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“Amara terra mia”, ancora morti sulle vie dei caporali

L’Arcivescovo Metropolita di Foggia-Bovino, Mons. Vincenzo Pelvi, non aveva fatto in tempo a celebrare la messa di suffragio per i morti di sabato e a diffondere il suo messaggio tramite l’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali, che un nuovo incidente ‘fotocopia’ tra un furgone e un camion, ancora più drammatico e più tragico, si è verificato sulle vie dei caporali - lungo le rotte pellegrine del pomodoro - che a Ripalta, tra Lesina e San Severo, fa strage di 12 vittime extracomunitarie, mentre 3 sono i feriti, tra cui l’autista del tir che trasportava granaglie.

scarpa pomodori

"Uccisi dal frutto del loro sudore - diceva Mons. Pelvi in una nota che ora si allarga verso questa nuova tragedia - il desiderio di una vita migliore. Lasciarsi alle spalle la disperazione di un futuro impossibile da costruire. La casa, la madre, i fratelli così lontani. Già vittime d’ingiustizia, miseria e guerre…persone sole e deboli, appesantite dalla fatica di una visione di vita non in sintonia con la loro storia. Non possiamo, non dobbiamo essere indifferenti dinanzi a fratelli morti così tragicamente, uccisi dal frutto del loro sudore”.

“Nel giorno liturgico della Trasfigurazione - proseguiva l’Arcivescovo - desideriamo far risplendere un nuovo rispetto per la dignità di ogni persona umana, allontanando timori e falsità e invocando nella preghiera l’impegno a superare quella forma d’indifferenza che potrebbe generare iniquità sociale e paure diffuse. Vi supplico: facciamo posto nel nostro cuore ai poveri e abbandonati, ai fratelli migranti e rifugiati: sono la carne di Gesù da adorare e amare".

Pelvi

Il dolore per il nuovo incidente si è aggiunto alla costernazione per lo scoppio delle cisterne in Autostrada a Borgo Panicale, nei pressi di Bologna, e ha spinto il Prefetto di Foggia a convocare un tavolo allargato ai sindacati per fronteggiare l’emergenza.

"Anche oggi braccianti morti e feriti per un incidente stradale in Puglia, questa volta a Ripalta. Cos'altro deve accadere perché il Governo intervenga contro il caporalato e dia ascolto alle nostre istanze su sicurezza e controlli?", dichiarano in una nota congiunta la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan ed il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota.

"Abbiamo chiesto incontri e fatto proposte - aggiungono - la risposta è stata la retorica propaganda contro la legge 199 e poi l'ampliamento dell'utilizzo dei voucher, con una modalità che è un chiaro salvacondotto per il lavoro nero e la concorrenza sleale. Prima di agire bisognerebbe andare a vedere come funziona il lavoro agricolo ed in che condizioni vivono le tante persone coinvolte nelle grandi campagne di raccolta”.

furlan rota cisl veneto

“Ora auspichiamo si faccia luce sull'accaduto al più presto - sottolineano Rota e Furlan - ed esprimiamo il nostro profondo cordoglio per le famiglie dei lavoratori coinvolti. Ma deve essere chiaro che incidenti come questo, così come quello di ieri, potevano essere evitati se solo si fosse dato ascolto ai nostri allarmi ed ai nostri richiami su cabina di regia, rete del lavoro agricolo di qualità, trasporto dei lavoratori, gestione del mercato del lavoro agricolo”.

“Tutti elementi – ribadiscono i sindacalisti Cisl - sui quali esistono già sperimentazioni positive, a partire dalla stessa Puglia, ma che si fatica a far diventare sistema, come previsto dagli obiettivi della legge 199. Sulla sicurezza nel lavoro e sulla dignità delle persone non accetteremo strumentalizzazioni né demagogia, vogliamo che istituzioni ed imprese si assumano le proprie responsabilità e la smettano di chiudere un occhio nella speranza che non accadano altre sciagure".

Gesmundo1

Pino Gesmundo.- CGIL Puglia commenta: "Lo ripetiamo: tutto questo è frutto di un sistema basato sul caporalato e lo sfruttamento. Senza un deciso intervento pubblico per il controllo del territorio e l'istituzione di servizi di accoglienza e trasporto pubblico, continueremo a contare vittime, mentre le economie criminali ingrasseranno i loro portafogli".

