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Politica
Vigilanza Rai, un ex Mediaset presidente. Cda: ecco chi è il leghista De Biasi

Rita Borioni e Beatrice Coletti sono i due componenti del Consiglio di amministrazione della Rai eletti dal Senato. Coletti ha ottenuto 133 voti, Borioni 101. La ricercatrice, ex viceresponsabile del dipartimento Cultura e informazione del Partito Democratico, è stata confermata nella governance con il sostegno di Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Alla Camera invece sono stati eletti Igor De Biasio e Gianpaolo Rossi. De Biasio, in quota Lega, tra i fondatori del Movimento Giovani Padani, ha ottenuto 312 voti, mentre Rossi, vicino a Fratelli d'Italia, ne ha incassatti 166.

Nel votare per i due membri del cda Rai di competenza del Senato, a Palazzo Madama hanno raccolto consensi - oltre ovviamente alle elette Beatrice Coletti e Rita Borioni con 133 e 101 preferenze rispettivamente - altri 4 candidati. Sono Sebastiano Roccaro (5 voti), il conduttore Michele Santoro (2 voti), Giuseppe Rossodivita (un voto) e la giornalista del Tg1 Claudia Mazzola (un voto). Le schede bianche sono state 21, le nulle 31.

ECCO CHI E' IL LEGHISTA NEL CDA RAI - Igor De Biasio, classe 1977, è figlio di Angelo De Biasio, sindaco per due mandati a Biassono (provincia di Monza e Brianza) e già presidente del consiglio della provincia di MB. Lui stesso è stato consigliere comunale eletto per la Lega dal 2011 al 2016.

E' attualmente direttore commerciale dell'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) di Moleskine, la celeberrima multinazionale di cartoleria alla moda.

Quaranta anni, una laurea in Scienza politiche alla Cattolica di Milano e poi corsi di specializzazione in marketing ed economia digitale alla Bocconi, De Biasio, prima di approdare nel 2017 a Moleskine, ha lavorato per Philips Lighting (dal 2014 al 2017), in Philips (dal 2010 al 2014), in Gfk Retail e Technology (dal 2004 al2010) e nell'azienda di servizio informatici Eurobusiness.

Ha insegnato all'Università cattolica di Milano 'Esercitazioni diInformatica' e ha tenuto lezioni in lingua inglese all'Università Bocconi per gli studenti del Master in Fashion & Design (Mafed).

GIAMPAOLO ROSSI, L'ESPERTO DI COMUNICAZIONE GIA' A RAINET

Esperto di comunicazione e presidente di Rainet dal 2004 al 2012, Giampaolo Rossi è stato eletto oggi con 166 voti consigliere Rai dalla Camera dei Deputati, sulla base della legge di riforma della governance (legge del 28 dicembre 2015, n° 220) che assegna ai due rami del Parlamento il compito di eleggere quattro componenti del consiglio di amministrazione Rai.

Classe 1966, Rossi è laureato in Lettere alla Sapienza di Roma. Numerosi gli incarichi inanellati dal '96 ad oggi: membro del consiglio di amministrazione dell'Istituzione Biblioteche di Roma, presidente della commissione cultura della Regione Lazio, componente della Commissione Cultura del Comune di Roma, docente in 'Marketing Strategico nell'ambito del corso di laurea in 'Imprenditoria e creatività per cinema, teatro e televisione', editorialista de 'Il Tempo' e de 'Il Giornale, Project Manager per Mediacom, direttore Master Media & Entertainment per la Link Campus University.

Attualmente digital consultant per la Direzione Radio Rai e membro Advisory Board del Forum della Comunicazione Digitale e componente del Comitato Scientifico di Eticmedia-Lab, il neoeletto consigliere Rai ha pubblicato, tra le altre cose, 'Rai.tv nell'ecosistema della Connected Television', 'Nuovi linguaggi e nuovi soggetti creativi' e 'L'Universo videoludico e nuovi linguaggi di comunicazione e apprendimento'.

