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Politica
Ustica, il Copasir convoca Amato: ecco che cosa aveva detto sulla strage
Giuliano Amato

Giuliano Amato convocato dal Copasir sulla strage di Ustica e le rivelazioni sul missile francese

A seguito delle ultime affermazioni circa il caso della strage di Ustica, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) ha fissato un’udienza per l’ex premier Giuliano Amato che si terrà il 3 ottobre alle 13:30. Circa un mese fa, Amato ha confermato in un’intervista la pista del missile francese che avrebbe causato la strage il 27 giugno del 1980.

L'ordine  del giorno è come sempre segretato e l'audizione si tiene ai sensi dell'articolo 31, comma 3, della legge n.124 del 2007, secondo cui il  Comitato può ascoltare “ogni altra persona non appartenente al Sistema di informazione per la sicurezza, in grado di fornire elementi di informazione o di valutazione ritenuti utili ai fini dell'esercizio del controllo parlamentare”.

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L'intervista

Le parole rilasciate lo scorso Settembre dal capo emerito della Consulta Giuliano Amato sull'ipotesi del missile francese avevano un creato un polverone. L'ex premier era tornato a parlare dopo essere stato sentito l'ultima volta nel 2008. Per 15 anni, in assenza di nuovi elementi, il fasciscolo sembrava destinato all’archiviazione. Ma Amato ha poi rilasciato un'intervista a la Repubblica dove sosteneva che a causare la strage di Ustica fosse stato un missile francese. "La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani e di chi partecipò alla guerra aerea nei nostri cieli la sera di quel 27 giugno. Si voleva fare la pelle a Gheddafi", aveva dichiarato. 

La replica di Amato era arrivata dopo la risposta a La Verità in cui Amato diceva di non avere elementi nuovi sulla tragedia del Dc9 Itavia e di aver parlato solo di ipotesi. "Il bisogno di verità a una certa età diventa più urgente, con il tempo davanti che si accorcia ogni giorno. Ne è scaturito un racconto storico che non aspirava a rivelare segreti sconosciuti, come è detto chiaramente nell’articolo", sostiene Amato nella lettera. Ma era invece necessario "ad avvalorare una ricostruzione che è custodita in centinaia di pagine scritte dai giudici, nelle svariate perizie, anche nelle inchieste di giornalisti bravi come Andrea Purgatori, ma che si è dovuta arrestare davanti a più porte chiuse".

E ancora: "Una ricostruzione che ho potuto fare mia e rilanciare grazie a una quarantennale esperienza dentro le istituzioni dello Stato, fin dal 1986 dalla parte dei famigliari delle vittime, come ha ribadito in questi giorni Daria Bonfietti, in una collaborazione stretta con i magistrati inquirenti, con la commissione Stragi e i migliori giornalisti di inchiesta".

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Il caso Ustica

La strage di Ustica è una pagina bianca su cui pochi hanno indagato e contribuito, se non con il lavoro dell'ormai defunto giornalista Andrea Purgatori. Su Ustica indaga la magistratura, che in 43 anni è arrivata a una sentenza penale e avvalora la tesi della bomba a bordo, in contrasto con quella del missile francese sostenuta da Amato a "Repubblica". 

Le ipotesi di una bomba o di un cedimento strutturale dell'aereo sono state escluse da anni, ma rimane il mistero su chi abbia sparato quel missile e perché. La Procura di Roma ha riaperto le indagini nel giugno del 2008, cercando di gettare luce su questa pagina oscura della storia italiana. L'inchiesta aperta a Roma,  da tempo si trova su un binario morto per l'impossibilità di andare oltre 4mila testimonianze.

Nonostante siano passati oltre 11 anni dalla sentenza della Cassazione civile, il mistero dell'abbattimento dell'aereo di Itavia continua a suscitare interesse e domande senza risposta. Gli sforzi delle autorità e delle indagini in corso rappresentano un tentativo di far emergere la verità su questo tragico evento e portare giustizia alle vittime e alle loro famiglie. Nel frattempo si attende l'udienza di domani dell'ex premier Amato al Copasir.

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