Voto Calabria, blitz: esce deputato della Meloni, entra l'amica della Pascale
Elezioni 2018, blitz in Calabria. La Cassazione smentisce se stessa. Mai avvenuto in 72 anni. Fuori deputato della Meloni, entra l'amica di Pascale
"Dalla patria del diritto alla Repubblica delle banane!". È questo il commento, amaro, di Fausto Orsomarso, 46 anni, di Fratelli d'Italia, rispedito nel Consiglio regionale della Calabria, dopo che la Cassazione lo aveva inserito, 3 giorni fa, con un regolare verbale, tra i deputati eletti.
A Montecitorio entra una giovane signora, donna Maria Tripodi, 35 anni, cara amica di Francesca Pascale, 33 anni, compagna di nonno Silvio Berlusconi, 82 anni. Alla decisione del ripescaggio di Orsomarso si è opposta, con forza, la deputata di Forza Italia, Jole Santelli, 50 anni- già avvocato nello studio del discusso legale Cesarone Previti, 84 anni-che ha chiesto ed ottenuto un nuovo riconteggio dei voti da parte della Corte d’Appello di Catanzaro, perché lamentava il “furto”, nel calcolo che aveva premiato Orsomarso, di quasi 4000 voti.
E così la Corte d’Appello, pressata dalla ex sottosegretaria alla Giustizia nel governo di B.-che aveva mobilitato anche Renatino Brunetta, 68 anni, e Maurizio Gasparri, 62 anni-dopo due giorni di lavoro, ha decretato che le osservazioni mosse dalla parlamentare azzurra, a Montecitorio dal lontano 2001, fossero da ritenersi fondate e che i quasi 4000 voti andassero riassegnati, di nuovo, al partito dell'attempato ex premier.
E oggi la Suprema Corte ha modificato la proclamazione, già intervenuta, superando, per la prima volta, in 72 anni di Storia repubblicana, con un verbale di 4 righe, tonnellate di pagine di manuali di diritto costituzionale, diritto elettorale e diritto amministrativo.
Sintesi, efficace, di Guido Crosetto, 54 anni, piemontese di Cuneo, dirigente del partito della Meloni : "Un partito politico, Forza Italia, a cui è stato assegnato il seggio, ha ottenuto, senza diritto, senza legittimità, di ridiscutere le decisioni della Cassazione".
La Calabria è l'ultima regione, in quasi tutti i settori, da sempre, non per colpa del “destino cinico e baro”, di saragattiana memoria, ma per ragioni storiche, politiche, socioeconomiche, culturali. E a causa di una classe dirigente modesta e inadeguata.
Una vicenda, come questa, che non dà agli elettori neppure la certezza del voto, non è destinata a far salire la fiducia, già scarsa, degli abitanti di questa aspra e complessa Regione (dove ha stravinto Beppe Grillo, 70 anni) nella politica e nelle istituzioni...