Rai, Barachini eletto presidente della Commissione di Vigilanza

Alberto Barachini, senatore di Forza Italia, è il nuovo presidente della Commissione di Vigilanza Rai. È stato eletto al terzo scrutinio con 22 voti, uno in più del quorum necessario che era di 21. Eletti anche i vicepresidenti: Antonello Giacomelli del Pd (scelta significativa, si tratta dell’ex segretario alle Comunicazioni dei governi del Pd) e Primo Di Nicola, del Movimento 5 Stelle. E’ così mantenuta la regola secondo la quale una commissione di garanzia, quale è a tutti gli effetti la Vigilanza Rai (organismo bicamerale, ovvero espresso sia dalla Camera che dal Senato) vada all’opposizione. Infatti nella precedente legislatura la carica andò a Roberto Fico, Movimento 5 Stelle, attuale presidente della Camera dei Deputati.

In questo caso di tratta quasi di una «doppia opposizione». Alberto Barachini, premio Montanelli nel 2002, candidato dal suo partito alla presidenza della Vigilanza col personale sostegno di Silvio Berlusconi, ha lavorato dal 1999 per il gruppo Mediaset, caporedattore e conduttore, si è occupato di politica, cronaca italiana ed estera per News Mediaset. Dunque approda alla presidenza della Vigilanza un esponente politico di Forza Italia che porterà anche la sua lunga esperienza professionale maturata a Mediaset, uno dei due cuori dell’antico «duopolio» televisivo, come veniva chiamato il sistema Rai-Mediaset che occupò per anni, senza contrasti, il panorama tv del Paese. Oggi il quadro è radicalmente cambiato, con l’approdo de La7 (in molte fasce orarie ormai la terza rete nazionale italiana) e con tanti interlocutori della tv satellitare e dei new media, proprio i canali informativi prediletti dalle fasce più giovani della popolazione. «Noi abbiamo votato scheda bianca - ha fatto sapere Gianluigi Paragone, ex conduttore tv ed ex vicedirettore di Raidue, oggi senatore pentastellato -. Voglio sperare che il presidente Barachini sia di garanzia per gli italiani e non per Mediaset».

Con la riforma del sistema Rai dicembre 2015 (la cosiddetta «legge Renzi») la commissione di Vigilanza mantiene una sua centralità strategica per il Servizio pubblico. Ogni sei mesi ascolterà e valuterà la relazione dei vertici aziendali, soprattutto in vista dell’approvazione del bilancio. Passa anche attraverso la Vigilanza la nomina del presidente della Rai. Dunque la Commissione di Vigilanza mantiene un suo peso politico e anche editoriale nei confronti della tv pagata da tutti gli italiani attraverso il canone. Il confronto con i nuovi vertici avverrà non appena verranno insediati, dopo le votazioni di Camera e Senato (due consiglieri ciascuna assemblea, i due consiglieri indicati dal governo, il consigliere votato dai dipendenti Rai che abbiano almeno tre anni di anzianità aziendale. E soprattutto dopo la designazione del futuro Amministratore delegato quasi plenipotenziario (non più «semplice» direttore generale, dopo la riforma del dicembre 2015) da parte del Governo, poiché l’azionista di maggioranza assoluta della Rai è il ministero dell’Economia.

Pier Luigi Bersani attacca: "Uno sfregio. Le famose opposizioni, parlo di Pd e Forza Italia, attribuiscono la presidenza della Vigilanza Rai a un uomo Mediaset. Siamo al dadaismo puro e non voglio parlare di altro. È chiaro che il Pd voleva il Copasir". Durissimi anche i rappresentanti dei giornalisti: "Siamo alla istituzionalizzazione del conflitto di interessi. Affidare la presidenza della Commissione di Vigilanza a un ex dipendente di Mediaset è un passo senza precedenti", dicono Fnsi e Usigrai.

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cda rai





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