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Governo Lega-M5S, Stefàno (Pd) e Gemmato (FdI): 'Il patto cancella il Sud'

“Tra M5s e Lega è in atto un vero e proprio processo simbiotico secondo il quale, all'interno del contratto che dovrebbe dettare l'agenda di governo, il Mezzogiorno viene assolutamente dimenticato. In pieno stile leghista”. E’ il commento del senatore Dario Stefàno (Pd) alle notizie che trapelano dall’accordo di governo. 

Stefàno Francavilla Fontana
 

“E’ una vicenda grave, da qualsiasi punto di vista la si guardi", sottolinea Stefàno,  "O non hanno la benché minima idea di cosa fare per il Sud, oppure hanno deciso scientemente che il Sud possa essere accontentato con la falsa promessa del Reddito di Cittadinanza, una misura che sappiamo essere non sostenibile per costo complessivo (si attesterebbe intorno ai 30 miliardi di euro) e perché si prefigurerebbe comunque di approccio puramente assistenzialistico".

"Stanno scegliendo di affrontare le diseguaglianze territoriali eliminando direttamente il sud dall’agenda di governo. Il Mezzogiorno, invece, ha bisogno che si continui ad investire su forti interventi infrastrutturali, materiali e immateriali, per recuperare un odioso e vecchio ritardo rispetto al resto del Paese, di piani di rilancio delle imprese, di un programma di tutela e valorizzazione delle sue identità”.  

gemmato marcello
 
Anche il deputato di Fratelli d'Italia, Marcello Gemmato, è del medesimo parere: "Le speranze per il Sud tradite dal contratto di Di Maio e Salvini: nell'elaborato è scomparsa la parola “Sud”, a dispetto dei proclami a cui i cittadini meridionali hanno assistito in campagna elettorale e a cui hanno dato fiducia col voto, portando tanto al M5S quanto alla Lega i numeri che li hanno poi condotti ad occuparsi dei temi caldi del Paese. Bene ha fatto dunque Giorgia Meloni - sottolinea Gemmato - a sollecitare più attenzione e a sostenere che lo sviluppo del meridione non può e non deve passare solo attraverso i 17 miliardi di euro che si vogliono investire per il reddito di cittadinanza". 

meloni gemmato1
 

 
"Il 14 ottobre scorso in Puglia - ricorda il neo deputato di Fratelli d'Italia - con gli altri dirigenti di Fratelli d'Italia, da sempre attenti alle tematiche meridionali, abbiamo organizzato il dibattito “Visto da Sud” - sottoposto poi all'attenzione del presidente nazionale Giorgia Meloni ed inserito nel programma elettorale di Fratelli d'Italia - nel quale abbiamo rilanciato il nuovo patto per l’Italia: unità e sovranità nazionale; universalità dei diritti in tema di Sanità, Infrastrutture, Trasporti (abbiamo la realtà ferroviaria del binario unico che rende affannosi i collegamenti per tratte anche di breve percorrenza), Welfare, Istruzione e Lavoro (chi nasce al Sud deve avere gli stessi diritti di chi nasce al Nord), e abbiamo proposto una nuova stagione culturale chiamata “Operazione Bellezza”, mirante alla valorizzazione dell’impareggiabile patrimonio storico e culturale delle regioni del Sud".
 

Sud Italia
 

 
"L’Italia da anni attende riforme per tornare a funzionare come Nazione - conclude Gemmato - i confini nazionali includeranno sempre un Sud e un Nord ma, ad oggi, nel documento di chi si candida a governare il Paese, non si trova alcuna proposta che ponga fine all'annosa questione meridionale che, anche col trascorrere del tempo e con il cambiamento dell'assetto sociale, economico e culturale italiano, assume sempre più i contorni di una criticità ingestibile".
claudio borghi ape
 

E all'annuncio in affanno di un nuovo capitolo in arrivo al contratto di governo Lega-5Stelle il senatore salentino commenta caustico: "Come se non bastasse: la toppa sa essere peggio del buco!"

"Leggo infatti un lancio di agenzia - precisa Stefàno -  secondo il quale sta per essere presentato un capitolo tutto dedicato al Mezzogiorno, il vero convitato di pietra di questo contratto giallo verde, anche se granaio potente di voti per i 5 stelle". 

Di maio salvini ape 2
 

"In 40 pagine infatti, non è mai e sottolineo mai utilizzata (fare la prova per credere) la parola Mezzogiorno. Quella invece di Sud è posta solo accanto all’ILVA, per la quale vengono spese poco più di 5 righi nei quali su fa un vago e fumoso riferimento alla conversione verso la green economy e niente più (chiusura?)".

"Per la Banca di investimento, poi, forse sarebbe il caso di informare i due co-aspiranti Premièr che “stanno scrivendo la storia” che è un istituto che già esiste e si chiama Cassa depositi e prestiti. Consiglio quindi un passaggio veloce su Wikipedia per sanare questa ennesima lacuna. #bastaimprovvisazione #contrattodigoverno".

(gelormini@affaritaliani.it)

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