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Andrea G. Laterza, ‘Il Senatore’ Il noir dalla suspense ‘dolce’

Andrea G. Laterza, autore argentino di genitori pugliesi, una vita al servizio in Olivetti e una passione per la sua città di adozione: Mola di Bari, continua a pubblicare “noir” a sfondo socio-politico, prendendo spunto dalle pieghe “in ombra” delle vicende che negli ultimi anni hanno segnato la deriva, etica e morale, della politica e dell’economia italiana e internazionale.

Laterza Senatore

Prima con la vicenda di una nave scomparsa nel Golfo di Biscaglia (“Ursa Major” - Grillo Ed., 2012) e poi col gigantesco problema dei rifiuti tossici (“La collina dei veleni” - Grillo Ed.,2016), per approdare con quest’ultimo lavoro: “Il Senatore” - Radici Future Produzioni, all’attualissimo tema dei migranti, degli sbarchi, delle moderne forme di schiavitù e del traffico di organi.

Sullo sfondo, anche se declinata nei tratti e nei contesti in forme ‘cangianti’, la medesima scenografia: un pervicace disegno di destabilizzazione dell’assetto istituzionale del Paese, in cui spicca la matrice massonica della regia, con tutto il corollario del più classico sistema di corruzione: dai Servizi Segreti deviati ai rappresentanti politici collusi con la malavita organizzata, fino alla rete economico-finanziaria che tira le fila della politica dai corridoi internazionali ai vicoli più nascosti della quotidianità locale.

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La scrittura scorrevole e il ben articolato incedere della trama rendono la lettura avvincente e tengono il lettore inchiodato alle pagine, con una suspense che potremmo definire “dolce”, in linea col carattere dell’autore e in controcanto - piacevolmente equilibrato - con l’efferatezza dei crimini al centro della narrazione dell’intrigo.

E così tra scambi commerciali fraudolenti, intrighi internazionali, un susseguirsi di crimini a opera di gente spietata pronta a sacrificare la vita degli altri per il proprio profitto, traffici illeciti, rituali massonici, documenti criptati e conversazioni ‘fantasma’ compromettenti sul dark-web, ingenti interessi di denaro, arsura di potere e attentati allo Stato, il filo ‘noir’ de “Il Senatore” segue un percorso subliminale finanche nella sceneggiatura della trama.

mola di bari

Per cui, l’ambientazione d’esordio nella “giungla di cemento”, che si dipana nell’immediata periferia di Bari, piano piano diventerà “casbah di cemento”, in funzione dei flussi e degli incrementi degli sbarchi destabilizzanti teleguidati da “La Giostra”.

E se un tempo gli smottamenti migranti, in cerca di ‘braccia’ e ‘forza lavoro’, assumevano i tratti evidenti della “tratta degli schiavi”, in un moderno contesto transnazionale - che lamenta la latitanza (tavolta addirittura la scomparsa) del lavoro - quella tratta non riguarda più le ‘braccia’ in particolare, ma si è fatta tratta di ‘organi’, di prostituzione e di malavita dai tratti ‘stupefacenti’ e gli effetti debilitanti.

Laterza Andrea

Lo sforzo apprezzabile di Andrea Laterza, che da animatore e motore di alcuni organi di stampa locale ha a cuore l’impegno e la consapevolezza dei suoi lettori-concittadini, è quello di stimolare la lettura per tenere ben aperti gli occhi. In questo caso, sui tentativi di condizionamento dell’opinione pubblica, e dei conseguenti effetti sul voto, attraverso la gestione dell’infuocato e dannato ciclo dei rifiuti o i dirottamenti degli esodi migratori e la razionalizzazione dei fenomeni di contaminazione etnica.

Piattaforme in cui lo Stato, anziché delegare o scaricare sui privati l’intera sequenza operativa, dovrebbe avere la forza e la perseveranza di guidarne le fughe e controllarne gli effetti.

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Andrea Giorgio Laterza è nato nel 1955 a Buenos Aires da genitori pugliesi. E’ laureato in Scienze politiche e in Giurisprudenza, si è specializzato con un Master in gestione aziendale ed è abilitato alla professione di Avvocato. E’ stato ufficiale della Marina mercantile e ha lavorato per il Gruppo Olivetti nelle sedi di Ivrea, Pozzuoli, Roma e Bari.

Dai primi Anni Settanta si occupa di stampa locale e di animazione culturale. Attualmente è direttore editoriale del periodico “Mola Libera”.

Ha scritto i libri: “Il vento che arriva dal mare” - Schena Editore, 2008, “Ursa Major” - Il Grillo Editore, 2012, “La collina dei veleni” - Il Grillo Editore”, 2016, premiato per l’impegno sociale al “XXII Premio Internazionale Rosario Livatino - Antonino Saetta - Gaetano Costa” in memoria dei Giudici Eroi caduti nella lotta alle mafie. E’ altresì coautore del libro storico “Mola di Bari. Dagli inizi del Novecento al Secondo dopoguerra” (Edizioni “Città Nostra”, 2016).

(gelormini@affaritaliani.it)

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