarismi del '900 hanno dilaniato l'intera Europa, non solo l'Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei".

Il pantheon del primo premier donna

Ma questo è anche il primo governo guidato da una donna, e allora ecco un omaggio, sempre nel discorso per la fiducia, a Tina Anselmi, Nilde Iotti, Oriana Fallaci, Samantha Cristoforetti. Le cita chiamandole solo per nome, le donne che "hanno rotto il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste", evocando una sorta di phanteon della leader FdI che rende omaggio a "donne che hanno osato, per impeto, per ragione, o per amore".

Una 'pattuglia' ampia, che va da Cristina Trivulzio di Belgioioso, "elegante organizzatrice di salotti e barricate" a Maria Montessori, Grazia Deledda, Ilaria Alpi, Mariagrazia Cutuli, Fabiola Giannotti, o, ancora, Marta Cartabia ed Elisabetta Casellati, fino a Chiara Corbella Petrillo.

Sul fronte estero, aggiunse, "l'Italia continuerà a essere partner affidabile in seno all'Alleanza Atlantica, a partire dal sostegno al valoroso popolo ucraino che si oppone all'invasione della Federazione Russa. Non soltanto perché non possiamo accettare la guerra di aggressione e la violazione dell'integrità territoriale di una nazione sovrana ma perché è il modo migliore per difendere anche il nostro interesse nazionale".

Migranti e Piano Mattei

La lotta all'immigrazione irregolare, e quindi ai trafficanti di esseri umani, è stata da subito un'altra priorità di Meloni e si è concretizzata con il cosiddetto decreto Cutro e, più recentemente, con un provvedimento che modifica il termine di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, che viene alzato al limite massimo consentito, ovvero 18 mesi.

Ma oltre a questo, ha ripetuto la premier più volte, anche nel suo discorso all'assemblea generale dell'Onu, occorre aiutare gli africani, nell'ambito di un rapporto paritario, affinché "siano in grado di crescere e prosperare con le risorse di cui dispongono". Per questo è stato ideato il 'Piano Mattei' e a luglio scorso è stato organizzato a Roma un grande vertice con i leader di numerosi Paesi africani.

Altro punto in cima all''agenda Meloni', l'importanza del merito - ora anche nella nuova denominazione del ministero dell'Istruzione - nella società. "Il merito è l'opposto sia del socialismo reale che del principio grillino che uno vale uno", spiega la stessa presidente del Consiglio per esempio nel libro-intervista con il direttore de 'Il Giornale', Alessandro Sallusti, 'La versione di Giorgia'.

Gli appunti di Giorgia

Giorgia Meloni discorso ONU
 

Una forma di comunicazione 'disintermediata', come i video degli 'Appunti di Giorgia', una sorta di 'rubrica' periodica per spiegare provvedimenti adottati e in itinere. Per quanto riguarda la questione dei migranti, "il punto è che possiamo continuare ad accapigliarci quanto vogliamo, ma se non capiamo che l'unico modo per fermare le morti è fermare la tratta, le persone continueranno a morire. E possono continuare con la loro ipocrisia da operetta, ma chiunque abbia un minimo di onesta' non può credere davvero che se io mi trovassi sul luogo di una tragedia starei con le mani in mano, che nel caso di un naufragio se fossi li' non sarei la prima a buttarmi in acqua per provare a salvare un bambino, indipendentemente da chi sia e da dove venga". "Nei fatti - osserva inoltre - sono più europeista di tanti autoproclamatisi europeisti".

Ma in Europa, "come in Italia, governi sorretti da maggioranze così eterogenee, costretti a tenere insieme con il bilancino interessi in natura inconciliabili, finiscono per produrre politiche poco coraggiose, prive di visione. E senza visione, senza politica, si crea un vuoto che è riempito dalla burocrazia, i famigerati euroburocrati".

 

Meloni e von der Leyen insieme a Lampedusa

Ursula Van Der Leyen e Giorgia Meloni a LampedusaUrsula Van Der Leyen e Giorgia Meloni a Lampedusa
 

Meloni ha trovato il sostegno di Ursula von der Leyen sul dossier immigrazione, riuscendo a portarla a Tunisi per la firma di un memorandum d'intesa tra l'Ue e la Tunisia. Pochi giorni Meloni e la presidente della Commissione europea sono andate insieme anche a Lampedusa.

E in questa occasione von der Leyen ha affermato che è l'Europa a decidere chi entra nel suo territorio. I rapporti con l'opposizione in Italia sono rimasti difficili. Incalzata da Schlein e Conte sul Reddito di cittadinanza e sul salario minimo, Meloni non ha fatto alcuna marcia indietro. La convocazione di un tavolo di confronto a Palazzo Chigi, prima della pausa estiva, per discutere del salario minimo non ha portato ad alcun accordo. Una delle citazioni - solitamente attribuita a San Francesco - che ricorrono negli interventi di Giorgia Meloni sintetizza lo spirito per il cammino percorso, e quello che sta davanti: "Tu comincia a fare quello che è necessario, poi quello che è possibile. Alla fine, ti scoprirai a fare l'impossibile'. È quello che abbiamo fatto noi". 

Articolo a cura di Luigi Conte- Agi 

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