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Ex-Ilva Taranto, l'affondo del PD sul Governo e la replica del M5S

L’attacco è frontale. A muoverlo sono in tre: Francesco Boccia, Ubaldo Pagano e Michele Emiliano e lo fanno da Taranto, la città un tempo Capitale della Magna Grecia, ma che da tempo è capitale di un immenso dissesto ambientale, la cui tragedia non è certo cantata da un coro al centro di una scena teatrale, bensì dalle tante voci soffocate dalle polveri rosse dell’ex-Ilva e da tutta una gamma di tumori fino a poco tempo fa completamente sconosciuti.

Decarbonizzazione1

Nel corso di una conferenza stampa sulle vicende dell’ex Ilva, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, va giù duro: “La Regione Puglia aveva più volte detto che l’acquisto dell’ex Ilva da parte di ArcelorMittal rischiava di essere una semplice acquisizione di quote e non invece un acquisto strategico che consentisse a lavoro e alla salute di essere conciliate. Ed era questa la ragione per la quale abbiamo sempre guardato con grande sospetto al più grande produttore d’acciaio europeo che ovviamente con l’acquisizione della fabbrica di Taranto non conseguiva un risultato strategico ma solo commerciale, cioè solo di acquisire le commesse”.

Emiliano ha quindi aggiunto: “Avevo messo il Governo in carica nelle condizioni di prendere una decisione, io sarei stato a disposizione a avrei supportato persino la scelta di chiudere la fabbrica, con un investimento di decine di miliardi per la sua reindustrializzazione”.

“Abbiamo comunque collaborato -  ha proseguito - nel limite del possibile e solo pochi giorni fa avevo incontrato Matthieu Jehle, che aveva presentato il piano di ri-ambientalizzazione della fabbrica e non mi aveva minimamente fatto cenno a questa situazione di esuberi temporanei. E’ incredibile che questi esuberi ammontino addirittura a 1400 lavoratori. Questo è un dramma, una beffa, una presa in giro. Il fatto che il governo ancora non abbia preso una posizione netta contro questa proposta della cassa integrazione mi fa pensare che gli unici a preoccuparsi della salute dei cittadini prima di tutto e poi del lavoro siamo noi pugliesi”.

M5S Puglia

Dal Movimento 5 Stelle non ci stanno e la replica è arrivata a stretto giro di comunicato da parte dei consiglieri regionali: “Emiliano e i parlamentari del Pd non sanno cosa sia la vergogna. Invece di chiedere scusa ai tarantini per i decreti salva Ilva e per l’inesistenza del sistema sanitario regionale cercano di scaricare le loro responsabilità su questo Governo, che in un anno ha fatto più di Emiliano durante questa legislatura e di Francesco Boccia in 11 anni in Parlamento. Capiamo l’esigenza di spararle sempre più grosse per cercare di spostare l’attenzione dai loro fallimenti, ma ormai siamo abituati ai roboanti annunci a cui non segue alcuna sostanza”.

“Chiusure di ospedali mascherate da riconversioni per tagliare sui costi mentre si aumentano gli stipendi ai Direttori Generali e si investe un milione e mezzo per fare film sulla sanità - hanno scritto i pentastellati - silenzio assoluto sul probabile rischio sanitario nella zona in cui sorgerà il nuovo Ospedale San Cataldo sono solo alcuni dei brillanti risultati raggiunti in questi anni. Senza contare i 70 milioni di euro dati dal Ministero alla Regione per potenziare le strutture sanitarie esistenti, da anni praticamente inutilizzati se non per qualche bando”.

ilva3

“Il Governo - hanno sottolineato - sta lavorando a testa bassa per il bene di Taranto, per rimediare a 60 anni di disastri dei precedenti Governi che hanno preferito fare finta di niente, chiedendo ai tarantini di scegliere tra lavoro e salute. Per la prima volta cinque ministri sono andati a Taranto e si sta lavorando su tre tavoli tematici che si riuniranno periodicamente". "Dispiace - conclude la nota - assistere all’ennesima strumentalizzazione di un Presidente e dei suoi degni compari del Pd che dovrebbero solo vergognarsi. Come sempre li smentiremo con i fatti. L’unica cosa che ci interessa è il bene dei tarantini”.

de giorgi

“Per una precisa scelta, sinora ho preferito non replicare a tutte le accuse strumentali mosse da parte delle opposizioni nei confronti del MoVimento 5 Stelle e del Governo”, ha dichiarato in altra nota stampa Rosalba De Giorgi, portavoce pugliese del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, “Ho preferito non farlo perché con le polemiche non si risolvono i problemi. Ma oggi non si può rimanere in silenzio a fronte dell’ennesima 'piazzatà del Pd che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa (indetta giusto per rimanere in pace con la propria coscienza), ha rovesciato ogni colpa sull'attuale Esecutivo per quanto di negativo sta accadendo a Taranto da un anno a questa parte”.

