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Ciancio Sanfilippo sequestro dei beni e allarme in Gazzetta del Mezzogiorno

Il Tribunale di Catania ha emesso un decreto di sequestro e confisca, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, di una serie di beni nei confronti dell'editore e direttore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo. Il valore dei beni, in corso di quantificazione, è di almeno 150 milioni. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Catania.

Sanfilippo Sicilia

Come riporta una nota ANSA, il decreto riguarda conti correnti, polizze assicurative, 31 società, quote di partecipazione in altre sette società e beni immobili. L'imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo è attualmente sotto processo per concorso esterno all'associazione mafiosa.

Il sequestro interessa l'intero gruppo editoriale che fa capo a Ciancio Sanfilippo. Il provvedimento riguarda, tra l'altro, il quotidiano 'La Sicilia', la maggioranza delle quote della 'Gazzetta del Mezzogiorno' di Bari e due emittenti televisive regionali, 'Antenna Sicilia' e 'Telecolor'. Il Tribunale ha nominato dei commissari giudiziari per garantire la continuazione dell'attività del gruppo.

Ciancio Sanfilippo Mario

''Nell'ambito del procedimento di prevenzione a mio carico ritenevo di avere dimostrato, attraverso i miei tecnici e i miei avvocati, che non ho mai avuto alcun tipo di rapporto con ambienti mafiosi - ha avuto modo di dichiarare Mario Ciancio Sanfilippo - e che il mio patrimonio è frutto soltanto del lavoro di chi mi ha preceduto e di chi ha collaborato con me. Ritengo che le motivazioni addotte dal Tribunale siano facilmente superabili da argomenti importanti di segno diametralmente opposto, di cui il collegio non ha tenuto conto''. 

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"La notizia del sequestro è drammatica e mi sconvolge -  ha scritto il senatore Luigi d'Ambrosio Lettieri in un post su Fb a proposito del sequestro, disposto dal Tribunale di Catania - Ci sono mille implicazioni: tutela dei lavoratori, identità territoriale, storia ultrasecolare del “di un giornale come La Gazzetta del Mezzogiorno. Eppure c’è una parte sana, un progetto importante e un Mezzogiorno che deve difendersi da una ferita insopportabile, profonda e lacerante". 

"È il caso che la Politica si preoccupi e si occupi subito della questione - ha aggiunto Lettieri - per cercare soluzioni ed evitare che un pilastro della pubblica informazione venga compromesso. Esprimo la mia solidarietà, la mia vicinanza e il mio impegno al direttore De Tomaso e a tutti i dipendenti e collaboratori del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno".

(gelormini@affaritaliani.it)

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