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Bari, maltrattati i bimbi dell’asilo: maestre condannate a 3 anni e 4 mesi

Il rito abbreviato ha permesso a due maestre, Stufano Natalina del ’63 e  e Corona Luigia, classe ’67, accusate di gravi maltrattamenti sui bambini dell’asilo di Santo Spirito, di essere condannate a 3 anni e 4 mesi, più l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e il risarcimento danni: il pubblico ministero aveva chiesto quasi il doppio degli anni.

Le telecamere dei carabinieri hanno documentato 37 episodi di violenza più di un anno fa: quei filmati hanno portato poi all’arresto delle due maestre. La difesa ha parlato di “metodi educativi”. Ma ai giudici, che hanno guardato i video, sono sembrati metodi di gran lunga sopra le righe.

Destinatari di percosse e violenze varie sono 15 bambini. L’accusa parla di “continue e reiterate condotte maltrattanti in danno dei piccoli alunni, consistenti in  schiaffi,   colpi  sferrati   su  tutto   il  corpo, strattonamenti,   pedate,   calci,   forti   scossoni   sugli   arti   superiori, accompagnati   anche   dalla   immobilizzazione   delle   mani,   finalizzati   a costringere i bambini a stare fermi, trascinamenti lungo il pavimento, colpi inferti   dietro   la   nuca   ed   in   una   serie   di   terribili   vessazioni, torture psicologiche, accompagnate da costanti urla e minacce”.

Dalle immagini emerge un clima violento e rabbioso in cui i bambini venivano esposti a umiliazioni e paure. “Maledetto! Vattene in punizione, sto pezzo di merda, oggi là resti tutto il giorno!". Erano questi i toni con cui le due maestre richiamavano un piccolo alunno della scuola materna Arcobaleno 11 di Bari Santo – Spirito: si tratta di piccoli tra i 2 anni e mezzo e i tre. Bambini traumatizzati e chiaramente incapaci di difendersi. Parolacce, urla, colpi dietro la nuca e piccoli trascinati sul pavimento. Immaginate il clima: accadeva che in dieci minuti venissero inferi più colpi dietro la nuca dei bambini che erano intenti a disegnare.

Bambini strattonati e buttati a terra, turpiloquio, offese continue. Le accuse fanno rabbrividire. In un caso, “la bambina sbatteva di   peso   contro   un   banchetto, per   poi rimbalzare all'indietro, perdere l'equilibrio e cadere in avanti, a pancia in  giù, finendo rovinosamente con tutto il corpo e la faccia sul pavimento, rimanendo esanime per alcuni minuti, senza emettere gemiti o suoni di alcun tipo, mentre la donna continuava a girare per l'aula proseguendo nelle sue attività, ignorando le condizioni della piccola e facendola ignorare anche agli altri bambini”.

Le intercettazioni lasciano a bocca aperta. Violenze in grado di generare danni psicofisici permanenti, clima di sopraffazione e paura. Ancora una volta in un asilo italiano si registrano episodi gravissimi: eppure, non si tratta di casi isolati. Le maestre, che non hanno ricevuto una condanna definitiva, potrebbero ricorrere in Appello.

Ora si apre il capitolo risarcimenti, perché certe violenze non si scordano più e possono incidere indelebilmente sul carattere dei piccoli. Insieme alle due maestre è stato chiamato a rispondere il Miur: il Ministero, infatti, in qualità di datore di lavoro, è responsabile civilmente delle condotte dei suoi dipendenti. “Siamo soddisfatti di questa sentenza, che dev’essere un monito per tutti. I bambini devono essere tutelati da ogni forma di violenza”- ha affermato l’avvocata Maria Greco, che difende le vittime.

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