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CETA: dalla Regione Puglia al M5S, sono tutti contro la ratifica del trattato

La Regione Puglia dice no al CETA, il trattato commerciale tra Canada e Europa, ma non è la sola perchè sulla stessa linea ritrova sia il Movimento 5 Stelle, che la deputata dauna Colomba Mongiello (PD).

Emiliano Consiglio
 

La Giunta regionale ha infatti approvato, su relazione del presidente Emiliano, un atto di indirizzo con il quale la Regione si impegna ad attivarsi presso il Parlamento e il Governo nazionali per sensibilizzare le istituzioni a non ratificare, o almeno a differire, l’iter di ratifica legislativo dell’Accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada (il “CETA”), a tutela degli interessi dei cittadini e delle imprese agricole della Regione Puglia.

Come è noto il Canada è il 12° partner commerciale più importante dell'Unione europea. L’Unione europea è, per il Canada, il secondo partner commerciale dopo gli Stati Uniti e rappresenta quasi il 10% del suo commercio estero. Il volume degli scambi di merci tra Unione europea e Canada raggiunge quasi 60 miliardi di euro l’anno.

Il CETA è stato tuttavia approvato dal Parlamento europeo lo scorso 15 febbraio  e  prevede l'abolizione della maggior parte dei dazi doganali tra le Parti.

Con l’entrata in vigore dell’Accordo è previsto l’annullamento di circa il 98% di tutte le tariffe dell’Unione europea, ma la cooperazione regolamentare conduce alla graduale eliminazione delle regole nei settori della sanità pubblica, della sicurezza degli alimenti, della protezione dei consumatori e dell’ambiente.

L’abbattimento dei dazi attiva, inoltre, significativi flussi di importazione competitiva sotto il profilo dei prezzi, ma con scarsi standards qualitativi e di sicurezza, a fronte della mancanza di un sistema di regole che tuteli i consumatori e che assicuri evidenza e trasparenza sull’origine delle materie prime.

ceta
 

Il comparto agroalimentare made in Italy - universalmente riconosciuto come straordinaria leva competitiva che contribuisce alla coesione sociale, attraverso lo sviluppo di impresa ed il miglioramento delle condizioni di lavoro – ne subirebbe un rilevante danno.

La Regione Puglia, seguendo quanto proposto anche dalla Coldiretti, è impegnata, con una coalizione di altri portatori di interesse, in un’azione tesa ad informare e sensibilizzare il Governo ed i Parlamentari italiani chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell’Accordo e di impedirne l’entrata in vigore in via provvisoria, nella direzione di ragioni di scambio improntate alla democrazia economica e alla salvaguardia dei diritti dei consumatori e delle imprese.

Il Presidente Emiliano  pertanto ha proposto di intraprendere iniziative per sollecitare il Parlamento ed il Governo ad impedire l’entrata in vigore nel nostro Paese  del Trattato CETA,  arrestando il processo di ratifica dell’Accordo in Italia ed adottando ogni iniziativa necessaria ad ostacolare l’applicazione del Trattato anche in via provvisoria.

"La ratifica del CETA nella versione attuale  infliggerebbe un duro colpo all'agroalimentare made in Italy", denuncia con allarme Colomba Mongiello, deputata PD, intervenendo all'assemblea di Fronte Democratico a Roma, "Il Parlamento farebbe bene ad ascoltare chi ha sollevato dubbi in materia e approfondire un tema così complesso".

Mongiello Colomba1
 

"In linea teorica - aggiumge Mongiello - le trattative tra Unione Europea e Canada per proteggere da imitazioni e usurpazioni i prodotti made in Italy puntano a determinare vantaggi commerciali reciproci, anche grazie alla crescita della domanda di prodotti di alta qualità, l'obiettivo però viene immediatamente contraddetto dal testo dell'accordo che prevede la tutela di 69 DOP e IGP sulle 367 registrate in Italia".

"Ancora più penalizzante l'effetto per il Sud Italia", rincara la deputata foggiana, "Sono infatti solo 5 i prodotti certificati inseriti nell'accordo bilaterale: 3 siciliani, 1 per la Campania e 1 per la Puglia, nessuno per Basilicata e Calabria. Ratificare il testo nell'attuale forma trasformerebbe un'opportunità di sviluppo e di commercio in una penalizzante discriminazione tra prodotti e aree produttive, tra Nord e Sud Italia, che il nostro paese non può permettere perché andrebbe ad aggravare le difficoltà già affrontate quotidianamente da chi continua ad investire risorse nelle produzioni di qualità".

grano canadese
 

"Governo e Parlamento - conclude Colomba Mongiello - hanno il dovere di intervenire per tutelare il nostro patrimonio da contraffattori e imitatori. Ma hanno il dovere di farlo promuovendo scambi commerciali fondati sulla qualità e la salubrità delle merci e non sulle aree geografiche di provenienza dei prodotti".  

L’accordo CETA vede la netta opposizione anche del Movimento 5 Stelle. Per il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate “è necessario fermare una liberalizzazione incontrollata che stravolgerà non solo l’agricoltura ma l’intera società”

Dal M5S si segnala come l’accordo di libero scambio che l’Unione europea intende sottoscrivere con il Canada, il cosiddetto CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), sia giunto al processo di ratifica e veda una maggioranza parlamentare intenta a procedere spedita, tanto che il Trattato è già all’esame della Commissione Esteri del Senato.

L'Abbate Giuseppe M5S
 

“È necessario fermare una liberalizzazione incontrollata che arrecherà ingenti danni alla nostra produzione agricola - dichiara L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera - Pertanto chiediamo a Coldiretti, con cui abbiamo manifestato in piazza a Montecitorio contro questo accordo, di fare sul serio e raccogliere le firme dei parlamentari, soprattutto di quelli della maggioranza, affinché si indichino palesemente le intenzioni di voto”.

laricchia emiliano
 

“Al di là dei singoli guadagni merceologici abbiamo sempre detto ‘no’ a questi accordi - prosegue L'Abbate (M5S) - che non fanno altro che aumentare la globalizzazione, che ci ha reso tutti più uguali, ma più poveri. Questo trattato ha determinato e determinerà una ulteriore perdita di valori, usi e costumi della nostra storia, con l'obiettivo di trasformarci da cittadini a consumatori. Val davvero la pena mettere a rischio le numerose produzioni Dop pugliesi?"

"Sarà, pertanto, interessante sapere se i parlamentari pugliesi saranno d’accordo con il Governo Gentiloni, tra i più strenui sostenitori del CETA, o se piuttosto comprenderanno l’inganno di questo accordo che promuove il falso ‘Made in Italy’ e saranno anche loro per la bocciatura. Nell’iter parlamentare ovviamente - conclude L’Abbate - promettiamo battaglia e presenteremo delle pregiudiziali di costituzionalità contro la ratifica, dal momento che il sistema per la risoluzione delle dispute tra Stati e investitori comporterebbe una limitazione di sovranità e democraticità delle scelte politiche”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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​Pubblicato sul tema: Italmopa: "Accordo CETA no ripercussioni su volumi importazione grano duro"Italmopa: "Accordo CETA no ripercussioni su volumi importazione grano duro"

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ceta ratifica regione puglia m5s contro ue canada accordo economico








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