Zingaretti chez Fazio: intervista in ginocchio e zero accenni a Mafia Capitale
Zingaretti chez Fazio: intervista in ginocchio e nessun accenno alle grane giudiziarie di don Nicola in Mafia-capitale
Nell'intervista, in ginocchio, a don Nicola Zingaretti, in prima serata, su RAI 1, Fabio Fazio si è guardato bene dall'incalzare il fratello di "Montalbano"-il commissario siciliano, caro all'attempato scrittore de'sinistra Camilleri-sulle dichiarazioni, rese al processone su "Mafia capitale".
Eppure, ad accusare il governatore del Lazio di falsa testimonianza sono stati gli stessi giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, che hanno stangato il fascista Massimo Carminati e don Salvatore Buzzi, il ras delle coop rosse, che lucrava sull'immigrazione e finanziava il PD.
Secondo quei magistrati, i pm avrebbero dovuto verificare se Zingaretti e altri 20 testimoni, sfilati nell'aula-bunker di Rebibbia, avessero rilasciato, in udienza, testimonianze veritiere o false. All'epoca, l'allora rampante deputato romano del M5S, Alessandro Di Battista, aveva, sul suo blog, rilanciato il file audio della deposizione dell'esponente del PD, che è rispuntato, di recente, sulle pagine Facebook di alcuni grillini. Si può ascoltare Zingaretti, che ammette, imbarazzato, di aver ricevuto finanziamenti dal "compagno" Buzzi, parla di un editore "amico", a cui la Provincia elargi' migliaia di euro, e della gara per un appaltone, vinta da un imprenditore, che finanziò il politico romano.
Le risposte, incerte, di don Nicola insospettirono i giudici che, nelle motivazioni, definiscono "non convincente" l'esternazione dell'ex Presidente della Provincia di Roma, il quale affermò che si sarebbe occupato della gara, ma solo a livello di indirizzo politico e nella fase di programmazione. Oltre che sul successore di Martina, le accuse di falsa testimonianza pendono sulla deputata romana del PD, donna Micaela Campana, e sull'ex viceministro all'Interno, Filippo Bubbico.
Gli indagati attendono, con ansia, la decisione del GIP del Tribunale di Roma, prevista per lunedi' prossimo. E sperano che le accuse vengano archiviate, come altre, rivolte ai politici progressisti della capitale da Buzzi. Vicende neppure sfiorate nella comparsata tv chez Fazio, che si è accontentato di un fondamentale annuncio : per dimenticare Matteo Renzi, il "nuovo" PD lascerà la sede in largo del Nazareno e ne cercherà un'altra, in cui il primo piano verrà destinato al "working" delle idee degli iscritti...
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