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Ius soli il messaggio di Francesco e le reazioni di chi è contrario

Il Parlamento italiano non riesce a decidere circa la legge su "Ius soli", in Senato si rinvia la discussione per non esasperare tale “evidente” limite istituzionale, e l’appello di Papa Francesco - nel corso del suo Messaggio per la Giornata del Migrante 2018 - diventa, di conseguenza, più “tuonante”: “Nel rispetto del diritto universale a una nazionalità, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita“.

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Con coraggio, in un momento di particolare tensione internazionale, il Pontefice affronta il tema dello Ius soli, il diritto di cittadinanza per chi è nato sul territorio dello Stato, e dice: “La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale”.

 

Nel citare la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, come “Base giuridica universale per la protezione dei minori migranti”, Papa Francesco sottolinea: “Occorre evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l’accesso regolare all’istruzione primaria e secondaria”.

 

Nel messaggio papale per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018, che si celebrerà il prossimo 14 gennaio, Francesco ribadisce che “La nostra comune risposta si potrebbe articolare attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.

 

ius soli flag
 

“Durante i miei primi anni di pontificato ho ripetutamente espresso speciale preoccupazione per la triste situazione di tanti migranti e rifugiati che fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dai disastri naturali e dalla povertà”, ha ricordato Papa Francesco. Per il Pontefice, “Se opportunamente riconosciute e valorizzate, le capacità e le competenze dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, rappresentano una vera risorsa per le comunità che li accolgono”. “Per questo auspico che, nel rispetto della loro dignità, vengano loro concessi la libertà di movimento nel paese d’accoglienza, la possibilità di lavorare e l’accesso ai mezzi di telecomunicazione”.

 

Accogliere i migranti significa offrire loro “Ingresso sicuro e legale nei paesi di destinazione”, per esempio attraverso “corridoi umanitari e una prima sistemazione adeguata e decorosa”. Per il Papa occorre anche “Un impegno concreto affinché sia incrementata e semplificata la concessione di visti umanitari e per il ricongiungimento familiare”.

 

Così come: “Sarebbe opportuno prevedere visti temporanei speciali per le persone che scappano dai conflitti nei paesi confinanti”. Anche per questo: “Non sono una idonea soluzione le espulsioni collettive e arbitrarie di migranti e rifugiati - riflette il Pontefice - soprattutto quando esse vengono eseguite verso paesi che non possono garantire il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali”.

salvini premier
 

 

Le reazioni sono state immediate. E se Matteo Salvini prova a mettere uno "#stopinvasione" agli auspici di Papa Francesco: "Se vuole lo ius soli in Vaticano, faccia pure", in Puglia è Paolo Pagliaro dell'Ufficio di Presidenza Nazionale di Forza Italia a diffondere una nota a riguardo: "Viviamo un momento storico molto particolare, l’Europa sta subendo l’attacco terroristico islamico più cruento che si possa ricordare. I terroristi si mimetizzano, cambiano pelle, sono camaleontici e studiano strategie sempre diverse per seminare terrore e morte, frutto del loro odio cieco verso gli tutti coloro che sono considerati infedeli. E invece di parlare di sicurezza il governo italiano pensa a una legge, lo Ius Soli, che potrebbe semplificare la vita e agevolare la moltiplicazione del pericolo".

 

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"Dobbiamo fermarci e pensare a quale futuro vogliamo per il nostro Paese - continua Pagliaro -  deve fermarsi questo governo che a parte il fatto del fine mandato, bisogna ricordare, senza paura di essere smentiti, che non è stato eletto dagli italiani, quindi sarebbe intelligente e rispettoso non calcare la mano su una legge come lo Ius Soli che interessa tutto il popolo".

 

"Le parole del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in merito a questa questione - aggiunge - devono far riflettere e sono le più moderate e giuste: 'È una legge sbagliata, retorica, non voluta dagli italiani, che non ha nulla a che fare con l'accoglienza. Noi vogliamo che possa diventare italiano chi si sente davvero italiano, non chi ha superato passaggi burocratici'.  Forza Italia è contraria e farà valere il suo pensiero".

