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10 consiglieri e Franzoso (FI) contro l’autonomia del Nord

I consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Enzo Colonna, Gianni Liviano, Peppino Longo, Michele Mazzarano, Ruggiero Mennea, Mario Pendinelli e Donato Pentassuglia, presentano un documento, per il quale chiedono adesione trasversale: “Ecco il nostro documento contro l’autonomia delle regioni del Nord. Chiediamo a tutti i colleghi consiglieri regionali di proporre modifiche e sottoscriverlo, così come chiediamo a tutti i cittadini di farci conoscere la loro opinione”. 

Svimez nord sud

“La nostra Costituzione - sottolineano i consiglieri - prevede di trattare a livello locale ciò che ha una dimensione locale, alla condizione che siano preservate l’unità del Paese e l’eguaglianza dei cittadini. In questo senso, la proposta di autonomia del nord ci sembra che presenti profili d’incostituzionalità e un conto salato per le regioni meridionali e anche per l’intero Paese". 

"Ci sembra di poter dire, inoltre - aggiungono gli estensori del documento - che la richiesta di trasferimento delle materie comporta un incremento di sprechi e di inefficienze, voci classiche della spesa pubblica improduttiva, perché prevedono compartecipazione delle regioni ai tributi statali e un autonomo potere di tassare che per sua natura è in grado di mettere in crisi il rapporto elettorale". 

"In termini critici e contabili - concludono i consiglieri regionali - emergono la sanità, con i minori introiti per la Puglia stimati in 682 milioni, la scuola, con la decurtazione di 1 miliardo a danno delle altre regioni e con una riduzione degli stipendi agli insegnanti del sud e le infrastrutture, con il trasferimento di numerose tratte stradali, autostradali e ferroviarie. Per questo auspichiamo che il Consiglio regionale voti l’impegno a contrastare l’autonomia del nord contro il sud”. 

Franzoso FI

La prima adesione arriva a stretto giro da Francesca Franzoso, consigliere regionale di Forza Italia, che dichiara: "L' autonomia rafforzata che le tre regioni del Nord sono sul punto di ottenere sulla spinta di Salvini, riapre la ferita storica del Paese e accentua il divario esistente tra Nord e Sud. L'autonomia differenziata nient'altro è che la vecchia bandiera secessionista della Lega Nord, in salsa sovranista, un salto all'indietro che mina la coesione sociale e fa strame dei principi di solidarietà e redistribuzione. Per questo aderisco al documento dei colleghi Amati, Blasi, Cera, Colonna,Liviano, Longo, Mazzarano, Mennea, Pendinelli e Pentassuglia".  

consiglio regionale

"Le tre regioni del Nord - prosegue Franzoso - non vogliono solo nuove funzioni, ma anche più risorse. Chiedono competenze per una ventina di materie, che in sostanza si traduce nel mettere mano ad un plafond da 21 miliardi di euro (la Lombardia vedrebbe crescere il proprio bilancio di più di un quarto). Immaginando il bilancio dello Stato come una torta, se Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna si ritagliano una fetta più grande tutte le altre ne avranno una più piccola. Questo è quanto avverrà con la redistribuzione delle risorse pubbliche tra le varie regioni se dovesse attuarsi l'autonomia differenziata". 

"Tutto ciò - conclude Franzoso - è pericoloso e antistorico: chiediamo solidarietà e politiche di coesione ai nostri alleati europei e poi, nel nostro stesso Paese, le regioni del Nord lavorano per abbandonare il Sud a se stesso in preda ad un egoismo territoriale esasperato".

(gelormini@affaritaliani.it)

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