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Fusione Nucleare: vince Frascati, ma di Brindisi i migliori requisiti

Il Consiglio di Amministrazione dell’ENEA ha approvato la Relazione conclusiva con la graduatoria finale delle nove località candidate ad ospitare la Divertor Tokamak Test facility (DTT), il Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare.

Sulla base dei requisiti tecnici, economici ed ambientali richiesti, il punteggio più elevato è stato assegnato dall’apposita Commissione di valutazione al sito di Frascati (Roma), seguito da Cittadella della Ricerca (Brindisi) e Manoppello (Pescara).

La Relazione con la graduatoria completa delle proposte presentate da Abruzzo, Campania, Emilia Romagna insieme alla Toscana, Lazio, Liguria (con due siti), Piemonte, Puglia e Veneto è disponibile sul portale dell’ENEA.

“Dai sopralluoghi effettuati nei 60 giorni di istruttoria e dall’esame della documentazione ricevuta, sono emerse indicazioni fattuali per valutare l’idoneità dei siti; a ogni requisito è stato associato uno specifico punteggio per elaborare la graduatoria - ha dichiarato il presidente della Commissione, Alessandro Ortis, già Presidente dell’Autorità per l’energia -  È stato un percorso laborioso e di grande impegno, facilitato da un apprezzatissimo dialogo di approfondimento con le amministrazioni regionali e locali che hanno assicurato un apporto di qualità al lavoro della Commissione”.

Fusione Roma Frascatui
 

“L’ampia partecipazione e la qualità delle proposte pervenute hanno dimostrato capacità di attivarsi, professionalità e forte attenzione al mondo della ricerca: di questo desidero ringraziare tutte le istituzioni regionali coinvolte", ha dichiarato il Presidente dell’ENEA Federico Testa

"Oggi  è l’Italia che vince. Perché investe sulla conoscenza e sull’energia sostenibile con un progetto che garantisce prospettive scientifiche e occupazionali positive  per tutti e, in particolare, per i giovani”. “Adesso  - ha aggiunto - si apre la fase dell’avvio operativo, che richiederà il massimo impegno per garantire il rispetto della tempistica e degli adempimenti previsti, a cominciare dalla firma di un accordo con la Regione". 

"Inoltre – ha concluso Testa - la procedura rigorosa e trasparente adottata dalla Commissione e la fattiva collaborazione delle singole Regioni, hanno messo in luce l’esistenza di altri siti meritevoli di essere considerati per future iniziative in campo scientifico. Di queste opportunità abbiamo dato oggi una prima evidenza formale ai presidenti delle Regioni  coinvolte in sede di comunicazione della graduatoria”.

Post entusiastico su Facebook del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Vittoria! Da Enea ok per realizzare a Frascati centro mondiale di ricerca su energia nucleare pulita e sicura. 500 milioni di investimenti pubblici ed europei e 1.600 nuovi posti di lavoro per giovani ricercatori. Ci abbiamo creduto dall'inizio con un investimento da 25 milioni. Invertiamo la rotta, con il Lazio l'Italia vince”.

L’avvio dei lavori della DTT è atteso entro il 30 novembre 2018, con la previsione di concluderli in sette anni; saranno coinvolte oltre 1500 persone di cui 500 direttamente e altre 1000 nell’indotto con un ritorno stimato di 2 miliardi di euro, a fronte di un investimento di  circa 500 milioni di euro. I finanziamenti sono sia pubblici che privati e vedono la partecipazione, fra gli altri, di Eurofusion, il consorzio europeo che gestisce le attività di ricerca sulla fusione (60 milioni di euro) per conto della Commissione europea, il MIUR (con 40 milioni), il MISE (40 milioni impegnati a partire dal 2019),  la Repubblica Popolare Cinese con 30 milioni, la Regione Lazio (25 milioni), l’ENEA e i partner con 50 milioni cui si aggiunge un prestito  BEI da 250 milioni di euro.

fusione fredda
 

La fusione, processo opposto alla fissione nucleare, si propone di riprodurre il meccanismo fisico che alimenta le stelle per ottenere energia rinnovabile, sicura, economicamente competitiva, in grado di sostituire i combustibili fossili e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

La DTT nasce per fornire risposte scientifiche e tecnologiche ad alcune problematiche particolarmente complesse del processo di fusione (come la gestione di temperature elevatissime) e si pone quale “anello” di collegamento tra i  grandi progetti internazionali ITER e DEMO, il reattore che dopo il 2050 dovrà produrre energia elettrica da fusione nucleare.Ideata dall’ENEA in collaborazione con CNR, INFN, Consorzio RFX, CREATE e alcune tra le più prestigiose università italiane,  la DTT sarà un cilindro ipertecnologico alto 10 metri con raggio 5, all’interno del quale saranno confinati 33 metri cubi di plasma con un’intensità di corrente di 6 milioni di Ampere (pari alla corrente di sei milioni di lampade) e un carico termico sui materiali fino a 50 milioni di watt per metro quadrato (oltre due volte la potenza di un razzo al decollo).

