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Coronavirus, disastro al S. Pio di Castellaneta (Ta): medico diffonde contagio

L’incoscienza irresponsabile dovuta alla disperazione, alla concitazione da eccessivo allarmismo o, peggio, all’indole tutta meridiana di spontanea predisposizione all’aggiramento delle regole. Fatto sta che proprio un medico dell’Ospedale S. Pio di Castellaneta (Ta) ha combinato un disastro: e al momento si contano sette casi positivi, di cui tre primari e quattro infermieri, Altri tre casi dubbi, menre si aspettano i risultati di altri 54 tamponi che riguardano di fatto l'intero personale della struttura. In pratica in quell’ospedale è scoppiato una sorta di focolaio Covid-19.

ospedale operatori

A causarlo sarebbe stato un medico dello stesso nosocomio, nonché vice direttore sanitario dell'ospedale. A Milano nella prima settimana di marzo e, dopo aver avvertito sintomi la scorsa settimana, sarebbe andato - già febbricitante - direttamente al Pronto Soccorso o in ospedale, senza passare dal cosiddetto “pre-triage” selettivo, allestito in tenda fuori dal complesso; quindi non rispettando i protocolli dettati dalle autorità sanitarie nazionali e locali per l'emergenza coronavirus. A lanciare l'allarme è stato il sindaco della cittadina, che è anche presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti.

gugliotti

Furioso il commento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Ho appreso della vicenda riguardante l’ospedale “San Pio” di Castellaneta dal direttore generale della Asl Taranto, Stefano Rossi, dal direttore del Dipartimento di prevenzione di Taranto, Michele Conversano, dal Direttore Sanitario dell’ospedale San Pio di Castellaneta Emanuele Tatò".

"Ho anche avuto un’importante relazione telefonica sui fatti da parte del Sindaco di Castellaneta, Giovanni Gugliotti - aggiunge Emiliano - lui stesso esposto a rischi della condotta del soggetto che, dipendente dell’Ospedale San Pio, aveva proprio il compito di vigilare il rispetto da parte di tutti delle regole di igiene atte a prevenire l’estendersi del contagio".

Vol2 Emiliano

"A causa di quanto accaduto - sottolinea Emiliano - saranno probabilmente chiusi molti reparti dell’Ospedale e posti in quarantena moltissimi sanitari. Il danno provocato alla comunità è enorme. Si aggiunga che molto probabilmente queste condotte violano diverse norme penali che prevedono gravi conseguenze sull’autore dell’eventuale reato".

"Per questa ragione ho telefonato subito al Procuratore della Repubblica di Taranto, Carlo Capristo, per consentirgli di iniziare tempestivamente la sua doverosa indagine. E ho dato indirizzo al dg Rossi di avviare un procedimento disciplinare finalizzato  all’eventuale sospensione e successivo licenziamento ove i fatti ipotizzati venissero oggettivamente accertati”.

ospedale san pio

“I medici, infermieri e operatori sanitari sono i nostri eroi, in prima linea in questa emergenza", ha ribadito Emiliano, "Ma se qualcuno tra loro, anche uno solo, non rispetta le regole e le leggi, e si comporta in modo irresponsabile nell’esercizio delle sue funzioni o nella vita privata, mette a repentaglio tutto il sistema sanitario, la vita e la salute dei suoi colleghi e dei pazienti."

"Non abbiamo fatto altro in queste drammatiche settimane che richiamare l’attenzione sulle basilari forme di prevenzione per i cittadini comuni e tale appello vale a maggior ragione per il personale sanitario. Abbiamo detto in tutte le maniere che bisogna proteggere gli ospedali e chi ci lavora. Rispettare le regole non è una libera scelta in questo momento - conclude Emiliano - ma un dovere categorico. Dal nostro rigore dipenderà il successo o l’insuccesso della battaglia contro il coronavirus”.    

Caroppo Lega

Sulla vicenda è intervenuto Andrea Caroppo, Parlamentare Europeo, Lega-ID: "Copertino, Lecce, Foggia, Bari, Acquaviva, Ostuni, Taranto, San Giovanni Rotondo e oggi Altamura e Castellaneta: non si contano più i casi di infezione negli ospedali, tra medici e infermieri, ma anche tra pazienti ricoverati nei nosocomi per altre ragioni, tant’è vero che la Puglia ha il tasso di mortalità con Covid 19 più alto del centro sud, contando un numero di decessi abnorme a fronte del numero di contagi accertati e dichiarati".

"Al di là delle eventuali responsabilità dei singoli nella vicenda relativa all’ospedale di Castellaneta, è evidente un intollerabile deficit di dispositivi di protezione individuale e di organizzazione che sta mettendo ulteriormente in ginocchio il nostro sistema sanitario regionale e determinando l’insorgenza di pericolosi cluster infettivi".

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"Allo stesso tempo è inaccettabile la confusione e il deficit di comunicazione che sta denotando l’operato della Regione: numeri differenti da quelli comunicati dalla Protezione Civile, diversi da quelli comunicati dai Sindaci, comunicazioni tardive ai primi cittadini e soprattutto nessuna indicazione sulle aree in cui si diffondono i contagi. Eppure conoscere le zone precise del contagio è la prima misura di prevenzione, per tutti".

"Per queste ragioni chiedo immediatamente al Presidente della Regione, non solo che nomini quanto prima un assessore alla Sanità, ma anche che:si attivi immediatamente ed effettivamente uno screening massivo sugli operatori sanitari;ci sia celerità, uniformità e trasparenza nelle comunicazioni e soprattutto vengano comunicate le località in cui vengono accertati i contagi; Il tempo che forse ancora abbiamo - ha concluso Caroppo - va assolutamente utilizzato per mettere in sicurezza prioritariamente il personale medico sanitario ed elevare la soglia di attenzione, istituzionale ed individuale, nelle zone in cui si diffonde il contagio.

(gelormini@affaritaliani.it)

 

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