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PugliaItalia
Ex-Ilva, l'esortazione al Governo per non impugnare la sentenza Cedu

In partenza per Bruxelles, per gli appuntamenti sui cambiamenti climatici e sulle politiche spaziali,  Michele Emiliano esorta il Governo italiano a non impugnare la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sulla situazione Taranto e sul caso ex Ilva.

Emiliano casco ilva

“Da un primo approfondimento sulla sentenza CEDU sul caso Ilva - sottolinea Emiliano - emerge la grave assenza di misure preventive e controlli da parte della pubblica autorità nel periodo di tempo indagato dalla Corte, che ha condotto alla violazione dei diritti alla vita ed alla salute dei cittadini di Taranto".

"Il Governo in carica abbia il coraggio di una scelta politica forte e definitiva - esorta il Governatore pugliese - non impugni innanzi alla Grande Chambre della CEDU la sentenza ed elimini per legge la follia giuridica dell’immunità penale".

Corte Europea Ilva

"La Corte non ha però stabilito - ricorda Emiliano - un risarcimento per i danni morali di ciascun cittadino ricorrente. Chiediamo che si quantifichi con legge dello Stato il risarcimento per il “danno ecologico” a tutta la comunità tarantina, 200mila italiani che hanno visto violati i propri diritti, per un ulteriore miliardo di euro aggiuntivi rispetto alle misure già previste".

"Solo così si segnerebbe un cambio di passo rispetto al passato, ai soprusi subiti dai cittadini di Taranto, alle tesi negazioniste lette addirittura negli atti difensivi del Governo. La Regione Puglia continuerà la sua battaglia politica e culturale per la decarbonizzazione - conclude - e profonderà ogni sforzo perché si giunga immediatamente ad una valutazione del danno sanitario preventiva”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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