“Essere accusati, come ha fatto il presidente della Regione Puglia, Emiliano, di non aver alcuna intenzione di abbassare le emissioni di CO2, di non voler incidere sui cambiamenti climatici e di voler abbandonare Taranto al suo destino è quanto di più FALSO possa essere sostenuto. E' scandaloso che, per attaccare questo Governo, si debba mistificare la realtà in modo così sfacciato. E’ scandaloso - ha ribadito l’esponente 5S - che non si ricordi che questo Governo ha abrogato l’immunità penale ed amministrativa concessa ai gestori dello stabilimento siderurgico proprio da chi adesso dovrebbe avere il coraggio di tacere. E’ scandaloso che non si ricordi che questo Governo abbia istituito presso il MISE la Commissione speciale per la riconversione economica di Taranto. E' scandaloso che non si ricordi che per il territorio tarantino questo Governo ha stanziato fondi per opere di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile (a Taranto, ad esempio, sono destinati 210mila euro)”.

di maio arcelor mittal ilva ape

“E’ scandaloso che non si ricordi che questo Governo abbia sbloccato i milioni del CIS ed abbia gettato le basi per l’insediamento del Tecnopolo del Mediterraneo. E’ scandaloso che questo Governo venga tirato in ballo solo quando le cose non funzionano. Ma non importa - ha concluso De Giorgi - noi abbiamo capito che la strada intrapresa è quella giusta e che proprio per questo diamo fastidio”.

Boccia video ape

"Per ognuno di noi parlano storia e cose realizzate e i pugliesi lo sanno bene”, ha replicato Francesco Boccia, deputato e economista PD, rispondendo al gruppo M5S pugliese che aveva attaccato il Pd, dopo la conferenza stampa di Taranto su Ilva e Ambiente per il voto contrario del governo sulla decarbonizzazione, “Se la Puglia cresce più di ogni altra regione italiana ed è un modello per le altre regioni del Sud è perché in questi anni c’è stata una classe dirigente all’altezza. Il M5S pugliese per il momento ha solo prodotto una lista infinita di promesse tradite, a partire da Taranto”.

“Ai consiglieri M5S della Puglia - ha incalzato Boccia - do un consiglio semplice: andate a riguardare i resoconti parlamentari, le norme approvate, le risorse fatte stanziare per la Puglia in questi anni. L'elenco è lunghissimo e verificabile. Questi sono fatti, finora dal movimento cinque stelle tante parole e tante promesse tradite".

francesco boccia

"Nel M5S - ha aggiunto Boccia - sono così disperati per il numero di promesse tradite dal Tap, al Tav, dall’Ilva alla lotta alla disoccupazione, che ormai sparano parole a casa. Ognuno di noi ha una storia e le cose fatte sono sotto gli occhi di tutti.  Certo i 5stelle pugliesi avendo tradito ogni promessa sono nervosi per aver perso tutte le ultime elezioni amministrative da Bari a Lecce e non mi pare che siano al ballottaggio nemmeno a Foggia. Anziché farsi venire questa crisi di nervi e attaccare il PD si sforzino di non fare gli zerbini di Salvini e tornino a occuparsi dei problemi reali degli italiani e dei pugliesi".

Lo stesso Francesco Boccia, primo firmatario dell’emendamento sulla decarbonizzazione respinto in Parlamento da Lega e M5S, nel corso della conferenza stampa convocata a Taranto, aveva denunciato: "Il governo Lega-M5S e questa maggioranza si sono schierati contro la decarbonizzazione, sbagliando clamorosamente sia in Italia che in Europa. La scelta del presidente del consiglio Conte, che lo scorso 22 marzo in Europa, non si è schierato a favore dei Paesi che chiedevano certezze sulla decarbonizzazione almeno al 2050 (Francia, Spagna, Portogallo, i Paesi Bassi e i Paesi del nord Europa), è stata per noi una gravissima pugnalata”.

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“L’Italia - aveva ripetuto - con questo governo a trazione leghista, alla fine si è consegnata ai Paesi che continuano a difendere gli interessi di chi produce e inquina con il carbone come Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e tanti altri. Il PD di oggi rappresenta in Italia l'unico movimento politico di massa che si batte per lo sviluppo sostenibile, per l’economia circolare e con una nuova anima ambientalista. L'ambiente è un punto fermo del Partito Democratico venuto fuori dal congresso e sull’uscita dal carbone siamo compatti nel sostenere la necessità di un voto italiano chiaro su una data condivisa”.

“Chiediamo al governo un atto concreto – aveva concuso Boccia - facciano proprio il documento prodotto dall'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) in modo da intraprendere, senza perdite di tempo, un percorso condiviso con imprese, mondo del lavoro e organizzazioni ambientaliste sulla transizione energetica corredata da risorse certe. Il PD incalzerà ogni giorno il governo su questi temi".

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Ex-Ilva - Taranto, la nota stampa di Arcelor Mittal

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