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Bitonto, pensionata uccisa per errore: arrestati i killer

A Bitonto (Ba), la Polizia di Stato e ed i Carabinieri hanno arrestato all'alba alcuni esponenti dei gruppi criminali "Conte" e "Cipriano", attivi nello spaccio di stupefacenti a Bitonto e in contrasto tra di loro, ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio, tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione e porto abusivo di armi, minaccia e violenza privata; reati tutti aggravati dall'aver agito con l'utilizzo del metodo mafioso. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antinafia della Procura di Bari, hanno consentito di fare piena luce sulle cruenti sparatorie avvenute nella mattinata del 30 dicembre scorso nel centro abitato di Bitonto, nel corso di una delle quali, venne uccisa da una 'pallottola vagante' la pensionata Annarosa Tarantino di 83 anni e ferito Giuseppe Casadibari, di 20 anni, appartenente ad uno dei due sodalizi in lotta. I particolari dell'operazione saranno illustrati alle 10 in una conferenza stampa presso gli uffici della Procura di Bari.

Sono sette gli arresti eseguiti a Bitonto (Ba) da Polizia di Stato e Carabinieri, nell'ambito delle indagini sulle sparatorie tra 'clan' avversarsi, e la morte di Annarosa Tarantino, pensionata di 83 anni, uccisa il 30 dicembre scorso da una pallottola 'vagante'. In esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bari, con le accuse a vario titolo di omicidio, tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione e porto abusivo di armi, minaccia e violenza privata, reati aggravati dal metodo mafioso, sono finiti in carcere Francesco Colasuonno, di 31 anni, Benito Ruggiero, di 28 anni, Rocco Mena, di 30 anni, Cosimo Liso, di 23 anni, Michele Sabba, di 24 anni e Rocco Papaleo, di 38 anni, mentre agli arresti domiciliari e' finito Michele Rizzo, di 45 anni. Le indagini hanno ricostruito nel piu' ampio contesto la faida criminale in atto a Bitonto, tra il gruppo denominato "Conte", operativo nella periferia urbana e il gruppo denominato "Cipriano", capeggiato da Francesco Colasuonno, operativo nel centro storico di Bitonto, entrambi attivi nel settore del traffico e della commercializzazione di sostanze stupefacenti, attraverso il controllo di piazze di spaccio. Attraverso le dichiarazioni rese da un collaboratore di Giustizia, gia' elemento di vertice del gruppo "Conte", gli investigatori hanno acquisito elementi di colpevolezza a carico di Michele Sabba e Rocco Papaleo, ritenuti i responsabili della sparatoria che provoco' la morte della pensionata, colpita per errore durante la sparatoria tra i vicoli del borgo antico.

"Questi arresti sono solo l'inizio: la citta' di Bitonto deve sapere che e' opportuno che i cittadini continuino a collaborare, perche' il presidio del territorio non e' in capo alle organizzazioni criminali ma allo Stato". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe, presentando l'operazione congiunta di polizia e carabinieri, che ha portato all'arresto di sette persone per l'omicidio dell'ottantaquattrenne Anna Rosa Tarantino, avvenuto a Bitonto il 30 dicembre scorso. "La cosa positiva e' che alcuni cittadini, scossi dell'evento, hanno collaborato alle indagini, fornendo informazioni alle forze dell'ordine", ha precisato il procuratore aggiunto Francesco Giannella. Quest'ultimo ha anche sottolineato l'importanza della "pressione esercitata dalle forze dell'ordine sul territorio", considerato che subito dopo il delitto il Viminale ha disposto l'incremento degli organici dedicati di polizia e carabinieri, che hanno messo in campo duecento uomini. Proprio in virtu' di tale pressione, secondo Giannella, anche esponenti dei sodalizi criminali contrapposti "hanno deciso di collaborare". In particolare, Giuseppe Casadibari, vittima designata dei colpi che hanno poi colpito e ucciso la Tarantino, ha scelto di pentirsi pochi giorni dopo il ferimento, quando ancora era ricoverato in ospedale. Altro collaboratore, fondamentale per le indagini, e' stato Vito Antonio Tarullo.

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