Per questo, la Cgil chiede ai prefetti di Bari e Foggia di convocare i tavoli previsti dal protocollo interministeriale che affrontino la questione: "A partire dalle risorse già disponibili individuate dalla regione Puglia". Poi l'appello a partecipare "in massa" alla manifestazione indetta per mercoledì 8 agosto dai sindacati confederali e dall'Usb: una marcia dall'ex ghetto di Rignano Garganico fino alla Prefettura di Foggia.

uila buongiorno

Mentre il segretario generale della Uila di Puglia, Pietro Buongiorno, va diretto sul vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini; "Scenda in Puglia, ma per rendersi conto di che cosa accade per le strade in questi giorni di grandi raccolte e convochi immediatamente un tavolo di crisi".

"Bisogna intensificare i controlli sulle strade - incalza poi Buongiorno - non è pensabile che le foto dei furgoni rubati, carichi di braccianti irregolari, assoldati da caporali a disposizione di aziende compiacenti, facciano il giro del mondo sul web, ma gli stessi furgoni siano invece invisibili ai controlli degli organi preposti, sempre ammesso che i controlli sulle strade siano sufficienti".

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Un servizio pubblico di trasporto dei lavoratori agricoli stagionali che sostituisca i “caporali”: è la proposta del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, dopo l’ennesimo gravissimo sinistro stradale a Foggia, che ha coinvolto il furgone carico di raccoglitori extracomunitari di pomodori.

“Questo ulteriore incidente - ha detto Loizzo - il più grave nella storia del caporalato, con dodici vittime, tutti lavoratori africani, si aggiunge al grave scontro di appena due giorni fa, sempre sulle strade della Daunia e denuncia in modo indiscutibile che la situazione è diventata davvero drammatica”.

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“Il fenomeno della mobilità dei lavoratori agricoli - ha aggiunto Loizzo - continua a seguire nell’intero territorio regionale la stagionalità delle campagne agricole, adesso il pomodoro, poi l’uva, poi altri prodotti e raccolte. Nonostante la legge contro i caporali, nonostante ogni e intervento, non c’è misura efficace: se non vogliamo lasciare tutto com’è e continuare purtroppo a contare i morti, le istituzioni devono prendere in considerazione il problema, d’intesa con le organizzazioni sindacali degli imprenditori agricoli. Occorrerà pensare ad organizzare servizi pubblici - ha concluso il presidente Loizzo - che assicurino il trasporto in agricoltura e che abbiano la stessa capillarità ed efficienza del sistema creato dai caporali”.

Emiliano Capaci

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, dal suo profilo Facebook ha postato: “Un dolore senza fine sta colpendo la Puglia e l’Italia. Dodici lavoratori in agricoltura oggi hanno perso la vita in un altro terribile incidente stradale nella provincia di Foggia. Erano tutti straordinari lavoratori meravigliose, oneste persone come le quattro vittime dell’incidente, tremendamente simile, di pochi giorni fa”.

“Ho più volte sollecitato i governi succedutisi negli ultimi anni - che hanno la competenza esclusiva per l’ordine e la sicurezza pubblica - a dare attuazione ai protocolli stipulati con la Regione Puglia in sinergia col sindacato, i sindaci, la questura, la prefettura. Si può, si deve fare qualcosa e subito”.

“Le risorse per garantire un trasporto più sicuro dei lavoratori dell’agricoltura ci sono – ha ribadito Emiliano -  le ha stanziate proprio la Regione Puglia. Ma per predisporre un servizio di trasporto pubblico è necessaria la collaborazione delle aziende agricole che, con la massima trasparenza, devono farne richiesta comunicando numero di lavoratori, orari di lavoro, tragitti di percorrenza. Questo non avviene mai, non è mai avvenuto sino ad oggi”.

