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Alzheimer, la Giornata Mondiale sia occasione di impegno diffuso

La demenza è la settima causa di morte in tutto il mondo e non esiste ancora una cura, anche se la diagnosi precoce comporta maggiori possibilità di tenere a bada la malattia, in particolare il morbo di Alzheimer", segnala in nota Luigi d’Ambrosio Lettieri, già componente Commissione Sanità Senato, in occasione della 25esima Giornata Mondiale dell'Azheimer.

Caduceo Lettieri

"Ogni 3 secondi nel mondo una persona sviluppa una forma di demenza. A livello globale la demenza colpisce 47 milioni di persone. In Italia la demenza colpisce 1 milione e 241mila persone (che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050).

"Il principale fattore di rischio è l’età - sottolinea d'Ambrosio Lettieri - ma negli ultimi anni è in aumento il numero di casi riscontrati nella popolazione più giovane. Parliamo di malattie (diverse sono le forme di demenza, e tra queste vi è anche l’Alzheimer) che hanno un forte impatto psicologico, economico e organizzativo sulle famiglie dei malati, con un costo a loro carico che rappresenta il 73% del costo diretto complessivo dell’assistenza, stimato intorno ai 37 miliardi di euro nel nostro paese".

demenza senile alzheimer

"I numeri del Rapporto mondiale - prosegue Lettieri - proprio nel giorno della celebrazione della 25^ Giornata mondiale dell’Alzheimer sono inquietanti. Le istituzioni se ne facciano carico. Centrali devono essere i bisogni del paziente e dei suoi familiari, dunque la qualità della vita e la dignità della persona. Ciò significa una presa in carico effettiva da una parte, garantendo una continuità assistenziale fondamentale".

"Dall’altra parte, omogeneità di accesso ai servizi, equità e appropriatezza dei livelli essenziali di assistenza, da realizzare con risorse certe. Grande speranza arriva dalla ricerca che sta concentrando il suo lavoro su sperimentazioni innovative di prevenzione della malattia. La Puglia, in questo senso, è in trincea da tempo".

giornata mondiale alzheimer
 

"Spin off Biofordrug, nata circa 8 anni fa in seno al Dipartimento di Farmacia-Scienze del farmaco, ha ricevuto il premio nazionale per l’innovazione nel 2010 e diventata oggi una start up innovativa a vocazione sociale di carattere internazionale. Sapere che c’è una start up dell’Ateneo barese, riconosciuta eccellenza nella diagnostica precoce di malattie come l’Alzheimer e l’autismo, nonché di natura oncologica - conclude d'Ambrosio Lettieri - è motivo di orgoglio e speranza fondata. Risorse certe, sostegno alla ricerca e cambiamento nell’approccio assistenziale che oggi è a macchia di leopardo, oltre che insufficiente sono punti imprescindibili per dare risposte adeguate alla malattia del secolo, così come la definisce l’Oms”.

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Si esprime sul tema anche il presidente del Gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Ignazio Zullo: “L’Alzheimer è una patologia che, favorita dall'invecchiamento, è in crescente aumento in termini di incidenza e di prevalenza. Mi piacerebbe che nel celebrarne la 25° Girnata Mondiale,  tutti noi - consiglieri e assessori regionali, governatore Emiliano, dirigenti degli Assessorati alle politiche della salute e alle politiche di assistenza sociale e socio-sanitarie, direttori Generali delle ASL - potessimo fermarci anche solo per cinque minuti a chiederci: ‘Ma la Puglia cosa fa per questi malati?’. "

"Non siamo certo all'anno zero - aggiunge Zullo - e credo che, negli ultimi mesi, abbiamo svolto un buon lavoro legiferando sulle RSA e sul relativo Regolamento di attuazione. Ma resteranno buoni propositi se non vi è la giusta dotazione finanziaria per determinare un ampliamento delle strutture da accreditare e da contrattualizzare".

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"Non è possibile che in Puglia - sottolinea - vi sia una disparità di trattamento tra cittadini e famiglie che trovano posto in RSA o in Centri Diurni accreditati con la metà della retta a carico della Regione e cittadini e famiglie costrette a pagare retta per intero con la propria tasca perché i posti accreditati e contrattualizzati sono insufficienti rispetto alle esigenze di questi malati. Così come non è possibile registrare un'esiguità di Centri Diurni Alzheimer accreditati e contrattualizzati nel mentre ne sono fioriti tanti altri cui il malato con la famiglia si rivolge pagando tutto con la propria tasca. La razionalizzazione della rete ospedaliera è stata necessitata dall'esigenza di efficienza ma anche dall'esigenza di trasferire risorse dall'ospedale alla prevenzione e alla medicina territoriale".

"Se, all'esito della chiusura di ospedali e reparti la spesa ospedaliera aumenta e le risorse impegnate per prevenzione e medicina territoriale diminuiscono, si certifica il fallimento delle politiche della salute. Ed è un fallimento che coinvolge la Puglia intera - conclude Zullo - ma, per graduazione del livello di responsabilità, in primis il suo presidente /assessore Emiliano. Mi auguro che oggi proprio lui rifletta su questo!”

(gelormini@affaritaliani.it)

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