 

"E qui - incalza il dirigente di Forza Italia - non si tratta di essere di destra, di sinistra o di centro, qui bisogna usare il buonsenso, urge analizzare i fatti senza sprofondare nell’equivoco ideologico di cui è prigioniera la sinistra, che si arrampica sugli specchi e con i prosciutti sugli occhi si nasconde dietro al concetto “apriamo le porte a tutti i nostri fratelli, siamo tutti uguali” e tante pantomime del genere che sono utili a pescare adepti solo in una parte politica che ha portato sull’orlo del baratro l’Italia con politiche dissennate e scelte assurde".

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"E perché vogliono lo Ius Soli?", si chiede Pagliaro, "Questa sinistra vuole creare una base di consenso che si trasformerà in voti, vuole arpionare tutti questi sventurati che lotteranno con la disoccupazione e accetteranno di essere sottopagati e diranno grazie ai sindacati votando poi secondo le loro indicazioni. I nostri giovani scappano via dall’Italia ma importiamo immigrati per sfruttarli, altroché integrazione, tutto ha fatto la sinistra tranne che delle politiche di integrazione reale".

 

"Tutto questo meccanismo dividerà sempre di più il nostro Paese in ricchi e poveri, allargando sempre di più la forbice e cancellando il ceto medio. Noi di Forza Italia diciamo di no in modo convinto. Mettiamo da parte lo Ius Soli ed esaminiamo con attenzione e calma quello che sta accadendo; volenti o nolenti dobbiamo ammettere che il modello del “multiculturalismo” con i musulmani è fallito, perché, anche se vogliamo credere che ci siano i buoni e i fanatici, dobbiamo pure evidenziare che i fanatici stanno vincendo contro i buoni e stanno ammazzando gli infedeli, perché è giusto ricordare che per questi signori del terrore chi non professa la loro religione ha due scelte, convertirsi o morire".

 

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"Azzeriamo il buonismo - sottolinea Paolo Pagliaro - convinti che troverà sempre casa in una sinistra orba; vogliamo capirlo che siamo in guerra? Vogliamo ammettere che siamo stati trascinati in una guerra che mai avremmo voluto combattere, noi che abbiamo sempre sventolato la bandiera della pace e abbiamo fatto fare a tutti (in Italia) i loro comodi? Tutto quello che sta accadendo ci mette di fronte ad una realtà che sembra limpida seppur aspra da accettare, questa guerra, nella quale facciamo la parte delle vittime sacrificali, è stata scatenata da un equivoco che dura da troppi anni ormai, un popolo fedele a un monoteismo teocratico che non distingue nessun altro potere che non sia quello dettato dal loro profeta non potrà mai integrarsi con la società occidentale ma tenderà sempre a conquistarla per azzerarla". 

 

"E qui ci leghiamo ai fatti dei nostri giorni - spiega Pagliaro - e parliamo anche di Ius Soli per ribadire che è sbagliato facilitare il percorso per diventare cittadini italiani a chicchessia, guardiamo quello che sta accadendo in altre parti d’Europa dove sono proprio le terze generazioni di islamici, forti, giovani, risoluti, apparentemente integrati, a combattere la loro guerra contro gli infedeli, e il motivo può essere ricercato nel loro rifiuto dei nostri valori cristiani e politici e nell’attesa del momento giusto per punirci. Col buonismo ci arrendiamo al pensiero folle e fanatico - conclude - di chi vorrebbe vedere l’Europa convertita e non si fermeranno, se non li fermeremo, oppure si fermeranno soltanto quando avranno vinto. No allo Ius Soli, no al buonismo, no all’arrendevolezza, qui siamo in Italia, continueremo ad accogliere chi ne ha veramente bisogno, ma manderemo via chi vuole destabilizzare, ammazzare e conquistarci -conclude-  La sicurezza prima di tutto".

 

​(gelormini@affaritaliani.it)

 

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