Fumarulo Emiliano

“Molte aziende agricole - ha sottolineato Emiliano - sono infatti soggette nella provincia di Foggia al racket mafioso dei caporali, che in caso di predisposizione di mezzi di trasporto da parte delle aziende con il finanziamento pubblico, impediscono a queste ultime di trovare la manodopera che gli è indispensabile per non perdere il prodotto al momento della maturazione. Le risorse per sostenere le aziende agricole della Capitanata ci sono, ma sono inutilizzate per il motivo che ho detto. Per questo torno a chiedere alle istituzioni dello Stato di agire per il ripristino della legalità a tutela dei lavoratori e delle imprese agricole, in un settore fondamentale della nostra economia”.

“Senza arrestare i caporali e i mafiosi che gestiscono i campi abusivi dei lavoratori (i container acquistati dalla Regione Puglia per costruire ad Apricena e San Severo le Foresterie per i lavoratori in agricoltura, sono fermi sui piazzali dei fornitori per le difficoltà delle amministrazioni comunali a concederci i permessi urbanistici per installarli) - ha ricordato il Governatore - sarà impossibile il trasporto sicuro e legale dei lavoratori, perché il trasporto è il trucco per i caporali per sfuggire alla severa legge contro il caporalato”.

Fumarulo Stefano

“Il mio primo atto da presidente della Regione Puglia nel 2015 fu quello di denunciare assieme a Stefano Fumarulo l’associazione mafiosa che gestiva il Gran Ghetto e chiedere alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari il sequestro dell’area di proprietà della Regione Puglia, che per dieci anni era stata occupata abusivamente. L’anno successivo Stefano Fumarulo organizzava un intelligente esodo dal Gran Ghetto e procedeva allo sgombero del campo. Per lo sforzo di quei giorni Stefano ebbe un grave malore per il quale perse la vita”.

“Oggi sembra che la sua morte  e quella di tanti lavoratori sia stata inutile per ottenere il rispristino della legalità e per garantire la vita delle persone. Ma proprio per questo – ha concluso Emiliano -non possiamo cedere di un passo. Dobbiamo continuare a lottare per restituire all’Italia e alla Puglia la dignità perduta a causa del caporalato. Solo uniti si vince”.

FG don ciotti

Secondo don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera: "Non possiamo parlare di fatalità", e mentre ribadisce che occorre mettere la legge contro il caporalato "in condizioni di funzionare", il sacerdote antimafia invita tutti a chiedersi e riflettere: "In che genere di mondo vogliamo vivere. Se in quello dove il lavoro è un diritto e un libero contributo al bene comune, o in quello, che sempre più cupamente si annuncia, dove l'essere umano sfrutta il suo prossimo e c'è solo posto per gli egoisti, per gli indifferenti, per i potenti e per i corrotti. Perché - conclude don Ciotti - se è il primo mondo quello che vogliamo, non è più possibile assistere inerti a questo olocausto di vita e di speranza".

sindaco cannito

Anche il sindaco Cosimo Cannito e  l'Amministrazione comunale di Barletta manifestano il mesto cordoglio e la vicinanza “alla comunità di persone invisibili, sfruttate e le cui vite vengono sacrificate, schiavi di questo nostro tempo”.

“Quanto accaduto - dicono da Palazzo di Città - deve scuotere le coscienze e rendere tutti meno indifferenti a quello che accade intorno, nelle nostre campagne, sulle nostre strade. Giovani, poco più che 20enni perdono la vita incidenti stradali, dopo avere trascorso il loro ultimo giorno di vita a raccogliere pomodori per una paga probabilmente da fame e in condizioni di lavoro estreme, al caldo di questi giorni, protetti solo dai berretti rossi distribuiti dai sindacati. Di fronte a tragedie come queste, istituzioni e cittadini non possono restare indifferenti e in silenzio”.

Meraviglioso Modugno Logo

“Amara terra mia”, cantava Domenico Modugno che in queste ore viene ricordato in tante piazze italiane e pugliesi a partire da quella della sua Polignano a Mare. Ecco, in una sorta di abbraccio nella sua memoria e in quella delle vittime sulle “vie dei caporali”, come avrebbe detto Matteo Salvatore, ogni concerto nei prossimi giorni cominci con questo omaggio: riproponga “Amara terra mia” in una sorta di coro unanime e malinconico, da accompagnare al frinire dei grilli e delle cicale delle campagne listate a lutto.

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato in precedenza: Sopravvivere, cantare e morire sotto i pomodori

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