Verhofstadt,“Conte non è più un burattino.L'Ue riformi o tornano i sovranisti" - Affaritaliani.it

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Verhofstadt,“Conte non è più un burattino.L'Ue riformi o tornano i sovranisti"

VERHOFSTADT A SALVINI, 'L'ITALIA NON SI DIFENDE CON I NAZIONALISMI'

 VERHOFSTADT: 'CONTE BURATTINO? ORA DIVERSO, NON CI SONO PIU' GIALLOVERDI'

"Io sono contento che in Italia non ci sia più" al governo la coalizione giallo-verde. Lo dice all'Adnkronos Guy Verhofstadt, ex premier belga ed ex capogruppo dei liberali al Parlamento europeo, che nel febbraio scorso definì il premier Giuseppe Conte "un burattino di Di Maio e Salvini". "Quell'espressione l'ho usata mesi fa - ricorda Verhofstadt - Io adesso spero che l'Italia sia tornata in Europa. Naturalmente bisogna vedere le iniziative che il governo prenderà. Sono contento che non ci sia più un governo di nazionalisti e populisti che non volevano fare una politica pro Europa. E questo è importante".

VERHOFSTADT A SALVINI, 'ITALIA NON SI DIFENDE CON NAZIONALISMI'

"Il modo migliore per difendere gli interessi italiani è di farlo a livello europeo". Guy Verhofstadt, europarlamentare di Renew Europe ed ex capogruppo dei liberali, replica così a Matteo Salvini e quanti in Italia ed in Europa sostengono che una maggiore integrazione Ue danneggi la sovranità nazionale. "Se non difendiamo il nostro stile di vita a livello europeo, saranno cinesi, indiani, russi e americani a decidere il nostro modo di vivere - avverte Verhofstadt in un'intervista all'Adnkronos - I nazionalisti come Salvini che dicono che per difendere la sovranità nazionale non bisogna far avanzare l'Europa dicono il falso". "Né l'Italia né la Francia né la Germania sono capaci di difendere da soli i loro interessi contro cinesi e americani – sostiene ancora l'ex premier belga - Questo non è possibile, lo si vede tutti i giorni a livello di mercato digitale, per le migrazioni". "E' falso dire all'opinione pubblica, sono Salvini, sono nazionalista e difendo gli italiani - insiste - Gli interessi italiani si difendono a livello europeo".

VERHOFSTADT: 'SONO PREOCCUPATO MA LA CREATIVITA' ITALIANA  RISOLVERA’ I PROBLEMI'  

"Sono preoccupato per l'Italia ma penso che abbia creatività ed immaginazione sufficiente per risolvere i problemi, certamente a livello economico, non sono sicuro a livello politico". Questo il giudizio dell'europarlamentare di Renew Europe, Guy Verhofstadt, sulla situazione del nostro Paese. "Alla base dell'economia italiana ci sono le piccole e medie imprese", sottolinea, ribadendo che "c'è grande creatività, ma c'è un problema a livello politico per liberare" questa energia.

VERHOFSTADT, 'SENZA RIFORME IN 2-4 ANNI POPULISTI TORNERANNO DAPPERTUTTO'

Se la Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen che dovrebbe finalmente insediarsi nei prossimi giorni "non farà in 2-3-4 anni le riforme" che sono necessarie all'Ue "i populisti ed i nazionalisti torneranno in tutti i paesi europei". E' l'avvertimento lanciato dall''europarlamentare belga di Renew Europe Guy Verhofstadt in un'intervista all'Adnkronos. "La commissione di von der Leyen all'inizio ha fatto una buona impressione - riconosce l'ex premier belga – Ora bisogna aspettare le prime iniziative che prenderà. Spero che questo esecutivo collabori con il Parlamento europeo ed il Consiglio per riformare l'Ue". Questa è la sfida dei prossimi "2-3-4 anni, un periodo veramente pericoloso, perché se non saremo capaci di riformarla veramente, ci sarà il ritorno dei nazionalisti e dei populisti in tutti i Paesi europei", sostiene Verhofstadt.

Secondo l'europarlamentare, le cose fondamentali sono "mettere fine alla regola dell'unanimità, cambiare la composizione della Commissione, che deve diventare davvero un piccolo governo europeo, non è possibile pensare che se entreranno altri Paesi, si estenda fino a essere composta da oltre 30 membri, non avrebbe più neanche competenze sufficienti da distribuire". E poi, chiosa Verhofstadt, "bisogna cambiare il bilancio Ue, l'1% del Pil europeo è praticamente niente, e bisogna procedere con la difesa comune, che è veramente un disastro: le nostre spese militari sono il 40% di quelle degli americani, le nostre operazioni sono il 10% di quelle degli americani, senza contare che i russi spendono un quarto di quello che spendiamo noi e non è detto che se muovessero verso di noi noi saremmo in grado di fermarli".