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Gustizia in tenda, d'Ambrosio Lettieri: 'La politica torni ad essere viva'

Luigi d’Ambrosio Lettieri commenta, in una nota diffusa, la situazione incresciosa delle aule di tribunale in tenda a Bari: “La maggioranza, che per oltre dieci anni senza soluzione di continuità ha governato Bari lasciandola sprovvista di luoghi idonei, degni e sicuri per l’amministrazione della Giustizia, deve assumersi tutte le sue responsabilità".

tende tribunale aula
 

"Non basta battersi il petto, invocare la Protezione Civile, fare avvisi pubblici per soluzioni ancora una volta tampone - dichiara d'Ambrosio Lettieri - quando il problema è stato denunciato in tutte le sedi ed è persino messo nero su bianco nei verbali del cda della Commissione di Manutenzione della Corte d’Appello di Bari del 2011".

"Attraverso Procuratore generale, Presidente della Corte di Appello e Presidente del Tribunale - ricorda Lettieri - la Commissione denunciava 'i problemi gravissimi dell'edilizia giudiziaria a Bari, oltre all’inadeguatezza e all’irricevibilità di soluzioni tampone, onerose e provvisorie' nel frattempo, proposte dal Comune di Bari, compreso l’ex Ospedale Militare".

corteo tende
 

"Di più, - precisa d'Ambrosio Lettieri - la Commissione di Manutenzione si esprimeva a favore “di un razionale e vantaggioso accorpamento in una sede unitaria di tutti gli uffici giudiziari”.  Reiterati appelli all’indirizzo del Comune di Bari sono stati mossi ancora nel 2014 dal Procuratore capo di Bari, Giuseppe Volpe. Si è continuato a inseguire la Corte di Giustizia europea sulla Cittadella della Giustizia e a decidere di non decidere. Il <nonsipuotismo> e l’incapacità di decidere, ad essere buoni, hanno consegnato la nostra città alla vergogna nazionale".  

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"Ora, occorre che la politica torni a dimostrare con atti responsabili ed efficaci la sua esistenza in vita", sottolinea Lettieri, "In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, le parole d'ordine dovrebbero essere, per tutte le pubbliche amministrazioni, più efficienza, più servizi e meno costi".

"Non è possibile che a Bari si invertano, invece, i termini della questione - conclude Luigi d'Ambrosio Lettieri - regalando ai cittadini meno efficienza, meno servizi e più costi, che si annunciano salatissimi per soluzioni procrastinate fino a far cronicizzare l’emergenza e a porre un problema di vera e propria sicurezza. Credo - in definitiva - che ripartire dalla dignità di chi lavora per la giustizia, da un lato, magistrati, avvocati, impiegati, e di chi, di questo lavoro, deve fruire, cioè i cittadini, sarebbe cosa buona e utile”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Tribunale in tenda, M5S: 'Quando la Cittadella della Giustizia?'

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