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Politica
Unioni civili, Renzi a Bagnasco: "Non decide la Cei"

Il voto segreto "lo decide il Parlamento, e lo dico con stima per il cardinal Bagnasco, e non la Cei". Così Matteo Renzi, a Radio Anch'io, aggiungendo che a lui "piacerebbe molto l'idea che un parlamentare risponda del voto che dà e lo spiega. Dopodiché il regolamento del Parlamento prevede il voto segreto e se ci saranno le condizioni sarà Grasso - e non la Cei - a deciderlo".

Le parole del premier seguono alla presa di posizione del presidente dei vescovi Bagnasco e alla prima reazione del governo per voce del sottosegretario Pizzetti. A ruota è intervenuto anche il presidente del Senato Pietro Grasso a ribadire che non devono esserci ingerenze: "Mi pare che si possa dire che io rispetto tutte le opinioni nel merito ed è giusto che ognuno si possa esprimere - ha detto il presidente del Senato -  C'è la libertà di espressione. Sulle procedure però c'è la prerogativa delle istituzioni repubblicane di decidere".

Nel dibattito interviene monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei, che liquida la diatriba con uno scarno: "Per rispetto del Parlamento e delle istituzioni preferisco non parlare" confermando così la distanza con Bagnasco su libertà di coscienza e voto segreto.

Il portavoce della Cei don Ivan Maffeis cerca di sgonfiare le affermazioni del presidente dei vescovi parlando di "appello morale", non tecnico, ribadendo la sovranità delle Camere: "Il cardinale Bagnasco non intendeva entrare in un discorso tecnico, in alcun modo, questo appartiene alla sovranità delle Camere", il suo, piuttosto, "è stato un appello alla libertà di coscienza tenendo conto di quello che c'è in ballo" con la legge sulle unioni civili. "Non era intenzione né sua, né in generale della Chiesa italiani - aggiunge don Maffeis - entrare in argomenti di carattere tecnico. L'orizzonte era un altro: di fronte alla posta in gioco di temi sensibili che toccano la vita di tutti sottolineare la libertà di coscienza ma a noi non compete dire come nel merito".

Sempre a Radio Anch'io il premier ha sottolineato che "è sacrosanto fare una legge sulle unioni civili, e finalmente ci siamo dopo anni di rinvii". Ma ha ripetuto anche di essere "molto contrario alla maternità surrogata e all'utero in affitto, si deve fare di più per mettere al bando non solo in Italia ma anche in altri paesi il principio. Sui diritti, invece, basta rinvii. "Che paura fanno due persone che si amano, perché lo stato deve impedire loro di avere dei diritti? trovo il paese e il parlamento schierati a favore. Sull'utero in affitto vedo la stragrande maggioranza contraria e lo giudico positivo".

Intanto nel corso del videoforum di Repubblica Tv il deputato del M5s Roberto Fico e presidente della Commissione Vigilanza Rai ha ribadito che il Movimento "voterà compatto al Senato la legge. Sulla stepchild adoption - ha continuato - siccome c'erano persone che si ponevano un problema etico, abbiamo deciso, in via del tutto straordinaria, per la libertà di coscienza. Ma questo non significa no alla legge".

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