A- A+
Politica

Più di un veneto su due e di un lombardo su tre hanno votano sì all’autonomia (si è espresso così oltre il 95% dei votanti). Tale affermazione è un bene per tutto il Paese: tutte le Regioni son degne dell’autonomia e gli italiani sanno che possono avere un Potere vicino, rappresentato di chi conoscono e da chi li conosce e fa i suoi interessi, una rivoluzione copernicana rispetto alla lontana politica di Roma.

Altrettanto importante è ciò che si vuole concretamente ottenere nella negoziazione con lo Stato. Non sarà una passeggiata. Si pensi al ministro delle Politiche agricole nonché vice-segretario del Pd Maurizio Martina, che ha palesato un approccio duro: prima del referendum ha parlato di referendum inutile e di soldi che potevano essere spesi meglio, alla vigilia di rischio di deriva Catalogna, dopo il risultato che i soldi delle tasse non sono trattabili e che il voto esprime la sconfitta del governatore Maroni.

Il governatore Zaia, oltre che l’autonomia in alcune materie, dice che chiederà lo Statuto speciale, il che ha suscitato la sorpresa di Maroni e la reazione del governo: “E’ una provocazione”. Circa quest’ultima, non se ne capisce la ragione, visto che Zaia può chiedere un cambiamento nell’ambito della legge e della Costituzione e non commette alcun reato. Per giunta ha il mandato di quasi il 60% dei veneti e si presume che agisca assecondando la loro volontà.

Quella di Zaia, potrebbe anche essere una mossa negoziale, ma dispiace che le Regioni che rappresentano un terzo della popolazione italiana e un quarto del Pil vadano separate a Roma, realizzando una sorta di auto-divisione… un “divide et impera” auto-indotto. Rimane il duplice merito del referendum: quei lombardi e veneti che hanno votato sì hanno indicato agli italiani che cosa sono democrazia e libertà, dall’altro hanno svelato che cos’è, e che cosa non potrà più essere, la politica centralista e romano-centrica.

Basta sorrisini e pacche sulle spalle tra politici percepiti dal popolo come estranei. Che cos’è la democrazia? È l’individuo. Egli vuole un potere che gli sia vicino (federalismo), che elegga direttamente (elezione diretta dei suoi rappresentanti), che faccia i suoi interessi e che trattenga e gestisca al meglio le sue tasse sul territorio (federalismo fiscale… oggi nelle Regioni del Nord a statuto ordinario le entrate superano di 94 miliardi le spese… il governatore Luca Zaia ha già detto che chiederà che nove decimi delle tasse rimangono in Veneto).

Per giunta circa questo referendum, la politica romana ha fatto la cosa peggiore: ha finto fino all’ultimo di non vedere. Una certa complicità l’ha avuta la stampa. Ancora il giorno del referendum molte testate hanno aperto con le dichiarazioni di Roberto Speranza a Matteo Renzi. Come dire: minimizziamo fin che si può. Il sì si è ugualmente affermato. Tutto ciò è libertà, democrazia e federalismo. È come se il popolo di Lombardia e Veneto dicesse: il potere a chi conosciamo, a uno di noi che faccia i nostri interessi. Vedremo se, nella campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche, che potrebbero tenersi a inizio di marzo 2018, i politici romani snobberanno il tema del federalismo.

Tags:
zaiamaroniautonomia





in evidenza
Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

Politica

Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento


in vetrina
Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"

Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"


motori
Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.