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Banca Popolare di Bari commissariata da Bankitalia per perdite patrimoniali
Non hanno aspettato la Befana, il carbone per la Banca Popolare di Bari è arrivato con i primi Babbo Natale apparsi sui marciapiedi di Corso Cavour, per allietare lo shopping prenatalizio. E così, dopo la sospensione dei titoli nelle scorse settimane e nelle more di un salvataggio governativo - tra l’altro incautamente escluso, solo poche ore prima, dal presidente Conte a Bruxelles - la Banca d’Italia anticipa i tempi e decide di commissariare la BPB.
Il commissariamento dell'istituto di credito pugliese avviene tramite la nomina, da parte del cda di Bankitalia, di Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso componenti del comitato di sorveglianza

"La Banca d'Italia ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Banca Popolare di Bari e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario, in ragione delle perdite patrimoniali", si può leggere sul sito della BPB, mentre si rassicura i clienti: "La banca prosegue regolarmente la propria attività. La clientela può pertanto continuare ad operare presso gli sportelli con la consueta fiducia".
Il Consiglio dei Ministri è stato convocato d'urgenza, per dare un segnale ai mercati e ai risparmiatori e predisporre 'ufficialmente' una bozza di decreto da presentare formalmente al prossimo CdM e ribadire che "Il governo è pronto ad assumere le iniziative necessarie alla piena tutela degli interessi dei risparmiatori e a rafforzare il sistema creditizio a beneficio del sistema produttivo del Sud". Mettendo sul piatto una cifra stimata tra 800 milioni e un miliardo di euro a garanzia dei risparmiatori e "non certo dei banchieri" ha sottolineato Luigi Di Maio.

Ma nel contempo salgono le tensioni nel governo stesso: Italia Viva prende le diatanze e punta il dito sul M5S: "Stupisce che chi per anni ci ha attaccato demagogicamente, su provvedimenti finalizzati a sostenere i risparmiatori, si renda oggi responsabile di una operazione incredibile, finalizzata più a salvaguardare le responsabilità di chi doveva gestire e/o vigilare e non l'ha fatto. Italia viva non parteciperà al Consiglio dei Ministri e si riserva di valutare in aula quale posizione assumere".
Ma è dal fronte leghista che arriva la bordata più sonora: "Come può nel giro di poche ore il premier sostenere che sulla Banca Popolare di Bari non ci sarà nessun intervento, salvo convocare un cdm d'urgenza a distanza di poche ore, mentre Bankitalia ordina il commissariamento dell'istituto?" dichiarano all'unisono Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.
"Un pacato 'no comment' avrebbe evitato una farsa e sarebbe stato più serio anche a mercati aperti.", precisano i leghisti, "Vorremmo capire cosa è successo: dal tutto bene al fallimento. Siamo nelle mani di una persona instabile o incapace che guida il governo del Paese. Conte si dimetta immediatamente: facciamo appello ai partiti di questa maggioranza per far finire al più presto questa disastrosa e pericolosa esperienza".
(gelormini@affaritaliani.it)