Il plasma lavorerà a oltre 100 milioni di gradi mentre gli oltre 40 km di cavi superconduttori di niobio, stagno, titanio distanti solo poche decine di centimetri, saranno a 269 °C sotto zero. Bersaglio di tutta la sorgente di potenza, il divertore, elemento chiave del tokamak e il più sollecitato dalle altissime potenze, composto di tungsteno o metalli liquidi, rimuovibili grazie a sistemi altamente innovativi di remote handling.La realizzazione della DTT conferma la forte leadership del nostro Paese nella ricerca sulla fusione.

L’Italia contribuisce ai grandi programmi di ricerca internazionali DEMO, Broader Approach ed ITER ed è  partner delle agenzie europee  EUROfusion e  Fusion for Energy (F4E). A livello industriale sono coinvolte, a vario titolo, oltre 500 imprese fra cui Ansaldo Nucleare, ASG superconductors (Gruppo Malacalza), SIMIC, Mangiarotti, Walter Tosto, Delata TI, OCEM Energy Technology, Angelantoni Test Technologies, Zanon, CECOM e il consorzio ICAS tra ENEA, Criotec e Tratos, che si sono aggiudicate gare per quasi un miliardo di euro (circa il 60% del valore delle commesse europee per la produzione della componentistica ad alta tecnologia). L’ENEA è il coordinatore del programma nazionale di ricerca sulla fusione e del consorzio ICAS (Italian Consortium for Applied Superconductivity) che ha un ruolo attivo nella produzione di componenti nell’ambito del Broader Approach e di ITER.

Il Dipartimento Fusione e Tecnologie della Sicurezza Nucleare dell’ENEA con i Centri di Ricerca di Frascati e del Brasimone è un punto di riferimento riconosciuto a livello nazionale e internazionale,  tra i primi a realizzare impianti per lo studio dei plasmi a confinamento magnetico, macchine per la fusione  come il Frascati Tokamak (FT) e il Frascati Tokamak Upgrade (FTU).Contributi sostanziali vengono forniti nei campi della superconduttività, dei componenti interfacciati al plasma, della neutronica, della sicurezza, del remote handling e della fisica del plasma. E negli ultimi 20 anni, nelle attività sulla fusione sono nati oltre 50 brevetti con ricadute significative per lo sviluppo e la competitività delle industrie nazionali.

Fusione Amati
 

Amaro il commento di Fabiano Amati presidente della Commissione regionale bilancio Puglia, che chiede anche un ricorso verso la scelta (vedi articolo correlato), commentando la pubblicazione della graduatoria al bando Enea per l’individuazione del sito per l’esperimento di fusione nucleare: “Sono deluso. Per pochi punti non è toccato alla Cittadella della ricerca di Brindisi ospitare la sede del l’esperimento di fusione nucleare. Siamo arrivati secondi, dopo Frascati, con il punteggio maggiore su tutti i parametri, eccetto sul valore economico degli immobili esistenti.” 

“Pur accettando l’esito del concorso, la vicenda lascia molto amaro in bocca e qualche perplessità - sottolinea Amati - perché abbiamo ottenuto lo stesso punteggio di Frascati sui requisiti essenziali (100), un punteggio maggiore sugli ulteriori elementi (100 contro 91), il miglior punteggio sull’offerta economica (5 contro 0) e abbiamo invece perduto (22,49 contro 4,5) sul valore degli immobili attualmente esistenti nell’area offerta. Il valore degli immobili presenti a Frascati ammonta infatti a € 22.489.503,58 mentre quello degli immobili esistenti a Brindisi ammonta a € 4.547.194".

FusioneNucleare ENEA
 

"Mi pare di poter dire che nonostante avessimo offerto il sito migliore e la migliore offerta economica, abbiamo gli scarsi investimenti in sviluppo ed infrastrutturazione della Cittadella della ricerca. E francamente - conclude Amati - non mi sembra un parametro idoneo a frustrare l’aspirazione brindisina a partecipare al più grande sogno dell’umanità in campo energetico: riuscire a mettere il sole in una bottiglia”. 

Il rapporto è scaricabile dal sito dell'Enea. 

- Intervista video al prof. Federico Testa, presidente ENEA: https://youtu.be/HVKY3b5lTgs

-Intervista Video all’ ing. Alessandro Ortis, presidente della Commissione Tecnica: https://youtu.be/QvJXOyxpq3MVideo sulla DTT e la fusione nucleare https://www.youtube.com/watch?v=7snQW8ItHsEScheda tecnica

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Fusione nucleare. Amati: “Scelta forzata, chiedo riesame indipendente della…

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